venerdì 30 maggio 2014

Press Tour Sicilia en Primeur 2014 a Tenuta di Fessina. La grande bellezza dell’Italia del vino

Reduci dall’edizione 2014 di Sicilia en Primeur, svoltasi quest’anno nella suggestiva Isola di Vulcano e che ha portato anche a Tenuta di Fessina i più importanti giornalisti del mondo del vino, ecco i dieci motivi per cui amare la Sicilia. “I 10 motivi perché la Sicilia Mi piace: Che la Sicilia, un “continente”, per le sue tante “anime”, le sue storie antiche e la continua voglia di innovare, le realtà consolidate e quelle emergenti, dove vecchie e nuove generazioni ancora convivono, con tutti i suoi pregi e contraddizioni, sia una delle Regioni rampanti del vino italiano, i cui nettari sono sempre più apprezzati in tutto il mondo, è ormai un fatto. Una nuova ed ultima conferma, ma solo in ordine di tempo perché di certo altre ce ne saranno, è arrivata quando, freschi di entusiasmo per il trionfo agli Oscar del capolavoro di Paolo Sorrentino “La grande bellezza”, e dell’Italia in generale, WineNews ha pensato subito al vino italiano, al successo che ha nel mondo, e a quale fosse la sua “grande bellezza”. E lo ha chiesto, di recente, alle firme più prestigiose della stampa enoica internazionale (da The Wine Advocate a Wine Enthusiast, da JancisRobinson.com a Master of Wine e famosi wine writer …). Il risultato? La Sicilia è una delle Regioni del vino italiano che, con Toscana e Piemonte, racconta meglio “La grande bellezza” dell’Italia del vino. Ma non è questo l’unico motivo, per cui quest’isola affascinante, complicata e divertente, mi piace.
1 – Perché guardando nel passato, vede sempre il suo futuro, in un “laboratorio” di soggetti privati e pubblici, studiosi ed importanti università, in cui si riscoprono antichi vitigni e si fanno rinascere con successo interi territori. 2 – Per la contaminazione che si riflette anche nei vini, tra autoctoni e internazionali che nel “continente siciliano (con le sue isole)” si incontrano per la gioia di chi ama i grandi vini. 3 – Per la stratificazione storica, dalla colonie greche all’abusivismo edilizio, passando per Bizantini, Arabi, Normanni, spagnoli, francesi … 4 – Perché le “grandi” cantine si alleano con le più piccole, grazie ad aziende “pioniere” che hanno fatto e fanno ancora oggi da apripista a tante altre realtà, non solo del vino, diventate di eccellenza. 5 – Per le tavolate con i prodotti che si prendono dal campo e si portano direttamente in tavola, preparati sul momento, dai pomodori ai capperi, dai pistacchi alle nocciole, ma anche per i “trionfi” di crudité e dolci siciliani. 7 – Perché vecchie e nuove generazioni fanno ancora le cose insieme, e i più anziani non si tirano mai indietro, ma anzi sostengono, le idee che partono da figli e nipoti (dall’attenzione alla sostenibilità al mondo della rete, solo per fare un esempio). 8 – Perché c’è il feudo antico ma anche il resort più moderno, conservati, restaurati, in entrambi i casi alla base del rilancio, insieme a molto altro, della Sicilia come una delle mete turistiche più importanti al mondo. 9 – Perché ci sono il mare ed il vulcano, sintesi estrema delle tante anime di questo “continente”, meglio ancora, dal punto di vista enologico, di quelle nuove, capaci in poco tempo di raggiungere un grande successo. 10 – Perché senza i suoi “mali” che, purtroppo, l’affliggono non sarebbe la Sicilia che “Mi piace” raccontare. (Credit Alessandro Regoli, direttore WineNews)

mercoledì 28 maggio 2014

Fatti per la felicità. Sul mercato a fine luglio 2014 la nuova annata di ERSE Bianco di Tenuta di Fessina, vendemmia 2013

_ERSE Bianco, Etna DOC, blend di Carricante, Minnella e Catarratto_ “…si mostrano sorridenti, scaltri, vivaci, si schiudono a poco a poco, si danno senza reticenze ed è un’esplosione di sapori in bocca. Fanno la ruota come pavoni, hanno mille aromi. Sono vini gradevoli, spiritosi, vini che si divertono, che sono fatti per la felicità”. Jean- Luc Hennig, “Eros e vino”, Sonzogno Editore
La nuova vendemmia dell’Etna DOC Bianco ERSE, il 2013, sarà imbottigliata a Fessina a breve. Proveniente da vecchi vigneti, allevati interamente ad alberello, di Milo e Santa Maria di Licodìa, nel versante sud del vulcano, ERSE Bianco 2013 uscirà sul mercato a luglio 2014. Necessario un po’ di riposo in bottiglia, e il nuovo Bianco d’entrata di Fessina sarà a disposizione di tutti i winelovers. Auguriamo in sorte al nuovo nato lo stesso luminoso destino del cru di Carricante A’ Puddara, il quale, negli anni, si è guadagnato l’apprezzamento di un pubblico sempre più ampio di appassionati che, nell’Etna, ricercano uno stile neoclassico, come quello di Tenuta di Fessina, fondato sull’eleganza e la levità.
L’Etna DOC Bianco ERSE è prodotto, tra la vetta dell’Etna e il mare, da Carricante degli alberelli centenari di Milo e Santa Maria di Licodìa. Con aggiunta di uve indigene etnee Minnella e Catarratto, è vinificato in acciaio e rappresenta la nostra introduzione alle potenzialità di questo vitigno da sempre considerato “gregario di lusso” del Nerello Mascalese nell’uvaggio tradizionale dell’Etna DOC per le notevoli doti di freschezza e longevità.
PRESS: “(…) Tra le novità di quest’anno c’è l‘Etna Bianco ERSE, un blend di Carricante e Catarratto coltivati a Santa Maria di Licodìa e Milo, dove si estendono vecchi vigneti tra i quaranta e cento anni. Etna DOC Bianco ERSE, Tipologia: Bianco DOC, Uve: Carricante (80%), Catarratto e Minnella 20%, gr: 13°, € 16, bott. 4.500, vendemmia tardiva, vinificazione in acciaio e maturazione nel medesimo per 9 mesi, 6 mesi in bottiglia, Carpaccio di pesce bianco con bacche di ginepro” (Guida ai migliori vini d’Italia 2014, BIBENDA, AIS). “L’ERSE Bianco, ultimo nato, da Carricante e Catarratto, si caratterizza per note floreali e di piccoli frutti chiari” (Guida ViniBuoni d’Italia 2014, Touring Editore) “Quest’anno l’ETNA ROSSO ERSE 2011 (12.000 bottiglie, 15 €) è anche nella versione ETNA BIANCO ERSE 2012 (Carricante, 6.000 bottiglie, 15 €). Entrambi vini puliti, immediati, specchio del territorio. Il primo esalta i profumi tipici del nerello, unendoli a una struttura agile ma con un tannino ben levigato; il secondo è caratterizzato da sobrietà olfattiva e grande piacevolezza gustativa” (Guida SLOW WINE 2014, Slow Food Editore). “Silvia Maestrelli e Federico Curtaz hanno contribuito non poco al rinascimento della viticoltura etnea. Significativo il loro apporto nel far conoscere e apprezzare i vini di Santa Maria di Licodìa, sul versante sud occidentale del vulcano, zona tra le meno battute, dove nasce l’Etna DOC Bianco A’ Puddara. Nuove acquisizioni riguardano adesso Milo, sul versante orientale, dove il terroir è vocato per la coltivazione del carricante. Pertanto attualmente i vini aziendali sono prodotti su tre diversi versanti: a nord i rossi, a sud e a est i bianchi che si segnalano per la particolare eleganza e l’aderenza al territorio e alle caratteristiche varietali dei vitigni d’origine” (Guida ai vini d’Italia 2014, Gambero Rosso) . “ETNA BIANCO ERSE 2012_16/20 BT 6500 €14/17″ (Guida I vini d’Italia 2014, L’Espresso) “(…) Ottimi vini di pregevole fattura, ma le nostre tasche in profonda crisi economica reclamano ossigeno e in nostro soccorso giunge l’ Etna Bianco Erse 2012. Anch’esso a prevalenza Carricante ma con contaminazioni autoctone di Minnella e Catarratto da vigne centenarie, affinato in acciaio per amplificare le doti di agilità e immediatezza. Riesce benissimo nell’intento grazie a un olfatto di bella espressività e mutevolezza coinvolgente: l’agrumato del cedro e del limone prende possesso della scena, poi le nuance esotiche del frutto della passione lasciano spazio all’ingresso trionfale delle bianche sensazioni della pesca e del melone invernale. Finito? E le sensazioni minerali? Ci sono, nettissime, con addirittura echi salmastri, accompagnati da sentori freschi, mentolati e infine vegetali di erba falciata. Al sorso c’è tutto quello che ci si aspetta da un vino così leggibile: succo ma anche nerbo acido a sostegno, grande componente fruttata, freschezza, facilità di beva e quella salinità che non abbandona il palato e invoglia il sorso successivo. Da iscrivere di diritto alla categoria dei vini pericolosi, poiché finisce talmente in fretta da far sembrare bucata la bottiglia. Per 15 euro circa in enoteca è un gran bel bere: abbinatelo a delle polpette di baccalà in salsa verde“ (AGRODOLCE, 16 01 2014, “Vini anticrisi: ERSE Bianco 2012 di Tenuta di Fessina” di Alessio Pietrobattista) “Ecco un percorso guidato fra quelle varietà che negli ultimissimi anni hanno segnato una crescita qualitativa sorprendente e hanno mostrato, nella loro naturale diversità, un registro stilistico comune, una bevibilità, una freschezza e un’originalità aromatica che piace sempre di più. (…) La spiccata acidità e i profumi di stampo minerale costituiscono infine anche i dati salienti dei vini a base di Carricante, uva bianca tradizionalmente coltivata sulle pendici dell’Etna: un luogo di straordinaria vocazione vinicola, giusto per ricordare che i buoni vini nascono dalla magica fusione tra uva e territorio. (…) Carricante. Vitigno a bacca bianca diffuso in Sicilia, prevalentemente nella provincia di Catania; è presente nella DOC Etna e nella DOC Sicilia. Aziende di riferimento: Benanti, Fessina, Graci” (LE GUIDE DI REPUBBLICA, 1° aprile 2014_L’Italia dei mille vini, di Ernesto Gentili) “Un intreccio di storie hanno portato nel 2007 sull’Etna Silvia Maestrelli, wine lady già famosa in toscana, e suo marito l’industriale milanese Roberto Silva. Subito innamoratisi della splendida zona decidono di acquistare le vecchie tenute della famiglia Musumeci, composte da vigne centenarie a 600 mt. sul livello del mare. Negli anni la proprietà ha poi acquistato altri appezzamenti sulle diverse sponde del vulcano. In poco tempo si sono imposti nel panorama nazionale per la qualità e la schiettezza dei loro vini, non avendo mutato nulla ne in vigna ne in cantina e rispettando rigorosamente il territorio che li ospita. ERSE Bianco 2012. Esempio di una ricerca costante di qualità, dopo vini bianchi complessi e elaborati, Tenute di Fessina decide di stupire con un bianco fresco e di annata, ma non banale. Un assaggio intenso di Etna, minerale e fruttato. A maggioranza carricante da piante centenarie sprigiona tutta la sua completezza fin da subito” (Tannico, aprile 2014) “(…) L’Erse Bianco 2012 è l’ultimo nato, e porta il nome della Dea greca della Rugiada, lasciando intuire il suo bagaglio di freschezza. E’ ottenuto in gran parte dai medesimi vigneti dell’A’Puddara, quindi dai vecchi ceppi ad alberello di Carricante (80%), Minnella e Catarratto siatuati nelle contrade di Santa Maria di Licodìa e Milo, rispettivamente a Sud.Ovest e a Sud-Est del cratere vulcanico. Erse Bianco si mostra sorprendente, con impatto intenso e fine al naso, ricco di aromi minerali, citrici ma anche fiore e note di frutti tropicali. Scalfisce il palato con freschezza intensa, e chiude lungo su fini ricordi minerali, di salvia, albicocche fresche e fiori bianchi. Ti conquista subito” (Di Matteo Carlucci, Il TaccuVino, appunti di enogastronomia, “Tenuta di Fessina, conoscere un’azienda al Vinitaly”, aprile 2014) Erse Bianco 2012 è stato selezionato da Luca Gardini, sommelier Campione del Mondo 2010, tra i cinquanta migliori vini italiani sotto i 15 euro (Best price, #popwine, #vinitaly2014, La gazza golosa e Luca Gardini).

martedì 27 maggio 2014

Amletiche questioni

“Con il roast beef Fassina, Il Musmeci Etna bianco Doc 2012 oppure Valentina Cubi Iperico Valpolicella doc 2012??” We wine better, Trimani
Nella Capitale, IL MUSMECI, Etna DOC Bianco Superiore di Tenuta di Fessina, annata 2012, è distribuito da Trimani Vinai in Roma dal 1821. Trimani_ Via Goito, 20 – 00185 Roma tel. 06.446.9661 – email: info@trimani.com _ www.trimani.com

lunedì 26 maggio 2014

Principi d’accoglienza a Tenuta di Fessina

_Con la nostra Debora, l’amico Luigi Parrinello e il suo splendido gruppo in visita a Fessina. Paolo Trimarchi ph._ Poiché la qualità intima di un vino dipende dalla personalità di chi lo ha prodotto, per noi è determinante che a condurre i wine-tour in azienda sia il produttore o chi vive l’azienda in prima persona giornalmente. E’ l’emozione che fa la differenza oggi, non più solo la destinazione. E questa emozione la donano la cura dei particolari, la capacità di coinvolgimento, l’espressione della nostra identità, unica ed irripetibile come lo sono le singole persone. Spesso l’assuefazione percettiva ci induce a perdere a poco a poco lo “sguardo altro” sulle nostre meraviglie, in mezzo alle quali viviamo quotidianamente: questo occhio vivo e vivace possiamo recuperarlo attraverso una comunicazione fortemente personale e la condivisione di ciò che gli altri dicono di noi. Una rete circolare, sviluppata soprattutto on line – con la pubblicazione dei video delle nostre visite e degustazioni in azienda – che permetta a chiunque di accedere al valore di un’esperienza. L’impegno nel mondo dell’enoturismo è oggi anche quello mirato a creare un marketing dei servizi per costruire proposte sempre più articolate e personalizzabili, per nicchie di mercato alla ricerca di un valore aggiunto, la valorizzazione dell’intera filiera aziendale, di cui comunichiamo costantemente storia, stile e filosofia di lavoro. Cerchiamo di far partecipare in prima persona al “rito del vino” i nostri ospiti con proposte quanto più possibile differenziate, che esprimano tutte le sfaccettature di Tenuta di Fessina.
“La nobiltà del vino è proprio questa: che non è mai un oggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati. Che cosa ci dice l’odorato, e il palato, quando sorseggiamo un vino prodotto in un luogo, in un paesaggio che non abbiamo mai visto, da una terra in cui non abbiamo mai affondato il piede, e da gente che non abbiamo mai guardato negli occhi, e alla quale non abbiamo mai stretto la mano? Poco, molto poco”. (Da vino al vino di Mario Soldati)

domenica 25 maggio 2014

Si può guarire!

Il vino apre in pressoché tutti gli uomini un’ironica allegria e vivacizza la creatività e l’intelligenza, così che, ogni volta che mi capita di incontrare un astemio, lo guardo negli occhi e cerco di consolarlo: «Da ogni malattia si può guarire!». (Gino Veronelli)

sabato 24 maggio 2014

A’Puddara&Oysters. Fessina’s wine tour and tasting 2014

“I could hear the stars’ crazy heart beating…between the perennial snows of the mountain top and the fire of the volcano” The winelovers will be guided to discover Contrada Moscamento’s centenary “alberelli” (little trees) , in Rovittello (Castiglione di Sicilia), at sunset, for a touring aperitif with ERSE Bianco 2013 vintage, Etna DOC (blend Carricante, Minnella, Catarratto), among the authentic natural sculptures of vines and the dark dry stone walls and Etna’s typical terraces. After the tour around the vinification cellar and the old wine cellar made with lava stone, peak of the wine tour with an incursion into the real Fessina’s treasure chest , the 18th-century “palmento” (the old winery with millstone) with the big “chianca” still intact, very charming, even though it is currently under renovation.
The wine tasting dinner will take place on the outside, at the vineyard-side , at sunset. The “wine of the stars”, dedicated to the Pleiades rising above the top of Etna in summertime, and the seafoods of the OysterBar L’Acquario Degustazione in Giardini Naxos: A’Puddara&Oysters. Il Musmeci Bianco 2012, Fessina’s second cru Carricante, Etna DOC Bianco Superiore, in combination too. Under the stars, the “vertical” tasting of Il Musmeci Rosso Riserva, cru of Nerello Mascalese 2007, 2008, 2009 vintages), which grows from Fessina’s eldest “alberelli” (little trees), will be accompanied by a very fresh and typical main course, made with fish.

giovedì 22 maggio 2014

“Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalità, pace”. Convegno il 24 maggio a Nicolosi, Giornata Europea dei Parchi 2014

Convegno “Etna Patrimonio Unesco: ambiente, legalità, pace”, in programma sabato 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi 2014, nella sede del Parco dell’Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi (via del Convento 45).

mercoledì 21 maggio 2014

Per chi, come noi, crede nella terra (e in Lucrezio). Wine tour a Tenuta di Fessina, accoglienza shabby-chic

_L’accoglienza a Tenuta di Fessina, shabby chic. By Debora_ “…ascoltarne il profumo, anche diverso, al naso, poi in bocca. Il che dovrebbe avvenire per ogni cosa e fatto – sia della vita materiale, sia di quella spirituale (la scuola, i rapporti d’amore, le amicizie, le discussioni dialettiche, quant’altro) – che onorino la vita; anche – contro i ricchi più ricchi – la festeggino. Se fossi credente e visitassi ogni chiesa del mio percorso, prima che all’altare maggiore mi soffermerei alle opere d’arte – pitture, affreschi, maioliche, arredi, sculture – e cercherei di trarne il maggiore piacere, materiale e no. Per chi, come noi, crede nella terra (e in Lucrezio), è imperativo porre l’attenzione ad ogni gesto, così da farci, in poco tempo, capaci di ogni scelta” Da Le parole della terra di Luigi Veronelli e Pablo Echaurren
“Gesù, gli arancini di Adelina! Li aveva assaggiati solo una volta: un ricordo che sicuramente gli era trasùto nel Dna, nel patrimonio genetico. Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini ‘na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne sgrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s’ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta. E alla fine, ringrazziannu u Signiruzzu, si mangiano!” Da “Gli arancini di Montalbano” di Andrea Camilleri, Oscar Mondadori, 2001

martedì 20 maggio 2014

Mille...e una botte

B&B Shlafen im Weinfass, a Baden, famosa per i suoi Pinot e Müller-Thurgau. Dormire tra i filari. ;-)

lunedì 19 maggio 2014

INTERNATIONAL TREBICCHIERI: Il Musmeci Bianco 2012 vintage, “a finish with extraordinary flavorful energy and a sharpish close. A great wine”. By Giulia Sampognaro

_Il Musmeci 2012 vintage, Etna Bianco DOC Superiore. Cru of Carricante from Milo_​ INTERNATIONAL TREBICCHIERI, May 2014_ “Chicken Salad (Mediterranean version)” by Giulia Sampognaro
“This month we suggest a variation on chicken salad, one wi th a Mediterranean touch. The only cooked ingredient, which must be grilled, is chicken, to which we add cherry tomatoes (ours are from Pachino), celery (from Sperlonga), lettuce and cubes of toasted bread. Everything is salted, then drizzled wi th oliv e oil Lorenzo n° 5 Nocellara del Belice de-pitted Barbera and then blended with mayonnaise. The oil is why we decided to call it Mediterranean. This is a decidedly springtime version, both in its appearance and flavor. After having tried 20 different wines, we offer you our ratings, as we do every month. At the top of the pairing list we find fragrant wines that are not too structured and not aged in wood”. ​
“Il Musmeci Etna bianco Superiore 2012. Tenuta di Fessina_ This label has just come on the market, but has already won us over. It is from a century-old bush-trained vineyard of carricante grapes in Milo, a village on the south slope of Mount Etna. The nose starts slow on a slightly smoky note, then mulberry and citrus zest aromas appear. On the palate, it has rhythmic, mouth-filling development, a finish with extraordinary flavorful energy and a sharpish close. A great wine. Pairing: 8½_ Not a particularly structured wine, and perhaps that is why it pairs well with the salad. Very pleasant notes of orange blossoms emerge from the pairing, which is both balanced and mouth-filling”.