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lunedì 30 novembre 2009

Non si vive solo di finger food...


Onoratissima di averla avuta come compagna a DeGustiBooks 2009 per "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali", segnalo con piacere grande l'uscita della deliziosa pubblicazione di Sandra Salerno, ideatrice del blog di creative cook "Un tocco di zenzero".

Sandra ha appena dato alle stampe il suo primo ricettario: QUI l'anteprima gustosa.

Per un pensierino di Natale utile e sfizioso, La vita non è fatta solo di finger food!



lunedì 19 ottobre 2009

DeGustiBooks 2009...che condimenti!!




A DeGustibooks, girovagando per il Padiglione Spadolini nella Fortezza da Basso a Firenze, nei pressi dell'Arena del gusto, prima di andare in scena con "Un Rosae per te", non ho potuto fare a meno di lanciarmi alla scoperta della quantità ubriacante di nuove pubblicazioni sul tema del cibo che la libreria offriva.

"Mangiare, l'atto apparentemente più naturale ed elementare, è in realtà estremamente complesso, condito com'è da quelle funzioni e quei significati che ogni cultura connette all'atto naturale dell'alimentarsi".

Apre con queste parole il bel libro di Marino Niola, "Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina" (Edizioni Il Mulino), la nostra storia vista attraverso gli usi e i consumi dell'homo edens.

E noi, donne che al piacere della tavola non resistiamo, abbiamo voluto portare un omaggio all'atto del mangiare così...
















Leonardo Romanelli, patron di DeGustiBooks, ha generosamente presentato me e Sandra Salerno all'esordio venerdì 16 ottobre con "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali".






Io col mio adorato Rosae...



...e Sandra con la sua travolgente passione in cucina...



...abbiamo presentato Un Rosae per te, un nuovo progetto di Villa Petriolo indirizzato ai nostri consumatori che amano il Rosae ed il buon cibo che al nostro Chianti da Sangiovese in purezza si accompagna alla perfezione. Ben otto le ricette ideate da altrettanti foodbloggers nel 2007.



La gustosa terrina di coniglio di Sandra del blog Un tocco di zenzero a rappresentarli tutti. Coppiere d'eccezione in questa rilassata divagazione enogastronomica a DeGustiBooks...il sommelier informatico Andrea Gori, che ha anche curato la degustazione via radio in cuffia de L'Imbrunire, il canaiolo in purezza di Villa Petriolo, per l'originale iniziativa del Festival della Creatività Tag Talk Wine. Grazie Andrea!









Appuntamento al prossimo anno con DeGustiBooks, dove speriamo di poter essere presenti con una nuova, divertente, iniziativa! Molte grazie all'organizzazione di DeGustiBooks per la gentilezza ed il supporto.

giovedì 15 ottobre 2009

Un Rosae per te a DeGustiBooks 2009...ultima chiamata!

Ci siamo, domani andrà in scena Un Rosae per te....ricette speciali di donne speciali a DeGustiBooks 2009!



Il mio adorato Chianti Rosae MnemoSis e la ghiotta terrina di coniglio di Sandra Salerno del blog "Un tocco di zenzero" si daranno la mano in un sodalizio perfetto. In sottofondo, i nostri racconti di cibo e vino, da memorie d'infanzia, letteratura, consigli - tra il serio ed il faceto - di seduzione...a tavola, perché..."(...)non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare; ma esiste un lungo elenco di coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare....". (Manuel Vàzquez Montalbàn, da Ricette immorali)

Io e Sandra vi aspettiamo a Firenze!


Grazie al giornalista Marco Gemelli che ne ha diffusa la notizia su Il Giornale della Toscana.


E per chi vuole un pò anticipare ed assaggiare non solo il Rosae MnemoSis di Villa Petriolo ma anche scoprire il nostro canaiolo in purezza L'Imbrunire 2008...non perdetevi, alle ore 19.00, Tag Talk Wine, degustazioni via radio in cuffia al Festival della creatività: continuiamo ad innovare, parola di Andrea Gori

Altro suggerimento, nel ricchissimo programma di DeGustiBooks, per sabato 17 ottobre, ore 15.00, Padiglione Spadolini-spazio Food: "The new Symphony of food", con note di tartufo e pepe nero tra saperi e sapori di San Miniato. Con lo chef de "La prova del cuoco" Gilberto Rossi ed il musicista Antonio Masoni.

martedì 18 dicembre 2007

Risotto ai funghi Porcini, pecorino di Fossa e pinoli per Rosae Mnemosis. di Il Maiale Ubriaco

Ecco una bellissima sorpresa da parte di Stefano del Il Maiale Ubriaco ....grazie Ragazzi !!!

Anche questo squisito Risotto ai funghi Porcini, pecorino di Fossa e pinoli rientra nel progetto
"Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali"



L'esperienza con Villa Petriolo ci ha proprio emozionato! E me in prima persona. Navigando il sito dell'azienda ho sentito cose molto vicine allo spirito del Maiale. L'amore per la terra, la passione per l'arte e l'impegno per raggiungere un traguardo..portare avanti una tradizione, questa è musica per le mie orecchie. Così riprendo da dove ci eravamo lasciati, dallo splendido dolce confezionato dal mio compare che, in qualche modo, va a concludere un pranzo iniziato qualche settimana fa e messo in piedi da un gruppo di donzelle agguerrite e appassionate. Pertanto si direbbe che col tortino di Remo il menu vada avviandosi verso il liquore, una buona grappa magari. Ma ho sentito il bisogno di dire anche io la mia. E regalare un altro abbinamento al Rosae Mnemosis, un primo piatto veloce e succulento. Servito in piccole porzioni non appesantisce e lascia spazio alle altre portate, a ricche tagliate di salumi e formaggi, a secondi a base di coniglio, alle crespelle di Il cuore è una frattaglia..al dessert del mio socio. Così, in qualche modo, il cerchio si chiude. Una straordinaria esperienza, che ha reso il cibo ed il vino veicoli purissimi di sensazioni ed informazioni. Sinergia, voglia d'esserci..in questi giorni le consuete mail tra me e Remo sono state un comunicarsi gioia, appago, serenità. E spero d'essere stato all'altezza (signore mie siate sempre sincere..). Ciò che posso dirvi è che questo risottino ha allietato la mia domenica!
Ora 2 note sugli ingredienti: i funghi mi sono stati donati dal papà di un caro amico. Raccolti nei boschi delle nostre montagne sono poi stati essiccati ed imbustati per bene. Il formaggio di fossa è quello tipico di Sogliano sul Rubicone, potete trovare notizie esaurienti qui . Squisito, ovviamente molto saporito, andateci piano perchè potrebbe darvi fastidio fosse in eccesso. I pinoli - nota di colore - li ho raccolti da alcune pigne in Villa Ada..finchè posso cerco di reperire erbe e quanto altro alla maniera più sana e divertente anche. E' incredibile quante erbe si possono trovare girellando un pò per i pomoni delle nostre città. Bene, è tutto. Alzo il calice e brindo a questo meraviglioso Chianti. Buona settimana e buon appetito!


Ingredienti x 4 persone


200 g di riso Carnaroli superfino
80 g di funghi porcini secchi
120 g di pecorino di Fossa
1 manciata di pinoli freschi
brodo leggero
olio extravergine
aceto balsamico
burro
aglio
alloro
sale q.b.

Preparare un brodo vegetale leggerissimo e profumato di alloro.
Lasciar imbiondire uno spicchio d'aglio in poco olio extravergine, quindi tostare il riso e sfumarlo con una spruzzata di aceto balsamico. Procedere con i necessari mestoli di brodo, i funghi porcini e un poco della loro acqua di vegetazione. Mescolare spesso; a cottura quasi ultimata aggiungere i pinoli precedentemente tostati e continuare a rimestare. Infine, spegnere la fiamma, aggiungere una buona noce di burro, il pecorino, un pizzico di pepe nero grattugiato al momento e mantecare laboriosamente. Lasciar riposare per alcuni minuti con il coperchio, quindi impiattare in piccole ciotoline. Guarnire con i funghi rimasti, pinoli e formaggio.

Stefano Tripodi

venerdì 14 dicembre 2007

Rosae Mnemosis e Tortino con crema di zabaione e cioccolato fondente. da il Maiale Ubriaco

Ed ora ecco la "ciliegina sulla torta" o meglio, il dessert.
Anche questa ricetta rientra nel progetto "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali" ma questa volta non si tratta di donne bensì di due uomini veramente speciali, Remo e Stefano ideatori del bellissimo blog enogastronomico Il Maiale Ubriaco a cui si somma Giacinto Chirichella, esperto vini che ha fatto una fantastica degustazione e nonchè recensione al mio Rosae Mnemosis, che potete leggere QUA . : Rosae Mnemosis, un Chianti al femminile .
Un Tortino con crema di zabaione e cioccolato fondente è stata l'idea golosa per concludere una cena a lume di candela, degustando il nostro Rosae Mnemosis e godendosi lussuriosamente il cioccolato....che dire, assolutamente e provocatoriamente invitante.



Il post di oggi è dedicato ad un vino, a delle persone e ad una azienda che a noi del maiale hanno lasciato il segno.
Affascinante e di grande valore il progetto portato avanti da Silvia Maestrelli e dalla sorella Simona. Villa Petriolo, amena dimora nel cuore della Toscana, nasce come luogo di meditazione e riposo, in cui l’amore per la terra e per i suoi frutti disegnano nel tempo una linea precisa. Passione e lavoro portano alla luce negli anni un piccolo paradiso, luogo del saper bere, dove l’arte a contatto con la natura diventa vino. Del Rosae Mnemosis e delle tante sensazioni che è riuscito a trasmetterci ne ha parlato Giacinto pochi giorni fa. Oggi invece tocca a me accostarlo ad uno dei piatti del maiale. Ma quello di oggi non è tanto un abbinamento al vino, che avrebbe bisogno di sapori ben più decisi per essere esaltato al meglio, quanto un accenno a un modo di degustare…“meditativo”. Mi è capitato spesso, dopo una corposa cenetta a lume di candela, magari davanti al camino, trattenermi a tavola ed accompagnare il vino rosso ancora sul fondo del calice con del buon cioccolato fondente (sono momenti di piacere intenso). E' un connubio, quello fra vino e cioccolato, che mi piace molto e provo volentieri pure in cucina. La proposta di oggi non è altro che una forma più elaborata di questa mia predilezione. Un dolce da meditazione (e una dolce meditazione) da assaporare lentamente e gustare in tutta la sua cremosità.
Un sorsetto di vino per gradire? Si, grazie!



Ingredienti

biscotti ai cereali

Crema di zabaione
4 tuorli d’uovo
50 gr di farina
100 gr di zucchero
5-6 cucchiai di vino passito
400 gr di panna montata

Crema di cioccolato fondente
150 ml di panna
1cucchiai di zucchero
50 gr di burro
200 gr di cioccolato fondente
50 ml di vino rosso
cacao amaro

Per la crema di zabaione. Montare i tuorli d’uovo e lo zucchero fino a quando abbiano raggiunto una consistenza spumosa. Aggiungere la farina, amalgamare bene ed allungare con il passito. Cuocere a fuoco basso per qualche minuto, rimestando con cura. Lasciar raffreddare per circa 30 minuti, aggiungere la panna montata e girare la crema delicatamente.
Per la crema di cioccolato. Portare ad ebollizione la panna e lo zucchero in un pentolino. Spegnere la fiamma ed aggiungere burro e cioccolato che andranno a sciogliersi lentamente creando una crema sempre più densa. Lasciar raffreddare, rimestando di tanto in tanto ed aggiungendo poco alla volta il vino rosso.
Sul fondo di un bicchierino da dolce disporre uno strato di biscotti precedentemente tritati. Aggiungere uno strato di crema di zabaione, poi di cioccolato. Lasciar raffreddare in frigo per qualche ora e prima di servire spolverare con del cacao amaro.

Remo Morretta

mercoledì 5 dicembre 2007

Un Rosae per te....ricette speciali di donne speciali.



Sono veramente felice, a volte basta un'idea ed un po' di entusiasmo per realizzare delle grandi cose e perchè no...per far nascere nuove amicizie !
Un po' di tempo fa mi sono detta...perchè non cercare tra queste meravigliose ricette che vengono pubblicate dalle food blogger un abbinamento ideale per il mio vino. E' nata così questa raccolta di ricette veramente speciali eseguite e pensate con maestria da sei donne veramente speciali: "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali".

Ecccole qui tutte insieme :

Terrina di Coniglio e Prugne by Un Tocco di Zenzero
Filetto all'Arancia e Pepe Rosa by l'Osso e la Lisca
Involtino di Coniglio con Cardoncelli by Il Mondo di Adrenalina
il Filetto di maiale ripieno di Verza, con salsa di Barbabietole by La Cucina di Adina
Timballo di crespelle di mais e broccoletti di rapa con fonduta di pecorino: by ll Cuore è una Frattaglia
Il Riso, il Bagoss la pepona e... by Le Curiosità Golose

Che dire a questo punto....siete fantestiche, grazie !!!

martedì 4 dicembre 2007

Filetto all'Arancia e pepe rosa per il Rosae Mnemosis. di l'Osso e la Lisca

Questa ricetta è stata ideata da Bian autrice del blog l'Osso e la Lisca per la raccolta "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali".
Che dire...sono veramente emozionata per queste ricette, sono tutte meravigliose ed appetitose, per non parlare poi delle splendide foto..... che donne incredibili !!!!




Insieme al mio amico Patrick Lanzino, sommelier, ho avuto il piacere di provare questo buonissimo rosso, prodotto dall'azienda vinicola Villa Petriolo.
Rosae Mnemosis, un ottimo chianti D.O.C.G, 90% sangiovese e 10% merlot, dal colore rubino chiaro, di grande carattere, con tannini molto equilibrati, piacevolmente dolce, rotondo e morbido al palato.
Cercavamo un buon secondo da abbinare... questo filetto all'arancia ci ha convinti ed ecco che vi suggerisco la ricetta!
Ingredienti: 4 medaglioni di filetto/ pepe rosa in salamoia/1 arancia/ olio evo/ misto 5 pepi/un cucchiaio di zucchero/sale/ acqua bollente.
Pela l'arancia, tagliando fino a raggiungere parte della polpa, poi taglia la buccia alla julienne (deve comprendere la scorzetta, albedine e quel poco di polpa); metti la buccia ridotta a fiammiferi in una casseruola, aggiungi un pò d'acqua bollente e lascia sul fuoco per qualche minuto, in modo che si disperda l'amarognolo; poi aggiungi la polpa di mezza arancia, a tocchetti, un pò di olio, un pizzico di sale, un cucchiaio raso di zucchero, un mestolino di acqua bollente e lascia cuocere a fiamma bassissima per una decina di minuti, il tempo che il sughetto diventi sciropposo. Intanto condisci i filetti con grani di pepe rosa, spingendoli all'interno delle fibre, un pò di olio, una spolverata di misto 5 pepi. Metti una padella antiaderente sul fuoco, un filo d'olio, quando l'olio è ben caldo metti il filetto e pressalo bene sul fondo del tegame, in modo che formi una bella crosticina esterna; poi gira e termina la cottura (per ciò che mi riguarda la preferisco blue!). A questo punto sala la carne, con fior di sale e versa sopra il sugo all'arancia.

lunedì 3 dicembre 2007

Involtino di coniglio con cardoncelli e lardo di colonnata per Rosae Mnemosis. di il Mondo di Adrenalina.

Ed ecco un'altra squisita ricetta della serie "Un Rosae per te....ricette speciali di donne speciali"
E' la volta di Marzia, fantastica donna e mamma ideatrice del blog Il Mondo di Adrenalina




Silvia Maestrelli propetaria del blog Divinando mi ha dato la possibilità di partecipare alla rassegna "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali" .
Ho avuto modo così di assaggiare il suo adorato vino Rosae Mnemosis.
Devo dire che per me è stato un grande onore e con umiltà ho eseguito questo piacevole compito.
Assaporando il suo vino e leggendo le sue parole che raccontano di come è nato questo liquido color del rubino, ho sentito tutto l'amore di una donna giovane e forte attaccata alle proprie origini e alla propria terra, con un amore sconfinato per la tradizione e di conseguenza per la famiglia.
Rosae Mnemosis è un Chianti D.O.C.G. 90% Sangiovese e 10% Merlot, profumato di frutti di bosco e ciliegia e dai toni speziati, è prodotto dall’azienda Agricola Petriolo a Cerreto Guidi.
Un vino veramente buono, prodotto con amore e sapienza da una persona rara come Silvia attaccata ancora ai veri valori della vita.

Involtino di coniglio con cardoncelli e lardo di colonnata per Rosa Mnemosis

Ingredienti:

2 quarti posteriori di coniglio
2/3 cardoncelli
8 fettine di lardo colonnata
aglio
prezzemolo

Preriscaldate il forno a 200°.
Pulite i cardoncelli e riduceteli a listarelle. Scaldate una padella antiaderente con un filo d'olio, aglio e prezzemolo, ponetevi i funghi, salateli e pepateli, saltateli giusto il tempo che perdano i liquidi, circa 5/6 minuti. Spegnete e teneteli da parte.
Disossate i quarti posteriori di coniglio ottenendone una fetta intera.
Stendere su di un foglio di alluminio le fettine di lardo, poi sopra adagiatevi la fetta di carne di coniglio e per ultimo i funghi. Arrotolare carne e lardo formando un involtino e poi sigillare il foglio di alluminio bene di modo che i succhi rimangano all'interno in cottura. Procedere in egual modo per l'altro involtino.
Infornare per 40 minuti circa, dopodiché aprire il cartoccio e servire accompagnando da una purea di patate viola.

giovedì 29 novembre 2007

filetto di maiale ripieno di verza, con salsa di barbabietole per Rosae Mnemosis. di la cucina di Adina

Pubblico con immenso piacere un'altre stupenda ricetta della rassegna "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali".
Questa golosità pensata da La Cucina di Adina è la quarta di un bellissimo e decisamente Buonissimo piccolo ricettario in abbinamento al mio Rosae Mnemosis.
Grazie ancora a tutte.....



Non credo di dover aggiungere altro, già è stato adempiuto il dovere magnificamente qui, qui e qui. Solo volevo mantenere la mia promessa, a Silvia, al suo ottimo vino Rosae Mnemosis, memoria della rosa vicino a cui la vigna dà i suoi frutti, a quella persona speciale che mi è sembrata, conoscendola alla Galleria Spazioinmostra di Federica Ghizzoni a Milano, il 26 ottobre scorso, dove è stato presentato Art Box. Solo seimila bottiglie per questo vino con l'accento aromatico e speziato. Una velina lieve ad avvolgere la bottiglia nera nera, una favola a raccontare la favola di Silvia e di sua sorella Simona, una storia. E niente è più emozionante di un qualcosa che nasce già da e su radici profonde.

il filetto di maiale ripieno di verza, con salsa di barbabietole

400 g di filetto di maiale
una verza
1 spicchio d'aglio
mezzo bicchiere di vino bianco
olio extravergine di oliva
sale rosso Alaea rougesale nero delle Hawaii
pepe nero
per la salsa
50 g di barbabietole fresche
2 cucchiai di latte
verza
olio extravergine
sale e pepe
Fate cuocere le foglie di mezza verza in acqua bollente qualche minuto. Tagliatele a listarelle e trasferitele in un tegame dove avrete fatto rosolare lo spicchio d'aglio. Salatele appena e fatele cuocere qualche minuto. Asciugate il filetto di maiale, incidetelo al centro dalla parte lunga con un coltello affilato, avendo cura di non arrivare proprio in fondo. Ne ricaverete una fessura, dove inserirete la verza. A questo punto, legate con lo spago da cucina il filetto, come se fosse un arrostino. Scottatelo a fuoco vivo in un po' d'olio in tutti i lati, bagnate con il vino, e coprite per circa mezz'ora facendo cuocere dolcemente a fuoco basso. Preparate nel frattempo la salsa di barbabietola. Nel tegame dove avete precedentemente fatto cuocere le verze, aggungetevi la barbabietola, in modo che appassisca un po'. Trasferite verza e barbabietola nel bicchiere del mixer ad immersione e frullatela, emulsionando con un filo d'olio e il latte, fino ad ottenere una cremina, aggiustando a gusto vostro di sale e pepe. Ha un gusto delicatissimo.
Sistemate la salsa nel piatto, appoggiatevi sopra il filetto tagliato a pezzi, e decorate con qualche barbabietola a julienne e un pizzico di sale rosso e nero.

martedì 27 novembre 2007

Rosae Mnemosis e timballo di crespelle di mais e broccoletti di rapa con fonduta di pecorino

Ed ecco la terza meravigliosa ricetta di "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali" lei è Mara di Il Cuore è una Frattaglia/resistenza gastronomica di una cuoca sentimentale.
Mara ed il suo amico Alfonso, sommelier, hanno aggiunto anche una scheda vino al mio Rosae Mnemosis....ancora grazie !!!



Seguo a ruota Sandra nel pubblicare una ricetta pensata per il Chianti 2006 Rosae Mnemosis Villa Petriolo. Che è un prodotto di ottimo livello, ed è piaciuto, a me e all’amico gourmet con cui ho diviso bottiglia e pasto, sabato a pranzo. Alfonso ha pure gentilmente accettato di compilare la scheda del vino, che qui riporto:

Colore rosso rubino scarico, tipico del Sangiovese. Naso con bel fruttato di ciliegia, frutti di bosco e prugne, con venature minerali e terrose di ruvida gioventù che ritornano prepotentemente in bocca. Un aggressività tannica che si stempera, e bella beva sostenuta dall’acidità. Perfetto con il timballo di crespelle di mais e broccoletti di rapa con fonduta di pecorino, e ancora di più con le tagliatelle al sugo di maiale speziato al Sangiovese.
Ecco la ricetta:

Fare le crespelle con 2 uova, 200 gr di farina di mais, 100 gr di farina di frumento 0, latte 250 ml circa, sale qb.
Lessare 2 kg di broccoletti di rapa, metterli nel mixer insieme a due patate medie lessate e a pezzetti, olio qb e due spicchi d’aglio pestati al mortaio. Meglio stare scarsi di sale perchè compenserà il pecorino.
Montare il timballo alternando una crespella e uno strato di crema di broccoletti. Tagliare con un coltello molto affilato nella forma che desiderate e tenere al caldo.
Fare la fonduta sciogliendo 3 cucchiai colmi di pecorino romano grattugiato in 250 ml di crema di latte. Portare a bollore e ridurre.
Versare la fonduta sul timballo e guarnire con del pepe nero macinato al momento.
Era già un po’ che mi frullava per la testa questo piatto, così la degustazione del Rosae Mnemosis è stata l’occasione giusta per provarlo in veste ufficiale. La tannicità, l’acidità e la mineralità sono infatti gli elementi che bene si legano con l’amaro del broccoletto, sostenuto dall’aroma dell’aglio e dell’olio, insieme alla grassezza piccante del formaggio.

nb: col tempo tendo a preferire vini rossi poco muscolari, eleganti e un filo nervosi, caratteristiche tutte possedute dal Rosae.

lunedì 26 novembre 2007

Il riso, il bagòss, la pepona, la bella favola di Silvia ed il suo Rosae Mnemosis. di Le Curiosità Golose

Continuo con un'altra ricetta della mia piccola raccolta a cui ho voluto dare il nome "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali".
Questa volta si tratta di Le Curiosità Golose, Elisa e sua sorella sommelier, hanno voluto abbinare a questo vino un risotto molto interessante.



Le fiabe dell’infanzia ci accompagnano tutta la vita e, a volte, si mescolano con la realtà quotidiana quando all’improvviso gli elementi della narrazione escono dalle pagine per offrirsi, veri e tangibili, ai nostri sensi. Capita che le rose sboccino incorniciate dai pampini dell’uva e se il c’era una volta canonico introduceva “due sorelle, gentili e belle, che accolsero in casa l’orso silvano e aiutarono lo gnomo villano”, oggi Silvia e Simona Maestrelli producono vino e si contendono il rosso e il bianco dei petali.
Ho conosciuto Silvia il mese scorso, in occasione della presentazione del suo Rosae Mnemosis, immesso sul mercato con un packaging elegante, ogni bottiglia avvolta da una velina su cui scorrono i ricordi lontani di una nonna, di un libro sfogliato, di parole soffuse e rassicuranti. La fiaba dei fratelli Grimm la rammento anche io che, come Silvia, ho una sorella e, come lei, recrimino la mia tonalità scarlatta a definire una personalità più inquieta, ma non per questo priva di dolcezza.
Quella sera la ricordo muoversi tra gli ospiti, esile e sinuosa, e raccontare il suo vino con quella lieve inflessione dialettale che un toscano si porta dietro, ovunque scelga di vivere, mentre i suoi occhi azzurri emanavano una luce, intensa e orgogliosa.
Legato al Rosae Mnemosis c’è anche il progetto artistico voluto da Federica Ghizzoni, innovativa gallerista di SPAZIOINMOSTRA, e dalla stessa Silvia: il Rosae è un vino in produzione limitata, solo 6.000 bottiglie confezionate in 300 cassette di legno raffiguranti la fiaba prescelta da un artista che cambierà di anno in anno. Per l’attuale produzione è stato Vanni Cuoghi a fornirci la sua visione del vino con “Il principe scomposto”: un’interpretazione di dionisiaca memoria dove l’ebbrezza è quello stato che conduce a passioni estreme, come nel caso del principe e del suo gesto d’amore, sanguinoso e cruento.
Chianti in purezza, 95% Sangiovese e 5% Merlot, il Rosae è prodotto dall’azienda agricola Petriolo, a Cerreto Guidi, sui colli fiorentini.
L’analisi visiva rivela un rosso rubino di media trasparenza, più tenue sull’unghia, di buona consistenza. Al naso si evidenzia un bouquet aromatico ampio e maturo: accattivanti accenti di frutti di bosco preludono ad intense note speziate. Al gusto si presenta come un vino di medio corpo, con una buona rotondità nei tannini e struttura equilibrata. Piacevole nel finale appena ammandorlato.
Come abbinamento, avendolo degustato in quell’occasione con salumi e caciotte stagionate, ho osato con un risotto alla zucca, sostenuto da un formaggio di grande carattere: il favoloso bagòss.
Ingredienti (per 4 persone)

riso Carnaroli: 320 g
zucca pepona: 300 g pulita
bagòss: 80 g
burro: 70 g circa
cipolla dorata: 1/2
rosmarino: un rametto
brodo vegetale
sale e pepe
Preparazione

Per prima cosa mondo la zucca e la taglio a brunoise. Metto su il brodo vegetale: in abbondante acqua faccio bollire carota, cipolla, zucchina e sedano, salando leggermente una volta raggiunta l’ebollizione (preferisco salare il brodo piuttosto che il riso). In una padella capiente, sciolgo un po’ di burro, lascio imbiondire la cipolla affettata finemente e unisco la zucca, lasciando stufare il tutto, aggiungendo, al bisogno, un po’ di brodo. In un’altra casseruola faccio sciogliere altro burro, verso il riso e lascio tostare. In questo tipo di risotto NON sfumo con il vino. Verso due mestoli di brodo, lascio assorbire prima a fiamma vivace, poi abbasso il fuoco e, a circa metà cottura del riso, unisco zucca e cipolla stufate. Termino la cottura aggiungendo il brodo secondo necessità. Tolgo dal fornello e manteco con un’abbondante noce di burro e il bagòss grattugiato; spolvero con pepe e rosmarino tritato finemente.
Impiatto guarnendo con qualche foglia di rosmarino e bagòss a scaglie.
Per l’analisi sensoriale ringrazio mia sorella Alessandra con la quale ho condiviso le emozioni di questo vino che hanno dato vita a una sorta di descrizione a due voci.

venerdì 23 novembre 2007

I ricordi, un vino e la ricetta per una terrina. di un Tocco di Zenzero

Con questa ricetta, veramente importante per me, inizia un progetto che ho voluto chiamare : "Un Rosae per te...ricette speciali di donne speciali".
Ho chiesto ad alcune delle food blogger che leggo spesso, di pensare una ricetta per il mio nuovo nato e tanto amato Rosae Mnemosis... quello che ne è venuto fuori è una bella collaborazione e questa è la ricetta di Sandra, di Un Tocco di Zenzero.



Non ho ancora conosciuto personalmente Silvia Maestrelli, ma so già che quando questo momento arriverà,l’affinità sarà ancora maggiore..Con certe persone scatta subito,bastano poche parole. Ho avuto modo di parlare con lei per telefono e scambiare due chiacchere via e-mail… Silvia è donna d’altri tempi.. forte e volitiva ma dolce al tempo stesso.Una donna di carattere,insomma.
La immagino percorrere le vigne a cavallo, magari in compagnia della sua bimba.. a controllare che le uve siano curate e accudite nel modo migliore…per far si che il nettare degli dei dia un risultato eccellente.. proprio come il suo Rosae Mnemosis,nome nato dai ricordi di Silvia,di quando bambina godeva del roseto nel giardino assieme a sua sorella..Rosa Bianca e Rosa Rossa unite per la vita..proprio come due sorelle.
Un vino dai profumi intensi..predominanti i sentori speziati e delicati quelli dei frutti di bosco… Chianti D.o.c.g. 90% Sangiovese e 10% Merlot è prodotto dall’azienda Agricola Petriolo, a Cerreto Guidi.
La terrina di coniglio mi sembrava un matrimonio perfetto, semplice ma ricca di sapore al punto giusto. Adatta per un Signore così importante.. Messer Chianti!

coniglio 1 (disossato) + il suo fegato
prugne secche 12
Tè nero 1 cucchiaino
burro grammi 80
vitello grammi 250
pancetta fresca grammi 250
Brandy 2 cucchiai
sale & pepe q.b.
uovo 1
lardo 1 fettina sottile (lunga quanto la terrina)

riducete la carne di coniglio a tocchetti di circa 2 cm.Fate sciogliere il burro in una pentola di terracotta e fate insaporire il coniglio con un pizzico di sale e pepe.Cuocete a fuoco bassissimo per circa mezz’ora.Tritate la pancetta fresca e la carne di vitello,mettetele in una ciotola,salate,pepate aggiungete il brandy e l’uovo.Mescolate e fate riposare in frigorifero per circa mezz’ora ( mentre cuoce il coniglio).
A parte fate rinvenire le prugne in una tazza di tè nero.
preparate la terrina:versate una parte del trito di maiale,successivamente uno strato di coniglio,le prugne ed il fegato (bene al centro della terrina).Ripetete l’operazione con il trito,poi il fegato rimasto e il coniglio.Finite con il trito.Coprite il tutto con una fetta sottile di lardo.Chiudete bene la carta forno*,ripiegandola ai lati della terrina.Chiudete la terrina con il coperchio
*per facilitarmi il compito nella preparazione ho foderato (in precedenza) la terrina con della carta da forno bagnata e strizzata.Questa operazione vi aiuterà nella parte finale della realizzazione della ricetta.
cuocete a bagnomaria per circa 2 h e mezza (forno a 170°).Una volta tolta dal forno,fate raffreddare.Sistemate la terrina in frigorifero,con un peso (tolto il coperchio) per due giorni.
Servite con un’insalatina di stagione,nocciole e una confettura di prugne ..E naturalmente un bicchiere di Rosae Mnemosis…