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giovedì 24 marzo 2011

Gli ETNA DOC ERSE e IL MUSMECI ad ESCLUSIVINO: Tenuta di Fessina ad Imola



Una primavera vista da tanti angoli d’Italia per i nostri vini di Tenuta di Fessina!

Lunedì 21 marzo, mentre personalmente ero presente alla manifestazione siciliana Le contrade dell’Etna e Simona presentava i nostri prodotti a Genova, l’agronomo Roberto Abate accompagnava i nostri ETNA DOC IL MUSMECI ed ERSE della Tenuta di Fessina ad Esclusivino, la manifestazione organizzata da Partesa ad Imola.



La casetta Partesa era gremita di visitatori, bicchiere alla mano e tanta curiosità di scoprire i frutti della Muntagna.

Erse è prodotto in Contrada Rovittello, da Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. Il primo vino della Tenuta di Fessina messo sul mercato. Vino che vuole essere una fotografia del paesaggio viticolo dell’Etna: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, impurità bianche come Minnella, Carricante. Sono vitigni tutti presenti nel vino, nella stessa misura in cui vi sono nel vigneto. Vigneti di 50/60 anni di media, piantati molto tempo fa, quando fare vino era un fatto di cultura popolare e non c’era una selezione, ma una miscela di vitigni. Erse è lo sforzo di fare un vino di tutti i giorni, ma in maniera seria. La volontà di fotografare il paesaggio dell’Etna dal punto di vista varietale. Vino etereo, fine, dai tannini pronunciati, la freschezza assoluta, ha colorazione tenue, come i tutti i vini naturali dell’Etna. Vino molto speziato, dai grandi profumi, dalle note di pepe, è un vino molto orientale, molto femminile, molto gentile. Di grande eleganza. Erse dice lo sforzo di cercare di rappresentare l’Etna in quella che era la sua origine, non forzando nulla. Dedicato ai miei occhi chiari, che sono "azzurri con il cielo dell’Etna". Erse è anche il nome di una divinità della rugiada. Della fragranza del mattino. Vino semplice, diretto, che si insinua nei sapori e nelle sensazioni della mattina. Nota colorante leggera, prolungatezza alla bocca straordinaria. Semplice, comprensibile immediatamente a tutti, ha comunque la sua austerità, la sua eleganza, che lo può far apprezzare anche da chi ha un palato fine.

Il nostro cru di Nerello Mascalese è dedicato alla famiglia Musmeci. In particolar modo, al signor Ignazio Musmeci, colui che per molti anni ha conservato “I’ Vigne di Fessina” con così tanto amore da permetterci di lavorare oggi viti di oltre ottant’ anni. E’ la storia di questa terra straordinaria, con i suoi paesaggi, i suoi colori, la sua civiltà, che si intreccia al destino delle persone. E a quello del vino che ne nascerà.

Luogo coltivato da centinaia di anni a vigneto, che il sig. Musmeci ha mantenuto intatto. La selezione dei terrazzini più vecchi, delle piante meno produttive, ha prodotto la nostra riserva. Il vino ha l’ambizione di passare di generazione in generazione, invecchiando bene, conservandosi per decenni. Il tentativo è la ricerca di trovare profondità, concentrazione, maturazione, alcol giusto e acidità che consentano di durare nel tempo. I Nerelli hanno un grande fascino: compostezza ed eleganza, profondità, austerità, verticalità, che appartengono solo ai grandi vini, Borgogna, Baroli, Montalcino. Sono vini di cui ce ne sono solo 4, 5 in Italia. Un’ élite di cui fanno parte certamente anche Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. Il tentativo è di non cedere all’inclinazione di fare vini immediatamente comprensibili, facili, per tutti, ma di fare vini che dimostrino la loro saggezza nel tempo. Estrazioni più lunghe, qualità tannica da evolvere con l’aiuto del tempo. Vino profondo, si è fatto strada con la personalità. La nota aromatica è quella della spezia, del pepe nero, della noce moscata. Il sapore è asciutto. La sua snellezza e la sua acidità lo slanciano in modo verticale. Non appartiene alla gamma aromatica siciliana classica. E’ un vino etneo, di montagna: cresce a 600 mt, matura a tardo ottobre. Bisogna saperlo aspettare. Chi è molto curioso capirà che dentro c’è un tesoro di cose che dureranno nel tempo.



Ringraziamo Alessandro Rossi per l’inappuntabile organizzazione, gli amici Roberto e Nadia per il supporto donatoci per questa Primavera itinerante, i tanti enoappassionati che hanno cercato i nostri ETNA ad Imola.

sabato 22 gennaio 2011

I vini della Tenuta di Fessina e Villa Petriolo all'Enoteca "Le due sorelle". Il prossimo 16 febbraio a Messina



Quando la nonna veniva a trovarci, c’era un momento in quelle giornate che ricordo benissimo. Prendeva dallo scaffale il libro di fiabe, si metteva seduta su uno sgabello minuscolo, esattamente a metà strada fra il letto mio e quello di mia sorella. Poi inforcava gli occhiali e sfogliava il libro, avanti e indietro,frrrr … frrrr …, facendo finta di cercare una nuova fiaba da raccontare. Tutte le volte ci mettevamo a strillare '… vogliamo quella delle due rose sorelle!’. Lei per scherzo diceva che non c’era, che era sparita, inventando quelle piccole bugie che si raccontano ai bambini quando non vogliono andare a letto. Ricordo benissimo quel suo modo di iniziare il racconto con una filastrocca, di come la sua voce si faceva morbida …
‘Questa è la fiaba di due rose sorelle, una bianca, una rossa, gentili e belle … accolgono in casa un orso silvano … aiutano anche uno gnomo villano … trovano sempre la giusta mossa, sono Rosabianca e Rosarossa …’.



Chissà quanta parte ha giocato questa fiaba nella mia storia personale e nella volontà di produrre vino, nel posto che ci vide bambine, di come, in effetti, una di noi due fosse Rosabianca e crescesse più quieta, silenziosa e amasse i colori dell’inverno, mentre l’altra fosse Rosarossa, più vivace, sempre pronta ad accendersi e amasse i colori forti dell’estate.



Mercoledì 16 febbraio, dalle ore 20.30, l’ Osteria-Enoteca Le due sorelle di Messina ospiterà una degustazione dei nostri vini della Tenuta di Fessina, alle pendici dell’Etna, e di Villa Petriolo, la nostra azienda vinicola toscana, a Cerreto Guidi (Firenze), sulle colline del Montalbano.

La cantina de “Le due sorelle”, ricca di oltre cinquecento etichette, è rappresentativa di tutte le regioni italiane e di molte straniere: vi si trovano i grandi vini tradizionali, ma anche realtà locali e poco conosciute, i supertuscans, ma pure piacevoli vini di facile beva. L’Osteria - Enoteca “Le due Sorelle”, inaugurata nel marzo 1995, rappresenta l’evoluzione spirituale cittadina del mitico bar ristorante Puntazzo, che Riccardo e Renato Orlando aprirono nel 1981 a Ginostra, nell’isola di Stromboli. L’originalità dei piatti, la vastità della carta dei vini, la cordialità informale del servizio sono la caratteristica di questa importante realtà della ristorazione messinese.

In un’ottica di ricerca continua delle particolarità enologiche italiane che contraddistingue la passione dei gestori de “Le due sorelle”, i nostri prodotti saranno protagonisti di una serata dedicata alla poesia del vino.




In assaggio dalla tenuta toscana il Chianti DOCG Rosae MnemoSis 2008, nato dal vigneto delle rose, in memoria della fiaba delle due rose sorelle che la nonna raccontava a me e mia sorella Simona prima di andare a letto, a testimonianza di un amore per la terra che affonda le radici in una forte tradizione familiare.




Dall’azienda vinicola etnea Tenuta di Fessina, l’Etna DOC Il Musmeci 2007, ottenuto dalle viti secolari di Nerello Mascalese, e l’ultimo nostro nato in Sicilia, Laeneo, Nerello Cappuccio in purezza dedicato alle feste dionisiache dell’antica Grecia, annata 2009.



INFO LE DUE SORELLE:
Osteria con Cucina Enoteca - Piazza Municipio, 4 Messina Tel. 09044720 - http://xoomer.virgilio.it/lore622/leduesorelle/

UN ROSAE PER TE Ricette Speciali Di Donne Speciali

venerdì 14 gennaio 2011

Il Musmeci 2007 su Luciano Pignataro WineBlog. A cura di Marina Alaimo...con un inedito abbinamento enomusicale

Da Tenuta di Fessina

Vite centenaria di Nerello Mascalese a Fessina


Si degusta virtualmente il nostro Etna DOC Il Musmeci, annata 2007, sul WineBlog di Luciano Pignataro: l’11 gennaio escono le note di assaggio di Marina Alaimo, che ringraziamo per l’attenzione così gentile dedicata al nostro “cru” prodotto in Contrada Rovittello.



“TENUTA DI FESSINA
Uva: nerello cappuccio e nerello mascalese
Fascia di prezzo: 15 a 20 euro franco cantina
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
L’Etna sa esprimere decisamente vini di grande personalità e facilmente riconducibili al territorio di provenienza. Tenuta di Fessina nasce dall’incontro felice di Silvia Maestrelli, già produttrice toscana dell’azienda Villa Petriolo a Cerreto Guidi, suo marito Roberto Silva e l’enologo Federico Curtaz, di origini valdostane e formatosi professionalmente in Piemonte.

Incantati dalla bellezza dei vigneti etnei e convinti della loro capacità espressiva ben caratterizzata da tipicità ed eleganza, decidono di acquistare dalla famiglia Musmeci il loro vecchio vigneto. 6 ettari di nerello mascalese e nerello cappuccio, testimoni per circa ottant’anni degli sbalzi di umore del grande vulcano, che ancora oggi sbuffa e borbotta e condiziona i pensieri e la vita degli abitanti. I vigneti sono in Contrada Rovittello, frazione di Castiglione di Sicilia, su terreno nero ricco di scheletro e ceneri laviche, tradizionalmente allevati ad alberello, la produzione è piuttosto bassa, 4 – 5 grappoli per pianta, ad un’altitudine che raggiunge i 600 metri s.l.m. Oggi l’azienda possiede 13 ha e produce 52.00 bottiglie. Oltre alla particolare composizione del terreno, anche le forti escursioni termiche giorno notte, dovute alla notevole altitudine, caratterizzano singolarmente i vini di Tenuta di Fessina, dotati di un patrimonio aromatico ampio ed intrigante.
L’idea dei tre soci è quella di lasciar esprimere il vigneto ed il territorio in totale libertà, con particolare attenzione verso l’utilizzo di tecniche che rispettino il più possibile l’ambiente. Musmeci è la punta di diamante dell’azienda, le uve di nerello mascalese e di nerello cappuccio utilizzate provengono dalle piante più vecchie allevante su piccole terrazze. Il risultato è di estrema eleganza espressa sia al naso che al palato.
Il vino già alla vista ferma l’attenzione sulla vivacità del colore rosso rubino, ma sopratutto sulla trasparenza e la viva luminosità. Al naso è inizialmente timido, richiede ampie ossigenazioni per parlare di se. Affiora inizialmente il frutto croccante di ciliegia e mora, poi timida la violetta, ancora le note speziate di pepe e anice stellato, ben marcata la mineralità e le note ferrose. Al sorso è molto invitante, è sottile, ha tannini compatti e molto eleganti, di buona freschezza e sapidità che sorreggono con armonia la dote alcoolica di 14° alcolici, per niente percettibili. Lunga e verticale la persistenza in continuo crescendo. Questo vino è frutto di un buon equilibrio tra il mondo classico e quello moderno: vecchie piante, forte attaccamento al territorio sono supportate da tecniche e concetti moderni il cui risultato è caratterizzato da tipicità ed estrema eleganza. A questo punto, come faccio spesso, mi piace identificare il vino con un brano musicale e credo che il giovane musicista Giovanni Allevi con grande brio e dinamismo possa ben unire il mondo classico a quello moderno, scelgo pertanto “Il nuotatore”
.



Di Marina Alaimo


Luciano Pignataro WineBlog - 11 01 2011 - Il Musmeci 2007 - Marina Alaimo

giovedì 16 dicembre 2010

I vini della Muntagna su Foodie: Il Musmeci 2007 tra i "fuoriclasse" dell'Etna

Da Etna


Foodie. Comunicare di gusto” prende in esame i vini della Muntagna. Tre i vini assaggiati, “autentici fuoriclasse” secondo Lorenzo Ruggeri: Il Musmeci 2007 è il “suo” vino!
Un grande grazie a Lorenzo per le parole buone che dedica al nostro cru della Tenuta di Fessina.

“Lo ammetto subito: stravedo per la prima uscita del Musmeci, una selezione dedicata a colui che per tutta la sua vita si è occupato con passione alla conservazione delle “Vigne di Fessina”. L’età media delle vigne in Cotrada Rovittello – rigorosamente ad alberello – supera i settant’anni, le bottiglie prodotte sono solo 8 mila, solo botte grande. E’ un vino che si apre lentamente, parte sornione, in sordina. Come un grande barolo. Per sprigionare via via note di grafite, di fragranti more condite da spiccate sensazioni balsamiche che introducono a un palato di razza. E’ sottile, complesso, con un tannino saporito e di eccezionale fattura che detta i tempi di una progressione soffusa e intensa. La beva? Di superiore e cristallina naturalezza gustativa. Sa di Etna, sa di mare, non finisce mai. E’ il mio vino”.



“L’Etna è un nord nel sud. Neve in inverno, elevata escursione termica giorno-notte, piovosità doppia rispetto al resto della Sicilia. Tutta un’altra storia, tutto un altro fascino. La montagna con il vizio del fumo è una vera calamita. In pochi chilometri si va dai riflessi degli scogli sul mare blu cobalto – per dirla alla Dalla – ai crateri di questo vulcano che proprio non sa star fermo. In mezzo una realtà di vigne ad alberello che si arrampicano tra terrazzamenti e muretti a secco.
La viticoltura – giocoforza – è prettamente manuale, al più si fa affidamento sul fedele mulo; il nerello mascalese e cappuccio dominano tra i rossi, u’ carricante è al governo tra i vitigni a bacca bianca. Già nel 1700 le vigne che dall’Etna guardano la Calabria erano famose per la produzione di un ottimo vino. Lo sapevano bene gli inglesi – già ingolositi dal Marsala – che trasportavano sulle loro navi botti colme di questo vino scuro (ma non troppo) e particolarmente pregiato.
Il vino, prima di affrontare il mare, riposava nel porto di Riposto, un comune ai piedi dell’Etna sul versante Nord-Est. Allora come oggi è il ripiddu, la ghiaia di lava nera, a marchiare in modo indelebile questi vini. Difficile trovare altri esempi in cui da un calice si è in grado di evocare con la stessa intensità il luogo d’origine. Sarà per le vigne ad alberello secolari – alcune delle quali prephiloxera – per il terreno ricco di scheletro o per gli appezzamenti che arrivano anche a 1.500 metri di altitudine: un piccolo record.
“Da un territorio meraviglioso possono provenire solo grandi vini”. Sposiamo in pieno la legge non scritta di Salvo Foti, paladino del territorio etneo, colui che a colpi di cru e impianti eco-sostenibili ha lanciato la riscossa di quest’angolo di Sicilia”.
(Lorenzo Ruggeri)

Foodie - 14 12 2010 - "A' Muntagna" di Lorenzo Ruggeri - Il Musmeci 2007 della Tenuta di Fessina


“Foodie. Comunicare di gusto” is about the wines of the Muntagna. Among the wines tasted, “real world-beaters” acccording to Lorenzo Ruggeri: Il Musmeci 2007 is his wine.

“I have to admit that I really like Il Musmeci, a wine dedicated to the man who has passed all his life preserving with passion these olde vineyards, the “Vigne di Fessina”. Here in Cotrada Rovittello the average age of the vines ,grown at alberello, is almost eighty years. The bottles produces are only 8,000 and big barrels are used. It is a wine which opens slowly, like a great Barolo. Then it releases notes of graphite, blackbarries and lively balsamic sensations. It is a complex wine, with savory tannins and an intense progression. In the mouth it has a high and limpid gustative naturality. It recalls the Etna, the sea, and the taste never ends. It is my wine”.

domenica 12 dicembre 2010

“Le donne del vino siciliano: ambasciatrici della Sicilia nel mondo”. Talk show a Roma il 17 dicembre: presente anche Tenuta di Fessina


“Ancora un bacio, Vulcano....
così che mi sia dato assaporare a bocca piena
e sentirmi sulle guancie il vasto ardore
dei tuoi abissi! Eccomi pieno di te!
Mi sento nelle vene e porto con me
la porpora schiumante di tutte le aurore della terra!
Le mie orecchie sono gonfie dell'ondulosa sinfonia
delle tue fiamme discordanti
che si slanciano a meraviglia
in lunghi accordi serici....”

Da “L’aeroplano del Papa”, Filippo Tommaso Marinetti

Da Ribolle l'Etna di zolfi ardenti...


Per venerdì 17 dicembre è prevista a Roma una bella iniziativa, cui partecipiamo anche noi come Tenuta di Fessina: “Donne, Territori e Vini di Sicilia”, l’elemento femminile del tessuto produttivo vitivinicolo della Sicilia come punto di forza in termini di innovazione e competizione, con particolare attenzione al rapporto e alla funzione di rappresentanza del vino dell’isola sui mercati del mondo.

Nella “Giornata mondiale della donna rurale”, occasione importante dedicata alla figura femminile in agricoltura che l’Istituto della Vite e del Vino della Regione Siciliana ha deciso di dedicare, con una serie di appuntamenti di scena a Roma, alle donne del vino di Sicilia (info: www.vitevino.it), si terrà al Ministero delle Politiche Agricole, con l’edizione n. 10, il Premio “De@Terra” che il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan consegnerà a cinque imprenditrici agricole come segno di incoraggiamento allo sviluppo dell’imprenditoria agricola femminile e quale riconoscimento alle imprenditrici dell’impegno profuso e dei risultati conseguiti.
A Palazzo Ruggeri, la ristorazione romana incontra “Donne, territori e Vini di Sicilia”, con degustazioni in collaborazione con Ais - Associazione Italiana Sommelier di Roma.

Nella “Terrazza Civita” il talk show “Le donne del vino siciliano: ambasciatrici della Sicilia nel mondo”. Palazzo Ruggieri ospiterà anche la cena di gala “Sapori e Vini di Sicilia si incontrano”, a cura dello chef Natale Giunta ed in collaborazione con Ais Roma.

A rappresentare il “femminile” della Sicilia del vino ci saranno: Carmela Dibella della cantina Icone (Noto), Vinzia di Gaetano di Firriato (Trapani ed Isole Egadi), insieme a Laura Savoca di Gigliotto (Piazza Armerina), Mirella Tamburello di Tamburello (Monreale), Enza Laufaci di Laufaci (Messina Faro), Mariangela Cambria di Cottanera (Etna), e da Lilly Fazio di Fazio (Erice) a Carolina Cucurullo di Masseria del Feudo (Agrigento), da Marilena Barbera di Barbera (Menfi e Lago Arancio) a Silvia Maestrelli di Tenuta di Fessina (Etna), da Stefania Lena di Fatascià (Monreale) a Francesca Tonnino di Tonnino (Segesta), da Caterina Tamburello di Pellegrino (Marsala) a Rita Russo di Limonio (Monreale), fino a Annamaria e Clara Sala di Gorghi Tondi (Mazara del Vallo), Margherita Platania di Feudo Cavalieri (Etna), Paola Lantieri di Punta dell’Ufala (Isole Eolie) e Silvana Conte di Conte Alambicco di Sicilia (Marsala).



Per la zona della Muntagna – l’ Etna, territorio unico, microcosmo che dà origine a vini di tradizione antichissima, con caratteristiche sempre diverse – saranno presenti, oltre a me, Mariangela Cambria per Cottanera e Margherita Platania per Feudo Cavalieri.

La nostra Tenuta di Fessina partecipa alla degustazione dei vini siciliani con i vini Etna DOC Erse 2009 e Il Musmeci 2007, oltre ad Ero 2009, da Nero d’Avola in purezza.




Dalla presentazione dell’iniziativa:

“È uno dei luoghi naturalisticamente più importanti d’Italia, data la presenza del vulcano attivo più alto d’Europa. Questa terra purpurea come la lava, unica al mondo, va dall’Etna ai caratteristici paesi: comuni antichi, ricchi di storia, beni artistici ed ambientali. Questo luogo si racconta attraverso i suoi ambienti differenti per morfologia e tipologia: le sue coltivazioni fino a mille metri, le colline, i fitti boschi, i tornanti che cingono il monte, i rigogliosi frutteti e le coltivazioni di pistacchi, i caratteristici muri a secco di nera pietra lavica, le zone brulle e quelle urbanizzate. E anche di come non abbia eguali nella viticoltura: alle pendici del vulcano si producono vini dalle caratteristiche sempre diverse, grazie al gioco dei climi e dei suoli che fanno dell’Etna un piccolo continente. Una viticultura di montagna praticata in piena fascia solare, con condizioni pedoclimatiche uniche ed irripetibili, fa dell’Etna la nuova frontiera dell’eccellenza enologica siciliana. Ad interpretarla alcuni marchi storici del vulcano come Benanti, Cottanera, Scamacca del Murgo, Torre Palino ma anche dinastie del vino siciliano che in quelle terre nere hanno voluto investire come Firriato, Tasca d’Almerita e Planeta. Qui la viticoltura ha origini antichissime. Inoltre, il vino dell’Etna, nelle sue tre tipologie rosso, bianco e bianco superiore, inoltre, è stato il primo vino siciliano da tavola ad ottenere il riconoscimento della denominazione d’origine. Vini unici al mondo, frutto di una viticoltura eroica, con cultivar autoctone per eccellenza, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante che soltanto il territorio etneo può esprimere al massimo”.

Presentazione i' Vigne Di Fessina - Ita

On December 17, in Rome, I will talk about our wines Il Musmeci, Ero ed Erse, during the event "Donne, territori e vini di Sicilia", talk show dedicated to women in Sicilian viticolture. The event will take place at Terrazza Civita di Palazzo Ruggieri at 4 p.m.

venerdì 3 dicembre 2010

Nel 2071...il futuro de Il Musmeci 2007?!!!


All'incanto a Ginevra una singola “Mathusalem” di Bordeaux Cheval Blanc del ’47. Ed è record: una bottiglia da 225 mila euro.

venerdì 26 novembre 2010

"I vini dell'Etna": Il Musmeci 2007 della Tenuta di Fessina a ENOLOGICA 2010


«La tradizione non può essere ereditata, se la volete possedere dovete conquistarla con grande fatica.»
Thomas Stearns Eliot
(Tradition and the Individual Talent, 1920)



L’idea di tradizione come concetto contemporaneo, qualcosa che deve essere condiviso dalla comunità, elemento culturale di cui avere consapevolezza. Non un percorso museale, questa l’idea di ENOLOGICA 2010 nelle parole di Giorgio Melandri, curatore della manifestazione.



La nostra Tenuta di Fessina ha preso parte ad Enologica, Salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia Romagna, con l’incontro “I vini dell’Etna”, curato dai giornalisti Giuseppe Carrus e Antonio Boco. Ospite il nostro Etna DOC Il Musmeci, annata 2007, accompagnato a Faenza da Federico.


Note di degustazione dell'Etna DOC Il Musmeci 2007 a cura di Federico Curtaz

Scheda Il Musmeci 2007 - Tenuta di Fessina

martedì 16 novembre 2010

Nuovi appuntamenti con i vini della Tenuta di Fessina nel mese di novembre 2010: “Enologica” a Faenza e “Guida ai vini” di Sicilia 2011 a Palermo


"La Sicilia"
Un paese a cui la colomba
diede in prestito il suo collare, e il pavone
rivestì dal manto delle sue penne
Par che quei papaveri sian vino
e i piazzali delle case siano i bicchieri.

Ibn Hamdis, poeta arabo-siciliano dell'XI secolo


A novembre, due nuovi appuntamenti in cui assaggiare i vini della nostra Tenuta di Fessina.

Il primo si terrà alle ore 18,00 del 18 novembre alla libreria del Kursaal Kalhesa al Foro Italico di Palermo: ci attende la nuova pubblicazione “La Sicilia, Vitigni e Territori. Guida ai vini 2011”, curata dalla giornalista Alma Torretta ed edita da Enos nell’ambito della nuova collana “I libri di Degustivina”, nella quale Tenuta di Fessina è tra le cantine selezionate con i vini Nakone 2009, Chardonnay in purezza prodotto a Segesta, il Nero d’Avola Ero annata 2009 e l’Etna DOC Il Musmeci 2008.


Note di degustazione di Federico Curtaz: Nakone 2009 e Ero 2009


Innovativa per l’ordine delle etichette, per vitigno e non per azienda produttrice come le tante in circolazione,(...) esce col doppio testo, sia in italiano che inglese «per essere fruibile anche dai tanti stranieri appassionati di vino siciliano», spiega l’autrice. Il volume illustra 100 etichette. Intende essere, afferma Torretta, una «selezione rigorosa ma rappresentativa della più interessante produzione enologica siciliana, e un panorama esauriente dei diversi terroir». I vini scelti sono firmati da 76 aziende. Sono bianchi, rossi, rosati, spumanti, vini dolci e marsala. Tascabile il formato che, «ai dati e alle informazioni affianca curiosità, foto e piacevolissimi disegni».



Sabato 20 novembre Tenuta di Fessina parteciperà all'iniziativa "I vini dell'Etna", che si svolgerà, alle ore 20.00, presso "Enologica" di Faenza (RA), la manifestazione sul vino più prestigiosa dell'Emilia-Romagna, curata da Giorgio Melandri. Quali relatori dell'incontro "I vini dell'Etna", i giornalisti Giuseppe Carrus e Antonio Boco.
Tenuta di Fessina sarà presente con l' Etna DOC Il Musmeci 2007.

Dal programma di Enologica:
ore 20.00
Degustazione: I vini dell’Etna.
Relatore: Giuseppe Carrus e Antonio Boco

L’Etna è la nuova frontiera della qualità siciliana, nuova regione viticola definita la Borgogna d’Italia, che nuova non è per niente dato che è ricca di vecchissime vigne ad alberello con densità di viti che può variare da 6.000 fino a 12.000 ceppi per ettaro nei vigneti più antichi. Nerello Mascalese e Cappuccio, coltivati fino 1100 metri s.l.m. disegnano una geografia fatta di suoli che variano continuamente, la memoria della storia del vulcano e delle sue eruzioni. I vini dell’Etna sono eleganti e minerali, figli di terreni vulcanici e dalle grandi escursioni termiche stagionali e giornaliere che donano alle uve qualità di primissima grandezza. Sentiamo i migliori vini dell’Etna selezionati da due giovani e bravi giornalisti del Gambero Rosso.
Costo 15 euro





Note di degustazione di Federico Curtaz: Il Musmeci 2007

Rassegna Stampa_Press TENUTA DI FESSINA - Aggiornata a Novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

A very intimate italian-style aperitivo a @ BYNEWYORK con 'INO, il re del panino di Firenze



Lunedì 15 novembre a Soho, NY, dalle ore 16.30, “a very intimate italian-style aperitivo" a @ BYNEWYORK (il loft disegnato da Piero Lissoni): presentazione dell’edizione 2011 di PITTI TASTE, il Food Show delle Eccellenze Italiane in programma a Firenze per il marzo prossimo.

A New York sarà presente anche l’amico Alessandro Frassica, alias ‘INO di Firenze, che preparerà la sua rinomata - anche a livello internazionale - selezione di panini gourmet, realizzati con gli ingredienti dei produttori di PITTI TASTE, abbinati alle migliori birre artigianali e vini italiani.

Esattamente un anno fa, Alessandro, per Tenuta di Fessina, aveva ideato il panino de Il Musmeci, il nostro cru di Nerello Mascalese: ciabatta, finocchiona Fracassi, pecorino stagionato di Seggiano e fave sott’olio Borgo La Rocca.
Nella sua bottega nei pressi di Ponte Vecchio (in Via dei Georgofili 3r-7r, tel: 055.219208) potete trovare entrambi...vino+panino!



Milano Finanza (Red Sic), 5 DIC 2009 IL MUSMECI 2007


In bocca al lupo a ‘INO e a tutte le eccellenze del made in Italy!

mercoledì 20 ottobre 2010

Il Musmeci 2007 della Tenuta di Fessina su I love Sicilia, "Il vino parlante" di Nino Aiello



A luglio è uscito l'articolo del giornalista del Gambero Rosso Nino Aiello dedicato al nostro cru di Nerello Mascalese, Il Musmeci 2007, sulla bella rivista I love Sicilia, mensile di stile, tendenze, consumi.




"Dopo avere dato slancio alla sua importante tenuta toscana di Villa Petriolo, antica "residenza di delizia" della nobile fmiglia degli Alessandri, in quel di Cerreto Guidi, l'instancabile Silvia Maestrelli si è concentrata sulla Sicilia. E, con l'attivo aiuto del marito Roberto Silva e del noto enologo-agronomo Federico Curtaz, ha stabilito tre teste di ponte, pochi ettari fra Segesta, nel trapanese, Noto, nel siracusano, e l'Etna, a Castiglione di Sicilia. Qui c'è stata la prima e più importante acquisizione, con viti ad alberello molto fitte e non poche piante ultracentenarie. Dall'ammaliante colore rubino sfumato, con un'unghia violacea e vivida, l'Etna Rosso Il Musmeci '07 (dedicato al precedente proprietario), da Uve Nerello Mascalese e Cappuccio della particella di poco più di tre ettari con viti secolari, appartiene alla categoria dei vini di gran classe. Nitide e leggiadre le note di ciliegia, ribes nero, spezie dolci, foglie di tabacco, rosa appassita e grafite che lo caratterizzano. In bocca è vivace, dinamico, di bella acidità e tensione gustativa, con tannini finissimi ed eleganti, molto piacevole e persistente. L'abbiamo apprezzato con un'arista di maiale al forno in salsa di mele. Sui 35 euro".
(Nino Aiello, nella rubrica "Il vino parlante" di I love Sicilia luglio 2010)

I Love Sicilia Luglio 2010 - Il Vino Parlante Di Nino Aiello -Il Musmeci 2007

martedì 12 ottobre 2010

"I vini da non perdere della Sicilia": Il Musmeci 2007 della Tenuta di Fessina



Tra "i vini da non perdere della Sicilia" sul wineblog di Luciano Pignataro, per la firma del degustatore Carmelo Corona, esce il bellisssimo articolo, esaustivo e appassionato, dedicato al nosto Etna DOC della Tenuta di Fessina Il Musmeci.

Grazie a Carmelo Corona, autore del blog "Bevi siciliano", a Luciano Pignataro, che ha ospitato la recensione, e a tutti coloro he ci hanno regalato le loro bellissime parole nei commenti al post...grazie!



Un estratto:

"Affascinati da questa terra maestosa e straordinaria, Silvia Maestrelli, produttrice di vino toscano nella sua tenuta Villa Petriolo di Cerreto Guidi, suo marito Roberto Silva, imprenditore di consolidata esperienza con una grande passione per il vino, e l’agronomo ed enologo Federico Curtaz (noto per essere stato per 15 anni l’agronomo del noto produttore di Barbaresco, Angelo Gaja), nel 2007, acquistano, a Castiglione di Sicilia (CT), riportandolo in vita, un vecchio palmento del 1700 in pietra lavica che si affaccia su un vigneto di nerello mascalese di 6 ettari, a guardia del quale sorge il “Milicucco”, un poderoso e maestoso albero che sovrasta, come un fedele, secolare custode, l’intera tenuta e le cui radici sono tenacemente abbarbicate al muretto di cinta in pietra lavica. I vigneti ottuagenari di Fessina, in Contrada Rovittello (uno dei più prestigiosi “cru” dell’areale etneo), leggiamo dalla scheda aziendale, sono incastonati “tra due antiche sciare (colate laviche del passato, stratificatesi nel corso dei millenni, ndr) semicircolari, che, come due grandi braccia, li cingono in un gesto quasi materno”.
(...)
E’ il caso di dire che Il Musmeci 2007, appena nato, ha già vinto, conseguendo i Tre Bicchieri Verdi del Gambero Rosso 2010 e l’Eccellenza de L’Espresso 2010. Ho stappato la bottiglia circa un’ora fa e Il Musmeci 2007 è già nel balloon da circa 10 minuti. Ma è chiuso in se stesso. Mi ignora completamente. Roteo con attenzione il calice cercando di aerarlo per farlo aprire, e mentre aspetto un minimo cenno, stringo tra le dita e annuso il tappo monopezzo con cui la preziosa bottiglia era tappata. Mi soffermo ad ammirare il suo volto. In linea con i caratteri cromatici di tipicità, legati precipuamente al vitigno, è di un bel rosso rubino molto scarico con splendidi riflessi granata. Sia l’occhio che il naso percepiscono, di primo acchito, la grande consistenza del vino (14 gradi, dichiarati in etichetta). Ciò mi conforta. Penso già a come potrà essere la bocca. Calda, morbida, possibilmente. Riporto il calice al naso, e sembra di avvertire qualche descrittore. Il “piccolo”, forse, comincia a svegliarsi. Magari ha capito che sono un suo conterraneo, e non vorrà certo farmi l’affronto di non comunicare! C’è, almeno all’inizio, riservatezza, forse anche timidezza. Dal canto mio, l’emozione è alle stelle, e non potrebbe essere che così. Non capita certo tutti i giorni di trovarsi al cospetto di una “grande” personalità. Si comincia a rompere il ghiaccio. Importanti sentori floreali sembrano arrivare. Viola (principalmente) e rosa (meno distinto, almeno alla mia soglia, del primo). L’alcool continua a farsi sentire, in modo non pesante ma deciso. Piccoli frutti rossi (indistinti) e note speziate piuttosto marcate e chiare (noce moscata, pepe nero e vaniglia, perlopiù) caratterizzano lo spettro olfattivo del rosso e gioioso liquido. Una bocca calda e morbida, in linea con la mia immaginazione, lascia, con una discreta e gentile progressione, spazio a quella bella ed energica acidità che contraddistingue questo vino, sicuro preludio di quella grande longevità a cui è destinato, e a quella splendida, accattivante mineralità, armonicamente fusa con quella nobile e fitta trama di tannini dolci che solo uve di piante “navigate” possono donare, e che troviamo confermata, nel bel finale naso-bocca e nella sua lunga e trionfante Persistenza Aromatica Intensa.
Se è vero che nessuna persona al mondo sarà mai così sincera, nelle sue relazioni, come sa esserlo il vino, Il Musmeci 2007, oltre ad essere sincero è anche buono, autentico, profondo. Parafrasando colui che ne è l’artefice, ha decisamente, quell’eleganza, quella compostezza, quella profondità, quella verticalità che appartengono davvero solo ai grandi vini rossi. Come si evince dalla controetichetta, di questo vino sono state prodotte, nell’annata 2007, solo 8000 bottiglie e 1000 magnum. Un vino per pochi, dunque, risultato di una lunga macerazione ed estrazione, tese a creare una nuova interpretazione del vitigno etneo, anche se non immediatamente comprensibile poiché destinata, progettualmente, ad una lunga parabola evolutiva. Come lo stesso Federico Curtaz ha precisato in un video su You Tube: “Crediamo che la sfida sia appena cominciata. Abbiamo bisogno che la nostra cantina maturi, maturi nei suoi legni, le sue botti, il nostro modo di lavorare, perché ogni luogo ha bisogno del suo tempo, delle sue interpretazioni, che tengano conto di tutti i suoi elementi caratteristici”.
In questo senso, dobbiamo ammettere che Curtaz, con queste parole, dimostra non solo il suo spessore professionale, risultato della sedimentazione delle esperienze maturate come tecnico di alto livello, ma anche la sua coerenza di fondo. In Sorì San Lorenzo, un bellissimo saggio-romanzo del wine-writer americano Edward Steinberg, uscito nel 1996 e che narra della nascita del Sorì San Lorenzo 1989 del produttore Angelo Gaja (di cui Federico Curtaz era, in quel periodo, responsabile dei vigneti), possiamo leggere queste sue parole: “Non si può fare questo lavoro con la mentalità di un sindacalista. Devi avere una prospettiva a lungo termine… Ci vogliono anni prima di vedere i risultati di quello che fai”.




Il Musmeci è un vino di montagna, nasce a quasi 700 metri di altezza, in un ambiente che lo porta a maturare a tardo ottobre. I vini vulcanici, in fondo, sono un po' tutti caratterizzati da questo curioso, affascinante paradosso. Sono generati da una terra unica, frutto della potente esuberanza della Natura, ma alla stessa guisa di molti anziani di poche parole e carichi di esperienza e consapevolezza, esprimono discrezione, umiltà, austerità, pur profondamente coscienti della loro profondità…
Il Musmeci 2007 è proprio così, come il vulcano su cui è nato. Per adesso è calmo, composto, ma visibilmente fiero, conscio della sua grandezza. Emette qualche borbottio, per far sentire il suo carattere, forte e deciso ma, discreto ed elegante, si prepara ad “esplodere” quando sarà il momento.
(...)"
(Carmelo Corona)


Luciano Pignataro WineBlog - I vini da non perdere_ Il Musmeci 2007 - di Carmelo Corona

venerdì 8 ottobre 2010

La presentazione della guida de L'Espresso 2011: l' "Eccellenza " a Il Musmeci di Tenuta di Fessina e l'ottimo esordio del Serberto di Villa Petriolo

Da IL Musmeci 2008 della Tenuta di Fessina "vino dell'Eccellenza" - Guida 2011 de L'Espresso


Sempre emozionante l’appuntamento con la presentazione della Guida Vini d’Italia de L’Espresso, quest’anno ambientata in uno scenario ancor più suggestivo, nel cuore di Firenze, al Mercato centrale di San Lorenzo. San Lorenzo è una vera istituzione per i fiorentini DOC, che, dall'Ottocento, si recano in questo luminoso padiglione alla ricerca di delizie con cui preparare il desinare. Mai scelta fu più azzeccata per il défilé dei vini e dei ristoranti d’Italia premiati dall’Espresso!

Da IL Musmeci 2008 della Tenuta di Fessina "vino dell'Eccellenza" - Guida 2011 de L'Espresso

Con Ernesto Gentili, curatore, insieme a Fabio Rizzari, della Guida Vini d’Italia 2011 de L’Espresso


Presenti anche noi, per il conferimento dell’ ”Eccellenza” al nostro ETNA doc Il Musmeci della Tenuta di Fessina annata 2008, dopo il massimo riconoscimento ottenuto l'anno scorso con la prima annata sul mercato del nostro "cru" di Nerello Mascalese, il 2007.



"Un po' reticente ai profumi, bocca di attacco fresco e preciso, centro tannico e compatto,la parte migliore è però il finale, che coniuga note minerali e iodate molto intense e comunica un'energia trascinante".

Vini d'Italia 2011 L'Espresso - Il Musmeci 2008 della Tenuta di Fessina "Vino d'Eccellenza"

"Uno più buono dell'altro i vini etnei di Fèssina: tutta da cogliere la fragranza del dinamico Erse, come quella del neonato Laeneo, che valorizza la succosità del Nerello Cappuccio in chiave di perfetto 'vin de soif'; ancora da attendere ancora il momento migliore per stappare Il Musmeci, che in questa splendida vendemmia 2008 legittima una volta di più l'accostamento stilistico al Barolo".






Tra le gioie di questa giornata, la scheda de L’Espresso dedicata a Villa Petriolo, dove “le sorprese non mancano mai”: “L’assenza del Rosae MnemoSis, la cui uscita è stata posticipata di un anno, è stata ben rimpiazzata dall’esordio largamente positivo del Serberto (…): compiuta alternanza di note floreali, alcoliche e speziate, gusto basato su una materia di prim’ordine, dolce e saporita, finale elegantemente modulato”.



Serberto 2008, che il prossimo 23 ottobre parteciperà a Trento alla manifestazione MondoMerlot quale uno dei migliori nuovi vini italiani da Merlot in purezza, è prodotto in sole 1.500 bottiglie.

Vini d'Italia 2011 de L'Espresso - Villa Petriolo

lunedì 13 settembre 2010

IL MUSMECI 2008: l' Eccellenza dalla Guida de L'Espresso 2011 e il premio LA VIGNA E IL VULCANO ai nostri alberelli della Tenuta di Fessina!



Dopo il massimo riconoscimento conferito alla prima annata del nostro cru, il 2007, l'ECCELLENZA de L'Espresso 2011 - la prestigiosa Guida ai Vini d'Italia curata da Ernesto Gentili e Fabio Rizzari - al nostro Etna DOC Il Musmeci 2008!
Il prossimo 7 ottobre, a Firenze, la cerimonia di premiazione con il banco d'assaggio di tutti vini d'Eccellenza 2011.



Scheda tecnica Etna DOC Il Musmeci 2008 Tenuta di Fessina

Siamo davvero onorati di questo importante riconoscimento, ottenuto per il secondo anno consecutivo: la conferma che sull'Etna si può lavorare bene, con rigore ed entusiasmo, continuando a curare i mille piccoli ceppi di Nerello Mascalese che punteggiano dall' inizio del secolo scorso I' vigne di Fessina, primo premio al recente concorso LA VIGNA E IL VULCANO, organizzato dal Comune di Milo in collaborazione con il Parco dell’Etna e l’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste (Soat di Zafferana Etnea, Castiglione di Sicilia e Giarre).

Da Premio LA VIGNA E IL VULCANO 2010 a tenuta di Fessina


Questa la motivazione del premio del concorso “La vigna e il vulcano” alla nostra Tenuta di Fessina, prima classificata per la sezione ad alberello : “L’azienda conserva e mantiene in perfetta salute e corretta gestione agronomica un vigneto storico ad alberello. Si premia la capacità di coniugare gli obiettivi imprenditoriali aziendali al rispetto per un paesaggio che conserva i segni della storia e della tradizione viticola etnea”.




Ritira il premio, per Tenuta di Fessina, il nostro responsabile di campagna Nino Farfaglia, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per l'amore con cui cura I' vigne di Fessina, insieme al precedente proprietario di Fessina, il sig. Ignazio Musmeci a cui il nostro cru, nato da viti ottuagenarie, è dedicato.


Dedica di Federico Curtaz, autore de Il Musmeci della Tenuta di Fessina, al signor Ignazio Musmeci, colui che ha conservato le vigne di Fessina con così tanta passione da permetterci di lavorare, oggi, viti di oltre ottant'anni.


Campionamento dell'uva di Fessina, in vista della prossima vendemmia

E il nostro Il Musmeci si è comportato bene anche a Vesuvinum - di cui compare una digressione sul blog di Luciano Pignataro -, la manifestazione di Ottaviano che ospitava una degustazione condotta dalla giornalista Alma Torretta: il nostro Etna DOC, annata 2007, presente sul banco d'assaggio insieme a Laeneo (nuovo Nerello Cappuccio in purezza di Fessina), ha riscosso un ottimo successo tra gli enoappassionati presenti in Campania. Molte grazie a tutti per le parole buone che ci state inviando!



We are very proud to announce that, after the success of last year, the Etna DOC Il Musmeci 2008, the cru wine from our Tenuta di Fessina, has obtained l'ECCELLENZA de L'Espresso 2011 - the prestigious Guida ai Vini d'Italia by Ernesto Gentili and Fabio Rizzari.

On the 7th October, in Florence, will take place the prize giving ceremony and the tasting of all the wines which have otained the Excellence 2011.

We thank for the important award obtained again this year, as a confirmation that on the Etna slopes it's possible to work well, with discipline and enthusiasm, going on to 'take care' of the 80 years old vineyards of Fessina.

sabato 31 luglio 2010

Chi, sotto l'Etna, non ha mandato i vigneti in fumo...Il Musmeci della Tenuta di Fessina su Il Venerdì di Repubblica

Da I vini di TENUTA DI FESSINA e VILLA PETRIOLO


Un grande grazie ai giornalisti Gianni e Paola Mura, che hanno firmato l'articolo su "Magia&Bevi" de Il Venerdì di Repubblica di ieri: la rubrica "La bottiglia" è stata dedicata al nostro Etna DOC Il Musmeci 2007. Tra le Enoteche in cui reperirlo, Gaboardi e Pogliani a Milano ed Enoteca Vanni a Lucca.

"(...) A Rovittello, frazione d Castiglione, c'è il vigneto di Fessina. 'Come abbracciato da sue antiche sciare (colate laviche) in un gesto quasi materno'. E' quello che i francesi chiamano un 'clos' naturale. Ci nasce Il Musmeci, da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. 'Abbiamo dedicao il nostro cru al signor Musmeci che ha tenuto questa vigna con tanto amore da permetterci di lavorare viti di oltre ottant'anni'. Ci piace molto questo rispetto, questa sensibilità. E questo vino: antico e moderno, carnoso e avvolgente, di succosa, elegante forza, carattere e nobiltà".


Il Venerdì di Repubblica - 30 07 2010 - Il Musmeci - "Chi, sotto l'Etna, non ha mandato i vigneti in fumo" ...





Il sig. Ignazio Musmeci (Mr Ignazio Musmeci among I' vigne di Fessina)


On Il Venerdì di Repubblica, has been published the article by Gianni e Paola Mura dedicated to the Tenuta di Fessina's Etna DOC IL Musmeci: "(...) At Rovittello there are the vineyards of Fessina. "They are embraced by the old sciare (lava flows of hte past) in a mother's hug. It is what the French call a natural clos. Il Musmeci is made by Nerello Mascalese and Nerello Cappuccio varietals. We have dedicated our cru wine to Mr Musmeci who for many years has taken care of the vineyards “I’ Vigne di Fessina” - with so much loving affection and attention that we can still cultivate eighty year old vines." We appreciated this respect and sensitivity.And this wine: old and modern, fleshly and enveloping, with juicy and elegant vigour, character and nobility. In Milan at Gaboardi and at Pogliani, in Lucca at Vanni about 32-34 euro a bottle".

martedì 13 luglio 2010

Il Musmeci....come le onde del mare. I vini rock dell'Etna, di Lorenzo Ruggeri

Da Etna

Foto di Roberto Silva


Ma certe nostre sere hanno un colore
che non sapresti dire
sospese fra l'azzurro e l'amaranto
e vibrano di un ritmo lento, lento
e noi che le stiamo ad aspettare
noi le sappiamo prigioniere
come le onde del mare,
come le stelle del mare.

si muovono e c'incantano le ore
di certe nostre sere
e sanno di partenza e di tramonto
e di sorvolare lento, lento
ma noi che le sappiamo prigioniere
non le possiamo liberare
come le onde dal mare
come le stelle dal mare


"Come le onde del mare", Gianmaria Testa



"Brutta bestia l’Etna. Sarà anche di moda, ma ogni volta è un’emozione. Troppo forte il richiamo del vulcano, dei rovi di more con cui puntualmente mi ferivo da bambino, dei muretti di lava a secco o della sabbia nera finissima che s’attacca e non va via neanche dopo 30 minuti di doccia. La fantasia s’accende. Suona".

Un grande grazie a Lorenzo Ruggeri che, sul suo originale blog Non sa di tappo, dedica un' interessante digressione ai vini della Muntagna e agli abbinamenti in musica: "Quando ti prende l'Etna"...

Al nostro Etna DOC della Tenuta di Fessina Il Musmeci 2007 Lorenzo accompagna "Come le onde del mare" di Gianmaria Testa, musicista cuneese raffinato che si muove tra la canzone popolare, il jazz, il cantautorato.

"Tenuta di Fessina Etna rosso Musmeci 07 93/100 Una sola parola: devastante. La progressione è ritmata, ondulata. Un vino d’autore".


Da I vini di TENUTA DI FESSINA e VILLA PETRIOLO


Blog Non Sa Di Tappo - 06 07 2010 - Quando Ti Prende l'Etna Di Lorenzo Ruggeri

lunedì 12 luglio 2010

In attesa della serata di degustazione allo Shalai, due nuovi post per Tenuta di Fessina: Percorsi di vino e Gusto Magazine


“Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza, la lenta, lieve brezza scivolava e piano poi portava, fischiando fra la rete, l' odore delle sete e della spezia…”

Da Asia di Francesco Guccini


In vista dell' iniziativa che si svolgerà di qui a poche ore allo Shalai Restaurant di Lingaglossa (CT), dove sarà presentata l'intera nostra linea di produzione toscana e siciliana, segnalo due nuovi, entusiasmanti, post appena diffusi in rete e dedicati alla Tenuta di Fessina.




Molte, molte grazie ad Andrea Petrini di Percorsi di vino Wine Blog, che proprio oggi dedica una "Piccola panoramica sui vini dell'Etna", dopo aver degustato i nostri vini ad un recente banco d'assaggio organizzato dall'AIS a Roma: "(...) Con l'aiuto del tempo, l'azione dell'uomo ha tenacemente sovrapposto al paesaggio lavico un paesaggio agricolo tra i più ricchi dell'isola dove l’arte di coltivare e lavorare la vite ha origini ed usanze antiche. (...) Tenuta di Fessina – Il Musmeci 2007: prodotto in contrada Rovittello da uve nerello mascalese e nerello cappuccio di oltre 80 anni di età. I tre bicchieri verdi del Gambero Rosso e l’eccellenza della Guida ai vini de L’Espresso 2010 non posso essere un caso. All’olfattiva è ampio, fresco, disposto su sensazioni di viola appassita, geranio, frutta rossa croccante, humus, liquirizia, polvere di lava, rabarbaro. Bocca viva, tenace, di grande progressione e piacevolezza e persistenza. Il miglior vino della serata senza dubbio".



Percorsi Wine Blog - luglio 2010 - Piccola Panoramica Dell'Etna Di Andrea Petrini


E grazie infinite a Stefano Cuchetto di Gusto Magazine, che pubblica "Una serata con Federico Curtaz: la Sicilia nel vino": "Ho conosciuto Federico Curtaz una sera di novembre. Dovevo, come sommelier, presentare una sera in un bel locale umbro, dove l’ospite era Federico e i suoi vini siciliani. Man mano che andavo avanti con la presentazione dell’ospite, (anche perché poi parlare dei vini spettava a Federico), cercavo di penetrare nell’anima di quest’uomo, nella vera essenza che fa di un produttore di vini un grande produttore. (...) Le sue viti di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono l’eredità dei vecchi contadini, che con amore e sacrificio le hanno allevate e curate per anni. Curtaz non le ha espiantate per aumentare la produzione e razionalizzare il sesto di impianto, anzi, seguita a curare queste viti ultrasettantenni, con spirito di sacrifico e abnegazione, visto che la resa per ettaro è bassissima: il suo vino è veramente l’espressione più autentica della terra di Sicilia. Nasce in questo modo e da queste vigne Il Musmeci, il cru di Nerello Mascalese, un vino eccellente e pluripremiato. Accanto a questo “gioiello” enologico Curtaz produce anche un vino bianco, il SE, nel comune di Catalafimi, per l'esattezza a Segesta. E' uno chardonnay estremamente potente e al contempo elegante".

La scheda di degustazione de Il Musmeci 2007, a cura di Stefano Cuchetto:

100% Nerello Mascalese (D.O.C. Etna Rosso), superficie vitata 6 ettari presso la contrada Rovitello, Etna. Anno di impianto delle vigne 1920.
Annata degustata 2007.
Colore: rosso rubino intenso
Al naso: note di spezie dolci, frutti maturi che ricordano la ciliegia.
Al gusto: caldo, affascinante, con una freschezza importante, i tannini vellutati ma ancora presenti al palato aggiungono piacevolezza e rendono questo vino estremamente intenso e intrigante, sapido, lungo in bocca, avvolgente e persistente.
Un vino che seduce, anche se per avere il massimo dal Nerello Mascalese c’è bisogno di pazientare: il meglio di sé lo dà dopo lunghi anni di affinamento, benché già l’annata in degustazione risulta dare grande piacevolezza al “palato”. Solo 8000 bottiglie prodotte, una resa per ettaro sotto i 70 quintali, affinamento quindici mesi, parte in acciaio, parte in botte (grande tonneaux da 36 ettolitri).




Sarà, stasera, un appuntamento fondamentale per le nostre due aziende, la toscana Villa Petriolo e Tenuta di Fessina sull'Etna, la cui promozione prosegue “in tandem”, valorizzando il patrimonio enogastronomico del Montalbano in Trinacria ed i meravigliosi frutti della Muntagna in Toscana.
Questa sera, ambientata in una location suggestiva, una presentazione di tutta la nostra produzione nella terra di Sicilia...

Gusto Magazine - Luglio 2010 - Una Serata Con Federico Curtaz Di Stefano Cuchetto