lunedì 5 novembre 2007
la mia gioiosa ossessione...l'adorazione per i miei piedi
Vicorine de Muerend, l'Olympia del mio amato Manet
La parte del mio corpo che maggiormente adoro sono quelle due piccole, quanto fondamentali,estremità …
Una passione come il feticismo per i piedi non solo ha una grande tradizione alle spalle, ma anche il diritto di essere vissuta con serenità e spensieratezza da tutti coloro, che come me, ne sono affetti.
Per il libertino Rétif de la Bretonne i piedi giocavano un ruolo da protagonisti. L’eccitazione sessuale e la scelta delle compagne da parte dello scrittore ( tanto nella vita reale quanto nelle sue opere) dipendeva, infatti, solo dalla forma dei loro piedi, calzati da deliziose scarpette.
Le opere di Antonio Canova, sicuramente uno dei più sensuali scultori che abbiano incarnato lo spirito neoclassico, trasudano un tipo di fisicità sottile, che non diventa mai volgare, ma che rimane sempre particolarmente raffinata, donando alle figure un senso di grande eleganza. Nelle “Tre Grazie”, la mia opera preferita, le morbide carni delle gambe, i loro dolci e quasi impercettibili movimenti ma soprattutto il piccolo piede destro poggiato solo sulla punta, in modo da lasciarne intravedere l’invitante pianta, portano l’osservatore ad esserne affascinato e attratto.
Il provocante e sfacciato pittore francese Honoré Fragonard nei suoi quadri rappresentava sempre dei piedini maliziosi, senza mai cadere nel pornografico.
Ma e’ sicuramente “l’Olympia” del mio adorato Manet, che affondava le sue radici sia nella “Venere di Urbino” di Tiziano, sia nella “Maja denuda” di Goya, la più stuzzicante fra le opere mai realizzate.La modella senza vestiti indossa soltanto un paio di zoccoletti presumibilmente usati come pantofole. Solamente il piede sinistro, accavvalato sul destro, indossa la graziosa e dorata scarpetta che, per le modeste dimensioni, mi lascia supporre che racchiuda qualcosa di tanto piccolo quanto delicato.Il poter solamente immaginare la vera forma dei piedi stuzzica la mia fantasia e accentua la voglia di avvicinarmi alla modella, toglierle lentamente le pantofole, per poter finalmente godere delle vista delle sue piccole e provocanti estremità.
Nella “Le grandi bagnanti” di Renoir ,una delle due donne sedute sulla riva del fiume gioca provocantemente con i propri piedi.
Ed è sulle note di “Happy Feet” di Paolo Conte che inizio il mio lunedi' milanese, sperando che il sorriso e l’allegria che trasmette questo testo possano continuare a ritornarmi in mente tutte le volte che la mia fantasia verrà stimolata dal mio morbido, languido e bellissimo piede…
HAPPY FEET ( Musica per i vostri piedi, madame 1990 )
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Happy feet… Ta-dah-tah
Happy feet……Oh, oh I love it…
Telefonerai?
Probabilmente a me, tuo schiavo d’amore
Ti divertirai?
Che traguardi vuoi farmi trovare?
Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Happy feet……Ta-dah-tah
Happy feet……Oh, oh I love it….
A che mostra andrai?
Un Picasso in fiamme ti può andare?
Ne discuterai con qualcuno che ne sa parlare?
Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Happy feet… Ta-dah-tah
Happy feet……Oh, oh I love it….
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4 commenti:
BIG UP! PAOLO CONTE!!
spero non ti dispiaccia.. ho aggiunto il link di questo blog sul mio... bel blog complimenti
Carlitos
ciao carlitos,grazie....
Silivia,
I hope you understand English. I am learning Italian but very slowly!
I enjoy your blog very much and I was pleasantly surprised to see your entry about Manet. I cannot get enough of him! He was a "painter's painter". He not only loved the image but the paint itself. There is a lushness and sensuality to the paint, as he handled it.
There is a little book you might enjoy if you haven't seen it already. It is called The Last Flowers of Manet. As he was dying, friends brought him bouquets and he painted them beautifully. These bouquets are filled with life and energy and poignancy.
Allison
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