venerdì 13 giugno 2008

Perbacco!


"Bacco, dio glorioso, noi tutti qui presenti proviamo grande gioia, libando con i tuoi preziosi doni. Questo vino così buono e saporito rende l'uomo onesto generoso, onesto e coraggioso. Tutti insieme per te intoniamo i nostri più grandi elogi e giustamente ti loderemo per tutta l'eternità".

Continuo a girovagare fra libri e web alla ricerca di suggestioni per il Concorso letterario di Villa Petriolo, edizione 2009.
Intanto, a tutti gli aspiranti scrittori di quest’anno dedico il canto bacchico “In taberna quando sumus”. E’ un brano del repertorio goliardico tratto dai Carmina burana, che nel 1937 il compositore tedesco Carl Orff musicò.
Mi piace riportarvi “Quando siamo in osteria”.

Coro
In taberna quando sumus,
non curamus quid sit humus,
sed ad ludum properamus,
cui semper insudamus.
Quid agatur in taberna,
ubi nummos est pincerna,
hoc est opus ut queratur:
si quid loquar audiatur.
(...)

VERSIONE ITALIANA
Quando siamo in osteria
La realtà se ne va via
Ma al gioco ci affrettiamo
Per il quale noi impazziamo
Ciò che accade all'osteria
Dove il soldo fa allegria
Questa è cosa interessante
Ascoltate a orecchie attente:

C'è chi gioca e c'è chi beve
chi indecentemente vive
C'è chi è vittima del gioco
E a chi resta niente o poco
C'è chi n'esce riverito
Chi di sacco è rivestito.
Lì nessun teme la morte
Ma per Bacco sfida sorte.

Brindiam a chi paga i vini
Poi beviam coi libertini
Un bicchier al carcerato
E poi tre per il creato
Quattro per tutti i cristiani
Cinque per i morti anziani
Sei per l'uom con l'armatura
Sette per la donna impura.

Otto ai figliuol perversi
Nove ai monaci dispersi
Dieci per i naviganti
Undici per i litiganti
Dodici per i penitenti
Tredici per i partenti
Per il papa o per il rege
Bevon tutti, sine lege.

Il signor con le signore
Beve il clero e il cavaliere
Beve questo, beve quella
Beve il servo con l'ancella
Beve il vivo, beve il pigro
Beve il bianco, beve il negro
Beve il certo, beve il vago
Beve il tonto e beve il mago.

Beve il povero e il malato
Beve il triste e l'esiliato
Beve il bimbo con l'anziano
Beve il prete col decano
Il fratello e la sorella
L'ammogliata e la zitella
Beve questo, bevon quelle
Bevon cento, bevon mille.
Poco duran seicento denari,
se bevon tutti alla grande senza limiti.
Pur se bevon a mente lieta,
ci fan tutti torto, siamo così poveracci!
Chi ci sprezza sia confuso,
e fra i giusti non sia scritto.

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