sabato 15 novembre 2008

I giorni del vino e delle rose di federico cianferoni


Continua la raccolta dei testi in concorso per "I giorni del vino e delle rose". Oggi si pubblica il racconto di Federico Cianferoni.


Federico Cianferoni è nato a Radda in Chianti, dove abita, nel 1989. Federico frequenta, con ottimi risultati, l'ultimo anno del Liceo Scientifico "Piero Gobetti".


Racconto

"I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE"

di Federico Cianferoni


Si fermano in molti davanti al negozio.
In vetrina delle bottiglie di vino, di varie annate, allineate l’una accanto all’altra.
Si fermano, attratti da qualcosa di misterioso. Osservano diffidenti quelle bottiglie.
Io so cosa li attrae.
È il vino stesso.
È lui che sussurra incantesimi per attrarre la gente. È lui che li attrae con le sue moine.
Vieni, entra, assaggiami, comprami.
Vedrai che ti aprirò il cuore
Conosco i tuoi segreti. Vieni.

E la gente entra, dubbiosa. Osserva con attenzione tutti i vini in esposizione, che tutti insieme aumentano il loro richiamo, quasi si coalizzassero tutti assieme.
Intanto io aspetto, dietro il bancone, attendo che mi chieda informazioni, che mi domandi di degustare. Infatti di lì a poco cede all’attrazione delle bottiglie, sopraffatto dalla curiosità di scoprire se le cose che il vino promette si realizzano davvero.
Io lo guido amorevolmente, lo aiuto a scegliere, ad analizzare, a discutere le annate, gli stimolo la curiosità, e intanto la sua volontà cede.
Lo guido al tavolo delle degustazioni. Gli faccio credere che stia scegliendo l’annata, quando in realtà è l’annata che sceglie lui. Impugno la bottiglia con mano decisa, le tolgo delicatamente il tappo e lentamente gliela verso nel bicchiere.
Il vino libera i suoi poteri, sfodera le sue armi migliori. Un leggiero profumo si propaga dal bicchiere e il cliente chiude in un attimo gli occhi. Già comincia a sentirsi proiettato in un’altra dimensione. Con parole sensuali lo invito ad assaggiare e lui bramosamente si porta il bicchiere alle labbra.
Il vino si infrange nella bocca con tutta la sua potenza. Onde di piacere si sfracellano nel palato. Le papille gustative danno in escandescenza. Un misto di aromi e sentimenti colpiscono il cuore e la bocca del cliente. Appoggia giù un attimo il bicchiere, chiude chi occhi, si lascia trasportare dal vino.
Io lo vedo. Vedo cosa gli sta facendo il vino. Ed è terribilmente affascinante vedere le diverse reazioni che hanno le persone. Questo qui è uno di quelli particolarmente sensibili al vino. È uno che si lascia trasportare da esso. Non è uno di quelli freddi, che lo bevono senza emozioni, non è frigido. Questo sa come raggiungere l’orgasmo grazie al vino.
Chiude gli occhi. Il vino lo sta facendo viaggiare, gli sta mostrando di cosa è capace, gli sta facendo capire che quello che ha bevuto è solo un assaggio.
È notte. C’è una ragazza e una cena a lume di candela. C’è il vino. Ci sono le parole. Tante parole. Ci sono le risate, le confessioni, le paure, le confidenze. C’è la notte passata a fare l’amore. C’è il cuore aperto, la mente spalancata. C’è l’ebbrezza. C’è lei. C’è il vino. C’è il loro profumo, il loro sapore, il loro corpo. C’è un mondo che si è improvvisamente aperto.
Lui lo capisce. Rimane sorpreso dalla potenza di quell’assaggio. Io sorrido tra me e me. Un altro cuore conquistato. Posa il bicchiere, torna lentamente nel mondo reale. Acquista qualche bottiglia. Non vede l’ora sia sera. Io sussurro buona fortuna nel vento. E lui se ne va, soddisfatto dell’acquisto.

A fine giornata torno a casa. È stato un giorno lungo e faticoso. Ho dovuto iniziare molte persone al culto del vino, ne ho dovute istruire molte ai suoi segreti e alle sue delizie. Ma ne è valsa la pena. Ho reso felici più persone di quante sperassi. Ho aiutato molte più persone di quante credessi a liberare la parte primordiale che c’è in noi, la parte più selvaggia, quella più sensuale, erotica, erogena, quella più irrazionale e mistica.
A casa c’è Lei che mi aspetta. Già la vedo. Ha stappato lo champagne. Serata speciale. È là che mi aspetta con un bicchiere di cristallo in mano. È pronta a lasciarsi andare a scoprire nuove parti di noi stessi, a rivelare i nostri segreti più intimi, a liberare le nostre passioni. È pronta a condividere con me quella bottiglia di champagne, il cui odore si mescolerà al nostro, il cui sapore sarà confuso col sapore della carne, il cui suono sarà disperso in quello delle parole sussurrate, la cui consistenza sparirà nei profondi meandri della bocca, il cui colore svanirà nella crescente oscurità della notte.
Il vino. Quell’inebriante nettare, quello Chanel n°5, quella gemma preziosa, che ci libera dalla quotidianità e ci proietta in un mondo di magia, dove tutto è possibile, dove conscio e inconscio si mescolano, dove passato e futuro si miscelano, razionalità e irrazionalità si uniscono inseparabilmente, per donare all’uomo quegli attimi di vita che gli permettono di distinguersi da tutti gli altri animali.

John Fahey, Wine and roses

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