venerdì 12 dicembre 2008

Tenuta di Fessina: il territorio di Castiglione di Sicilia


Tenuta di Fessina, Castiglione di Sicilia


CASTIGLIONE DI SICILIA.
Il Territorio


Castiglione di Sicilia, con i suoi 120,41 kmq è uno dei Comuni territorialmente più estesi della provincia di Catania, estendendosi tra la Valle dell’Alcantara e il territorio dell’Etna, raggiungendo i crateri centrali.
Il centro abitato castiglionese sorge su un’altura, a circa 621 m.s.l.m., le diverse borgate invece sono dislocate in parte nel versante etneo, come Passopisciaro, Rovittello, Solicchiata, ed in parte nella Valle dell’Alcantara, come Mitogio, Gravà , Verzella.

Gravà sita a 4 km ad est di Castiglione, fra il profumo delle zagare degli aranceti che la circondano.Mancano notizie sulla sua fondazione ma lo stesso nome fa supporre che sia sorta in epoca molto remota;
Mitogio e Castrorao siti quasi al confine del territorio di Castiglione con quello di Calatabiano, sulla sponda sinistra del fiume Alcantara ;
Passopisciaro il cui nome deriva dall’assassinio in questo posto di un pescivendolo avvenuto in tempi remoti, si trova ad ovest di Castiglione a 645 m s.l.m sulla SS.120 che porta a Randazzo.
Il suo territorio è famoso per la produzione dei Vini DO.C. dell’Etna;
Solicchiata è la frazione più popolosa. Anch’essa si trova ad ovest di Castiglione sulla SS.120 direzione Randazzo.E’ una frazione in continua espansione la cui economia si basa oltre sulla produzione di vini pregiati sullo sviluppo di un’importante realtà artigianalewww.solicchiata.it

Anche le piccole frazioni di Verzella e Rovittello sono legate alla produzione del vino dell’Etna.
Un territorio interessante sotto l’aspetto paesaggisitico e naturalistico, dove insieme a numerose aree sottoposte a vincolo di tutela storico-architettonica, troviamo l’intera superficie comunale sottoposta a vincoli vari di tutela paesaggistica e scientifica.
A questo aggiungasi anche una notevole estensione territoriale che ricade nell’ambito del Parco dell’Etna e del Parco fluviale dell’Alcantara, due realtà queste oltre a tutelare questo patrimonio naturalistico hanno dato un input a quello che viene definito il turismo escursionistico e scolastico e dove il Comune in sinergia con i due Enti preposti ha attivato e partecipato a diverse iniziative mirate. Ciò che comunque caratterizza questo territorio è la presenza di una superficie adibita a vigneto che supera i 750 ettari e un numero di aziende vitivinicole pari a circa 450, la maggior parte comunque di piccole dimensioni . Tutto questo nel corso degli anni ha portato alla produzione di una pregiata varietà di vini DOC dell’Etna e IGP, caratterizzati da vitigni quali il nerello mascalese, nerello cappuccio, cataratto, carricante, nero d’Avola etc.
Castiglione di Sicilia comunque vanta anche una notevole superficie adibita a noccioleti, il cui prodotto viene molto ricercato nell’industria dolciaria locale e non solo.

L’Etna
L’ Etna è il vulcano più alto d’ Europa, si trova nella Sicilia nord orientale ed è attivo da tempo immemorabile. L ‘ Etna è attualmente alto circa 3.330 m , si estende su un perimetro di circa 210 km e su una superficie di 1600 km quadrati.
Durante i periodi di intensa attività eruttiva, la lava
Può fuoriuscire da centinaia di crateri avventizi che si trovano sui fianchi del vulcano, questi crateri sono raccolti inoltre 260 sistemi eruttivi.
In tempi storici la più grande eruzione fu quella che avvenne nel 1669. La colata lavica, distrusse molti paesi e terreni agricoli, seppellendo in parte la stessa città di Catania e raggiungendo il mare.
Fra le eruzioni del novecento ricordiamo quella del 1908, che portò alla formazione di diversi nuovi crateri e quella avvenuta nel 1928 nel corso della quale la lava distrusse, coprendolo, il paese di Mascali. Nel 1971 grossi pericoli corsero i paesi di Milo e Sant’ Alfio da due distinte bocche eruttive sul versante sud e sul versante est fuoriuscirono due colate principali, che causarono gravi danni alle strade e alle colture, minacciando da vicino i due paesi. Nel 1981 fu Randazzo ad essera minacciata; nel 1983, per la prima volta la lava venne deviata in un canale artificiale, utilizzando cariche esplosive. Nel 1992 fu Zafferana a correre grandi pericoli.L’ eruzione del 2001 è storia recentissima.

Il Parco dell'Etna è stato il primo ad essere istituito in Sicilia nel marzo del 1987. Non è un caso. L'Etna infatti non è soltanto il vulcano attivo più alto d'Europa, ma una montagna dove sono presenti colate laviche recenti, in cui ancora non si è insediata alcuna forma di vita, e colate antichissime su cui sono presenti formazioni naturali di Pino laricio, Faggio e Betulla.
Il vulcano presenta, verso oriente, la profonda depressione costituita dalla Valle del Bove: una grande incisione di circa 7 km per 5 km , con pareti alte sono a 1.000 metri che pare abbia tratto origine dal collasso di parti di antichi edifici vulcanici a causa di manifestazioni esplosive. La maggior parte delle colate etnee è costituita da blocchi e frammenti scoriacei con superfici aspre e tormentate (lave aa); in altri casi, più rari, le lave mostrano superfici più regolari spesso arricciate a formare ammassi di corde avvolte e lastroni (lave phaoehoe). In quest'ultimo tipo di colate si sviluppano frequentemente dei sistemi di deflusso lavico racchiusi entro un involucro di lava raffreddata e consolidata, che, nel periodo finale dell'attività delle bocche è estremamente variabile: si va da poche ore fino a diversi mesi e persino ad anni; la lunghezza, la portata e l'ampiezza delle colate dipende essenzialmente dalla durata e dalla portata dell'eruzione, ma anche da altri fattori legati alla morfologia del suolo su cui esse scorrono.
www.parcoetna.it
L’Alcantara

Dal cono vulcanico dell'Etna, a quota 1250m, nasce il Fiume Alcantara, un corso d'acqua con caratteristiche insolite che, nel suo scorrere incessante, ha attraversato nei secoli una straordinaria vallata, anticamente invasa da una violenta e abbondante eruzione ad opera del Vulcano di Mojo (oggi spento). Un fenomeno curioso e misterioso caratterizzò il consolidamento di questa lava: si formarono, molto lentamente, un'infinità di prismi praticamente perfetti, che diedero vita a delle masse rocciose a dir poco spettacolari, oggi osservabili grazie all'azione erosiva del fiume; scavando nel tempo, l'acqua portò alla formazione di veri e propri canyon: le attuali Gole dell'Alcantara; in realtà una sola gola (nonostante il nome al plurale), con una lunghezza di circa 400 metri , un'ampiezza media di 5 metri ed un'altezza che in alcuni punti supera i 50 metri . Una parte di questa gola è accessibile all'uomo (quando il livello dell'acqua non è alto - generalmente d'estate) e permette di ammirare da vicino lo straordinario ambiente naturale e la particolarità geologica della roccia lavica modellata, tipica di queste grigie e imponenti pareti. Ma il fiume si presenta stupendo anche oltre le gole, dove l'acqua scivola a valle attraverso il grigio basalto orlato di bianco, creando piccoli laghetti, salti e cascate circondate da una fitta vegetazione.

GOLE ALCANTARA
Il fascino, la suggestione, il richiamo delle numerose "Gole", famose in tutto il mondo. Circa 50 km di asta fluviale, con aspetti naturalistici unici e inconsueti. Eventi geologici e geotermici di notevole intensità hanno determinato la struttura degli attuali basalti. Sembra che in epoca preistorica un fiume scorresse su sedimenti argillosi; poi enormi eruzioni vulcaniche incanalarono nel letto di quel fiume un magma fluido, che sprofondò nei tratti più argillosi, determinando gli attuali colonnati basaltici. L'apoteosi di queste spettacolari sculture della natura, si ha in contrada Larderia del Comune di Motta Camastra. Guardando dall'alto la famosa Gola dell'Alcantara, si potrebbe ipotizzare la contemporanea frattura del terreno in quell'epoca geotermica. Lo spettacolo delle Gole esercita sui turisti di tutto il mondo un grande fascino.

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