mercoledì 20 maggio 2009

Dei modi più INeleganti di scendere dai tacchi. Il senso di pesantezza.


Rifuggi sempre dalla volgarità: come l'ebbrezza è resa volgare dall'ubriachezza, così ogni atto nostro può essere talvolta reso volgare anche dalla sola intenzione.
Carlo Maria Franzero


Dei modi più ineleganti di scendere dai tacchi, questo mercoledì.
Vero o falso che sia questo battibecco, è il trionfo della volgarità. Dove i tacchi volano. Ma non per sollevarci.



Vi invito a leggere questo pezzo di Adriano Sofri su La Repubblica di qualche tempo fa:

“Quando cerco di orientarmi, mi affido alla sicurezza di ciò che non è volgare - Rita Levi Montalcini non è volgare - e di ciò che lo è senz' altro, a qualche scranno di distanza. Ma poiché è dentro se stessi che bisogna alla fine cercare, tendo a pensare, sulla scorta della mia intima e prepotente volgarità, che la volgarità abbia a che fare con un talento mimetico, con la capacità di immedesimarsi negli altri, e precisamente con ciò che negli altri è più basso e vile. Mi pare che questo spieghi una circostanza decisiva come la distinzione, e in qualche caso la contrapposizione, fra la miseria di vite personali e la grandezza di pensieri e opere. Nelle persone non volgari vita e opera tendono a coincidere. Il contrario succede alle persone volgari. C' è dunque nella volgarità una forza grandiosa e trascinante, e sia pure trascinante verso il basso. Il limite che, anche nella più ammirata considerazione, si continua ad avvertire nei Promessi sposi è in un difetto di volgarità di Alessandro Manzoni. Quel limite non si avverte in Balzac, e nemmeno in Altan. Se mi chiedeste da che cosa deriva una così ineguale distribuzione di volgarità, in attesa che la neurobiologia la calcoli fino all' ultimo gene, non saprei invocare altro che la varietà di vicende d' infanzia e di adolescenza. Con quale penetrazione si sia sentito il modo d' essere altrui, e con quanta indulgenza e temerarietà ci si sia spinti all' imitazione degli altri, per trionfare di loro. Volgarità è forse, nella vita quotidiana come nella corporazione dei satirici, l' impulso a conquistare gli altri passando per il loro lato più debole e meschino”.

Quando predomina la volgarità, l'unica vera disubbidienza che abbia un qualche valore di anticonformismo è il ritorno a toni miti, misurati, rispettosi della propria persona e dell’altro. Credo.

4 commenti:

mestolina ha detto...

Incredibile, non avevo visto questo battibecco! Che orrore alla femminilità! un abbraccio. Diana

silvia ha detto...

Un vero scempio...peccato per quei bei tacchi. Sul gesto, stendiamo un velo.
un bacio diana!

Antonio ha detto...

"Volgarità è forse, nella vita quotidiana come nella corporazione dei satirici, l' impulso a conquistare gli altri passando per il loro lato più debole e meschino"..
Sono d'accordo con quest'ultima frase. In fondo da sempre la volgarità è il mezzo più rapido per far ridere o per padroneggiare una discussione (chè, se si trovano dirimpettai altrettanto volgari la discussione si infiamma, se al contrario ci si trova davanti a persone educate queste preferiranno sempre tirarsi fuori dalla "mischia"..). IN un modo o nell'altro è sempre un supruso che però trova fonte nell'audience, nel basso livello, nella leggerezza di pensiero. Non direi quindi che è un'imitazione (questa sembra più una giustificazione). Penso ad uno Sgarbi: non è un emulatore, ma se il livello di civiltà generale fosse altro da quello che è, gli si chiederebbero solo pareri sull'arte, dove sa, e null'altro..invece i dibattiti dei cosiddetti "salotti" televisivi sono la fiera della stupidità: d'altra parte i numeri li premiano. Una parolaccia attira più di un discorso, un uno sganassone più di un pensiero, un seno più di una poesia...Sono immediati, arrivano subito e non richiedono lo sforzo di ragionare.
E'da sempre così. Solo che una volta i pubblici rimanevano distinti secondo il messaggio, oggi la tv (e il resto) diffonde urbi et orbi il medesimo concetto a tutti e enll'immediato..
E in mezzo ai bombardamenti di messaggi quotidiani, la mente si appiatisce e cerca rifugio nel non pensiero. Credo.

silvia ha detto...

antonio caro, pigrizia mentale da parte di chi recepisce?? sicuramente, ma anche modi furbetti da parte di chi invia. l'appiattimento generalizzato fa comodo, spesso...