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“Ugo è (...) il massimo interprete di due qualità umane e italiane apparentemente contraddittorie: l’innocenza e l’indecenza.”
Ed ecco il primo post di DiVINando per il nostro IV concorso letterario, La gaia mensa.
Dedicato al ricordo di Ugo Tognazzi.
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Rammentate la scena del film La stanza del vescovo in cui Temistocle Orimbelli evoca la maionese?!
Ebbene, il rigenerante energetico di Louis-Francois-Armand de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu - che, stando ai taccuini storici, pare abbia ordinato la nutriente salsa a base di uova dopo la battaglia a Port Mahon, nel 1756, per essere pronto ad affrontare una notte altrettanto focosa.... - era amatissimo dal nostro attore preferito.
Ho la cucina nel sangue. Il quale, penso, comprenderà senz'aItro globuli rossi e globuli bianchi, ma neI mio caso anche una discreta percentuale di saIsa di pomodoro. Io ho iI vizio deI fornello. Sono malato di spaghettite. Per me la cucina è la stanza più shocking della casa. Nessuno più di me capì l'ermetismo di Quasimodo: per una oliva pallida io posso realmente delirare. Conosco Ie entrate di servizio e i cuochi dei migliori ristoranti d'Europa.
L'attore? A volte mi sembra di farlo per hobby. Mangiare no: io mangio per vivere. E mi sento vivo davanti a un tegame. L'olio che soffrigge è una musica per le mie orecchie. Il profumo di un buon ragù l'adoprerei anche come dopo barba. Un piatto di fettuccine intrecciate o una oblunga forma d'arrosto, per me sono sculture vitali, degne d'un Moore.
Alla maionese Ugo Tognazzi intona anche una canzone, che si può ascoltare sul suo sito: "ricettacolo di doppi sensi, racchiude in poco spazio la visione romantica e inscindibile che lega la cucina e la sensualità. Tognazzi è straordinario nel prendersi in giro e nel giocare il ruolo innocente e indecente (appunto) del cuoco seduttore! ma non sfugga il refrain alquanto veritiero: perché la maionese è irresistibile / la voglio sempre in tavola / è la cosa che mi piace di più!".
Questa la ricetta dell'Artusi, per una maionese genuina:
"Questa è una delle migliori salse, specialmente per condire il pesce lesso. Ponete in una ciotola due torli d'uovo crudi e freschi e, dopo averli frullati alquanto, lasciate cadere sui medesimi a poco per volta e quasi a goccia a goccia, specialmente da principio, sei o sette cucchiaiate od anche più, se lo assorbono, d'olio d'oliva; quindi fate loro assorbire il sugo di un limone. Se la salsa riesce bene deve avere l'apparenza di una densa crema; ma occorre lavorarla per più di 20 minuti. Per ultimo conditela con sale e pepe bianco a buona misura.
Per essere più sicuri dell'esito, ai due rossi d'uovo crudi si usa aggiungerne un altro assodato".
Gustose suggestioni a tutti gli scrittori del concorso letterario di Villa Petriolo! Il bando, a pertecipazione libera, chiude il 31 maggio 2010.
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Approfittate per rileggervi i libri di cucina di Ugo Tognazzi!
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