sabato 22 maggio 2010

La cucina è una visione...suggestioni per "La gaia mensa", il concorso letterario di Villa Petriolo



"La cucina è, in se stessa, una visione perché vi si assaporano più facilmente le chimere che le derrate, e solo quando essa si offre in una forma sorprendente e ingannevole appare come una vera opera d'arte e la si può considerare realmente irreale (...)".
da Il boccone immaginario. Saggi di storia e letteratura gastronomica di Alberto Capatti, Slow Food Editore.

Ad una settimana o poco più dalla chiusura del bando - 31 maggio - del quarto concorso letterario di Villa Petriolo "La gaia mensa", suggerisco a tutti i nostri autori di leggere AsSaggi, collana di libri sul lavoro di cuochi e enologi, sui luoghi, sul gusto. Una serie di pubblicazioni davvero interessanti, tra cui compare questo libro bellissimo di Alberto Capatti sulla gastronomia, "sguardo obliquo, interrogativo, sul piacere e sulla sua estinzione", come si legge nell'introduzione.

E dunque, siccome l'immaginazione è il principale ingrediente di una ricetta, immanginate di gustarvi dal vivo queste opere d'arte...e scriveteci!



Questi sono i mangiari di Cloas Oldenbourg, svedese, che realizza enormi sculture in gesso dipinto, o altro materiale, raffiguranti gelati, hot-dog e tutto ciò che la popolazione americana abitualmente consuma negli anni Sessanta. "Il cibo, in quanto oggetto di consumo, si carica, nell'opera di Oldenburg, di un'accezione di orrido, perché viene svalutato del suo ruolo primario e ridotto a prodotto commerciale. La tecnica adottata è sommaria e approssimativa: gli oggetti che egli riproduce sono modellati senza troppa attenzione alla resa naturalistica e dipinti alla svelta lasciando spesso evidenti colature di colore. Altrettanto importante è la scelta dei soggetti: sono tutti prodotti, alimentari e non, facilmente rintracciabili in qualunque negozio del quartiere; egli pone quindi l'accento, come tutti gli esponenti della pop art, sulla società di massa contemporanea ricorrendo un linguaggio facilmente comprensibile da chiunque per quanto riguarda i soggetti, oggetti di uso comune e quotidiano, e i modelli, con uso di colori molto accesi e di forti contrasti cromatici oltre che un consistente abbandono a un certo "cattivo gusto", ripresi dai cartelloni pubblicitari e, più in generale, dal mondo del mercato e del consumo di massa".



L'arte di Vik Muniz è un'altra suggestione che mi piace segnalarvi. L'artista brasiliano usa dipingere quadri con il cioccolato o il caramello: splendidi la Gioconda e Che Guevara, inquietante la Medusa del Caravaggio fatta di spaghetti...



E per il vino? Un artista italiano, Vincenzo Reda, che dipinge col nettare di Bacco al posto dei colori....guardate che meraviglia!

"Per quanto mi riguarda, oltre alle mie ossessioni - un artista deve vivere di ossessioni) che riguardano il vino, le macchie e i bicchieri -, nel calice ritrovo la forma perfetta dell’albero, con le sue radici, il fusto e la chioma: terra, ascesa, cielo - oggi sono molto attratto da quella forma d’arte ancestrale che è la Land-art, arte che si esprime lavorando sul territorio.
La Piana di Giza, Stonehenge, Nazca, Goebekli Tepe, i Nuraghi: questo è quel che mi attrae e non è urbanistica o architettura. E’ il concetto di territorio che si fa arte: i vigneti della Langa visti dal Belvedere di La Morra, i giardini all’italiana, Stupinigi…. Questa è land-art, arte che attiene all’ecologia, al bello del territorio. Al bello della storia di un territorio. E in quest’arte emozioni violente si trasmettono a chi le sa sentire e non sono soltanto visive". (Vincenzo Reda)


Cerimonia di premiazione del concorso letterario di Villa Petriolo Edizione 2009.

In bocca al lupo a tutti gli autori del concorso letterario di Villa Petriolo: i vincitori saranno proclamati il 15 giugno su DiVINando e la serata di premiazione si terrà il 1° luglio 2010.

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