martedì 15 giugno 2010

I vincitori del quarto concorso letterario di Villa Petriolo "LA GAIA MENSA". Primo premio a "Felicetta" di Antonio Giordano, Palermo



La casa, o la dimora, che la lingua ci offre, è un luogo molto più prossimo all’esperienza della traduzione che a quella del radicamento o dell’appartenenza. Ogni volta che parliamo, o scriviamo, non facciamo che tradurre in un universale un’esperienza singolare: (…); la narrazione (di sé) – direbbe Ricoeur – comporta sempre un elemento di finzione, un giro lungo che è anche allontanamento da sé, esilio o alienazione. C’è qualcosa che rimane inspiegabile – una “piega”, appunto, o una “rimarca” – nell’ “articolazione enigmatica” tra universale e singolare. Ma è proprio lì che noi abitiamo, nella sconnessione che accompagna invisibilmente la congiunzione.
Da "Il monolinguismo dell’altro" di Jacques Derrida


I vincitori del concorso 2010 di Villa Petriolo


Ci siamo, è arrivato il momento tanto atteso: le nostre felicitazioni ad Antonio Giordano, vincitore del quarto concorso letterario di Villa Petriolo "La gaia mensa"!

Il suo racconto, "Felicetta", è stato scelto come primo classificato dalla giuria di Villa Petriolo: il prof. Antonio Giordano, classe '37, ha all' attivo la Targa d’argento della Città di Palermo, oltre ad aver ricevuto la benemerenza civica per meriti culturali e artistici, conferita dalla Provincia Regionale di Palermo. Socio Onorario dell’Unione Nazionale Scrittori ed Artisti, dopo aver svolto l'attività di dirigente scolastico ordinario presso il Liceo Scientifico Statale G. Galilei di Palermo, ha insegnato alla Scuola Polo Interregionale per l’Educazione al Teatro e “Drammaturgia Applicata” presso l’Università “U.E.t.l.”di Palermo; Presidente dell’Associazione culturale “Scena Aperta”, è stato esperto di pedagogia teatrale presso “Accademia Nazionale d’Arte Drammatica S. D’Amico” di Roma. Antonio Giordano è scrittore drammaturgo, critico teatrale e musicale del quotidiano “La Sicilia” di Catania.

Questa, per il conferimento del primo premio a "Felicetta", la motivazione redatta dal nostro Presidente di giuria, il critico cinamatografico Enrico Ghezzi:

"Felicetta. Che fa rima con ricetta. Felice ricetta. Con felicita’ diretta e semplice, l’autore gioca le infinite e allegre declinazioni e mutazioni della pasta, portandola a una bollitura mai scotta in cui lo scambio tra materie e codici, cibo e sesso, corpo e fantasma, avviene con serena distensione, in una ricettivita’ cinica che tinge infine di un sapore cinerino lo sfavillio povero dei gusti".


Tanti tanti complimenti ad Antonio per la sua splendida narrazione "Felicetta" e la ricetta della "Pasta c’a muddhica" (o Pasta col pangrattato).

Pasta c’a muddhica
Nzuoccu cci vuoli pi quattru cristiani.
400 rammi di maccarruncinu/150 grammi di muddhica(pani rattatu di tumminia)/na nuciddha d’astrattu ri pumaruoru siccatu/un mazzu i pitrusinu/1/2 cucchiarinu ri pruvigghia di pipi- sali a tastu/quattru cucchiara d’ uogghiu ri parmientu-100 rammi ri ricuotta salata,nfurnata e rattata-15 mennuli atturrati, 10 ruci e 5 amari-4 anciuovi salati spicchiati-ru spicchia r’agghia.
CUONZA-Si ngancia cu n’a cucchiara d’uogghiu nto ‘n tianu n’anticchia r’agghia tagghiata fina fina e quannu s’atturra anticchia si ci iunci a ‘nciuova, squagghiata n’to ‘n murtaru nziemmula ‘e miennuli e s’arrimina. Puoi si cci mietti a’ strattu ca si squagghia a cuttura cu n’anticchia d’acqua sempri arriminannu cu na cucchiara i lignu. Quannu acqua e uogghiu arriestanu ri friiri s’allienta u luci e s’ accumincia araciu araciu a ghiuncirici a muddhica, arriminannu siempri, e ghiunciennucci l’avutri cucchiara r’uogghiu nfinu c’atturra senza allintari l’arriminata. N’cuttura si cci iunci u sali a tastu, u pitrusinu tagghiatu finu finu e a pruvigghia ri pipi. Quannu l’atturratura è fatta, astutari u luci e cummigghiari.
PASTA-Si miettuni a vugghiri ru litra r’acqua nta ‘na pignata, si sala e a vugghiuta si cci cala u maccarruncinu ca avi a cuociri uottu minuti e s’av’a scinniri ngriddhu mittinnuci u Sali a tastu. Si scula buonu buonu, si mietti arrieri n’ta pignata iunciennuci una metà r’a cuonza e s’attuppa tuttu c’un cummuogghiu.
Dhuoppu quacchi minutu si mietti tuttu n’te piatta e si cci iunci a cuonza arristata e si cci ratta a ricuotta salata. Arrimini e accamuora…mizzica, chi manci!


Traduzione in italiano della ricetta dal vernacolo palermitano:

Pasta col pangrattato
Dose per quattro persone
400 grammi di maccheroncini-150 grammi di pangrattato(possibilmente pane nero di frumento)-una nocciola di estratto concentrato di pomodoro già seccato al sole-un mazzo di prezzemolo-1/2 cucchiaino di polvere di peperoncino-sale ad assaggio- quattro cucchiai di olio da macina-100 grammi di ricotta salata al forno- 10 mandorle di cui 3 amare tostate e tritate-4 filetti di acciughe salate sottolio.
CONDIMENTO-Si mette un cucchiaio d’olio in un tegame con un po’ d’aglio tritato. Quando l’aglio comincia a dorare si aggiungono i filetti di alice, precedentemente macerati in un mortaio insieme alle mandorle e si mescola. Si aggiunge poi l’estratto di pomodoro che si va sciogliendo con qualche goccia d’acqua sempre mescolando con un cucchiaio di legno. Quando acqua e olio smettono di friggere si diminuisce un po’ la fiamma e si comincia ad aggiungere il pangrattato, mescolando sempre e aggiungendo il resto dell’olio, fino a doratura. Sempre in cottura, mai rallentando di mescolare, si aggiunge il sale ad assaggio, il prezzemolo tritato e la polvere di peperoncino. Quando il tutto assume un colore dorato, spegnere il fuoco e coprire.
PASTA- Si mettono a bollire due litri d’acqua. A bollore si sala e si butta giù la pasta che deve cuocere otto minuti e si deve scolare quand’e ancora non del tutto cotta. Si rimette nella pentola, vi si mescola metà del condimento e si chiude tutto per qualche minuto. Si mette poi il tutto nei piatti, si aggiunge il condimento rimasto e vi si grattugia sopra la ricotta salata. Mescoli e adesso…perbacco, Che mangi!








Le nostre congratulazioni e ringraziamenti sentiti anche a tutti gli altri scrittori del concorso 2010: i racconti sono bellissimi, originali, divertenti, commoventi. La nostra giuria - che ringrazio di cuore per la passione e la cura con cui ha trattato le parole dei nostri autori, soprattutto nella fase finale della selezione, coordinata da Edoardo Vigna, giornalista de Il Corriere della Sera, e da Enrico Ghezzi - ha avuto un bel daffare per selezionare i vincitori!



Ecco, dunque, i vincitori del secondo e terzo premio...con un regalo speciale per loro (e per noi!), la lettura per voce di Enrico Ghezzi (sul racconto "Felicetta" ancora un po' di suspance, portate pazienza...):

Secondo premio a "Fossili" di Sara Beinat (Valvasone, Pordenone).

Sara Beinat nasce nel 1981 in Germania da una famiglia di gelatai emigranti e all’età di tre anni ritorna nell’originario Friuli. Impara a leggere a cinque anni, a sette inizia a scrivere raccontini e da allora non ha mai smesso. Laureata al Dams dell’Università di Udine, ora frequenta l'Accademia teatrale Città di Trieste.


Terzo premio, ex aequo, a "La scarpaccia" di Fabrizio Giunta (Signa, Firenze) e "Il filtro magico di Vitale" di Michele Raul Trojano (Pozzuoli, Napoli).


Fabrizio Giunta, nato nel 1950 a Camaiore (Lucca), è pensionato ed abita a Signa (Firenze). La ricetta protagonista del racconto è "la Scarpaccia della Saida". La Saida è la madre di Fabrizio, 95 anni compiuti!


La scarpaccia della Saida

Michele Raul Trojano è nato nel 1968 a Napoli e risiede a Pozzuoli.



"Fossili"

Motivazione:
"Fossili. Una ronde leggera ma senza fiato, dove la lingua passa quasi inosservata, una folata di vento che fa volar via le briciole le maschere, un catalogo cecoviano di desideri inattuati, tracce di destini sfiorati e spazzolati dal picnic, il girotondo finisce e neanche un temporale avviene".



"La scarpaccia"

Motivazione:
"La scarpaccia. La lingua cerca una cadenza da cantastorie, tenendoti all’ascolto in un’aura di ricchezza povera, oscillando tra persona leggendaria e sapienza dell’orto. Reduci da crimee di favola, leggiamo con passo doppio anche noi. Bambini, la ricetta si tramanda e racconta per la nostra attesa, si ripete e dissolve nelle orecchie golose".


"Il filtro magico di Vitale"

Motivazione:
"Il magico filtro di Natale. Buffo ‘racconto di natale’, o sogno di una notte di mezzo film, deforma e sganghera con parola irriverente una ‘storia di cinema’ famosa e improbabile. Un irresistibile Filicudi (mai) girato da Tina Pica a Filicudi, o una cernia (o cefalo, o sarago) anno zero, annamagnani strega che puo’ solo nuocersi e intrigarci consegnando un filtro che e’ sugo per spaghetti magici. Tra volgarita’ e licenze, un’ingridbergman afflitta dai brontolii di fame del maestro, ma anche il registro malinconico, con l’innamorato neorealista che diventa svagato distaccato straniato".


Racconti segnalati:

4) "Tutto quanto basta" di Collettivo Krommyon Bliton (Serena Cambareri, Alessio Cannarozzo, Nicolò Guidotti, Alberto Franzin e Luca Frascarolo, Torino)
5) "Sale. Carne mia, carne tua" di Cristina Trinci (Castelfiorentino, Firenze)
6) "A Emile Zola Aix en Provence, luglio 1900" di Loretta Geslao (Teramo)
7) "Il Medhni mia sorella" di Marzia Cikada (Velletri, Roma)
8) "Interiora" di Serena Gentilhomme (Besançon, Francia)
9) "Rossamaro d'amore" di Simona Moraci (Messina)
10) "Il minestrone della vedova" di Aurora Borselli (Lucca).

La lettura di Enrico Ghezzi per il primo dei racconti segnalati, "Tutto quanto basta" (autori: Collettivo Krommyon Bliton, "un gruppo di cinque amici riunitosi temporaneamente in tale forma con lo scopo di descrivere un convivio essendo un convivio, di raccontare gli spazi fra le parole e i profumi e i volteggi del gusto, sbrigliando gli attimi fra sensazione e condivisione, fra visione e sensazione resa pura nel giocare condiviso"):


"Tutto quanto basta"


Motivazione:
"Tutto quanto basta. Non basta mai, invece, e il testo magnifico si ingozza della propria lingua, salmistrandosi in piu’ modi fino a farsi giocare e bambinescamente sfigurare, perdendosi q.b. fino a far risuscitare il morto. La ricetta: tutto quanto basta fino a che nulla basti".


Nelle MOTIVAZIONI di Enrico Ghezzi la sintesi del giudizio espresso dalla giuria per i racconti con menzione di merito:

"Sale. Carne mia, Carne tua. Sale di sapori e di odori, l'incanto di un piccolo cantico dei cantici che si costruisce in trasmutazione lirica tra letto e cucina.
A Emile Zola Aix en Provence, luglio 1900. Dove si scopre, e a tratti direttamente vi si assiste, il lavoro del colore, i pigmenti che passano di sostanza in sostanza, di corpo e terra in tela e in parola.
Il Medhni di mia sorella. Un pranzo rituale, con posti lasciati vuoti apposta, e vuoti tra le sillabe lascia la finta balbuzie, e profumi resine zenzeri convertono l'assenza in presenza.
Interiora. Qui il rito e' etrusco misterioso ancestrale. E prova a indovinare lingua e carne del sacrificio, mescolandole per rievocare e scongiurare l'ombra e l'assenza..
Rossamaro d’amore. Un tradimento che si tradisce, e il gusto del presente che si consuma croccante fresco in abbandono duale all'alchimia del cucinare e dell'essere cucinati diventa ritmo del rimpianto.
Il minestrone della vedova. Storia discreta e provinciale di un riflesso. Oltre l'occhio dei fagioli, oltre il crescere automatico della necessita' frivola omicida. Contro il morto nel letto, il vizio dell'assaggiarsi".



Premio sezione speciale "Il vino dell'amicizia" - Scuola Enriques di Castelfiorentino - a "Tutto finì con Zach" di Virginia Gianchecchi (Castelfiorentino, Firenze).




Premio sezione speciale "Premio internazionale del Montalbano" a L. Angel Naya per "Il senso di Pedro ...e la tavola servita per l’amore" (Chubut, Argentina).

Premio contributo multimediale a "La gaia mensa": Annalisa Nesti per il video fotografico "La ricetta dei ricordi" (Prato).


"La ricetta dei ricordi"


Grazie infinite a tutti i nostri autori! I racconti de La gaia mensa - tutti proprio tutti! - saranno interamente pubblicati su DiVINando da luglio prossimo.

Appuntamento al 1° luglio con la cerimonia di premiazione del concorso a Villa Petriolo....A GRANGOLA!


Cerimonia di premiazione del concorso di Villa Petriolo, edizione 2009


Cerimonia di premiazione del concorso di Villa Petriolo, edizione 2008

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