giovedì 28 ottobre 2010

"Muovesi l'amante per la cos'amata" . Il debutto di Serberto a MondoMerlot

Da Villa Petriolo a MondoMerlot


Serberto 2008, il nuovo Merlot in purezza di Villa Petriolo, è reduce dall'importante manifestazione MondoMerlot, svoltasi ad Aldeno (Trento) nel we appena trascorso.




Tra altri grandi nomi dell' universo enologico, il Merlot di Villa Petriolo ha meritato un posto di rilievo. Presso il Castello del Buonconsiglio di Trento, sabato 23 ottobre si è inagurato l'evento speciale New Merlot – La rivincita del piacere, curato da Civiltà del bere e condotto dal giornalista Cesare Pillon.

Civiltà del bere - sett ott 2010 - SERBERTO di Villa Petriolo


Quattro produttori vinicoli hanno presentano le loro nuove interpretazioni del Merlot, due in anteprima mondiale e due debuttanti: oltre a Villa Petriolo, presenti Roberto Cristoforetti di Urlari (Toscana), Jacopo Biondi Santi di Castello di Montepò (Toscana), Paolo Marzotto di Baglio di Pianetto (Sicilia).

Da Villa Petriolo a MondoMerlot



Serberto è stato dedicato a mio marito, Roberto Silva - padre della mia piccola Lavinia e, da sempre, grande amante del Merlot - e all'appellativo che, durante il Rinascimento, si applicava, in segno di onore, ai componenti maschi della società, tra cui il padre di Leonardo Da Vinci, Ser Piero, la cui famiglia di orgine proveniva dal Montalbano, sulle cui colline il Genio universale ha vissuto la fanciullezza.



In etichetta, il simbolo dell'abbreviazione di "Ser" utilizzato da Leonardo Da Vinci nei suoi Codici. Un'immagine sobria, essenziale, per un vino che vuole essere un omaggio onesto alle potenzialità del territorio di origine. Laddove ci si confronta con correttezza, la terra dona, da sé, frutti meravigliosi. Una mano dell'uomo non invasiva, rispettosa, capace di far nascere ed emergere dalla natura il meglio che essa può regalare.




Il Merlot, coltivato nella migliore esposizione sulle colline di origine Pliocenica della tenuta, ha dimostrato infatti di sapere esprimere ed esaltare questo territorio. I terreni sabbiosi, sciolti, ma allo stesso tempo dotati anche di una buona presenza di limo ed argilla, consentono a qusto vitigno di produrre uve che, pur mantenendo inalterate le caratteristiche varietali, permettono di ottenere un vino elegante ed espressivo.
L’affinamento di Serberto avviene in tonneaux di legno nuovo da 500 litri per 15 mesi, per garantire un bilanciamento tra l’irruenza del tannino e l’invadenza del legno. “Il risultato è un vino molto piacevole, con un tannino fitto e setoso e strettamente legato all’ossigeno. Il legno si porta a spasso questo vino nel tempo”, racconta Federico Curtaz, autore di Serberto.

Serberto

Questo mio nuovo vino mi ha consentito di far pace col Merlot prodotto in Toscana, come recita il titolo di un articolo uscito su un noto giornale di enogastrononia online siciliano, Cronache di gusto, sul quale si parla della mia annosa 'antipatia' per un Merlot che non provenga dal suo territorio di storica e blasonata origine, il Saint Emilion. La mano gentile di Federico mi ha accompagnata però verso questa felice conversione: il grande 'seduttore abbandonato', come lo definisce Fabio Rizzari de L'Espresso, in Toscana mi ha riconquistata. Produrre Serberto è stato un modo per riannodare fili importanti con la mia terra, la mia famiglia, la mia identità: questa nuova avventura col Merlot mi ha aiutata ad espandere i miei confini, a rigenerarmi e creare. Serberto, così, diventa un' 'opera' compiuta, il frutto di un amore, tra la natura e l'uomo, l'uomo e la donna, che si uniscono e si fanno 'cosa medesima'. Un vino, un luogo dell'anima, dove placarsi e trovare riposo.

A Serberto sarà dedicata, nei mesi a venire, una comunicazione specifica, improntata alle contaminazioni tra l'arte e la cultura del territorio. Suggestioni antiche per sensibilità moderne.


«Muovesi l'amante per la cos'amata come il senso e la sensibile e con seco s' unisce e fassi una cosa medesima"
Leonardo Da Vinci





Debut of Serberto, the new Merlot monovarietal of Villa Petriolo.
Serberto 2008, the new Merlot monovarietal of Villa Petriolo, last week end participated in MondoMerlot, the event which took place at Aldeno (Trento).

At the Castello del Buonconsiglio in Trento, on Saturday 23 October took place New Merlot – organized by Civiltà del bere with the journalist Cesare Pillon. Four wineproducers presented their new interpretations of Merlot: together with Villa Petriolo, Roberto Cristoforetti of Urlari (Tuscany), Jacopo Biondi Santi of Castello di Montepò (Tuscany), Paolo Marzotto of Baglio di Pianetto (Sicily). Enclosed please find the article in Civiltà del Bere.

Serberto is dedicated to my husband Roberto Silva, the father of my Lavinia and great admireer of Merlot. "Ser" is the appellation which during the Reinassance was given to the male members of the family, among whom Leonardo Da Vinci's father, Ser Piero, whose family originated from the Montalbano hills.

On the label, the symbol of "Ser" used by Leonardo Da Vinci in his Codici. An essential image for a wine which wants to be an honest homage to the potentiality of the grape varietal in this territory.

Our Merlot is cultivated in sandy soil, rich in clay and silt, which enable this varietal to produce grapes which, while maintaining the varietal carachteristics, produce an elegant and expressive wine.
Serberto matures in 500 lt. tonneaux for 15 months, in order to balance the impetuosity of the tannins and the intrusiveness of wood. “The result is a very pleasant wine, with silky tannins. The wood accompanies this wine in time", says Federico Curtaz, the creator of Serberto.


This wine has made me make peace with the Merlot produced in Tuscany, as in an article pulbished on the Sicilian online wine&food magazine Cronache di gusto, on which is described my antipathy for a Merlot not coming from its origin, the Saint Emilion. Federico's gentle hand had lead me to this happy conversion.


Degustazione tecnica dei vini di Villa Petriolo a cura di Federico Curtaz: Chianti DOCG Rosae MnemoSis 2008 e Serberto 2008

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