domenica 19 dicembre 2010

Quelli che le guide edizione 2010...I vini naturali e l'importanza della scrittura



Un grande parterre di prestigiosi relatori per la discussione delle discussioni: l’annuale incontro di “Quelli che le guide”, che si è tenuto quest’anno a Firenze, dove il “moderatore nato” (!) e noto giornalista enogastronomico Guido Ricciarelli ha convocato i responsabili delle più importanti Guide ai vini d’Italia, ossia Giampaolo Gravina de L’Espresso, Giorgio Melandri del Gambero Rosso, Giancarlo Gariglio di Slow Wine, Daniel Thomases della Guida I vini di Veronelli, Mario Busso de I ViniBuoni d' Italia, Ian D'Agata di Vins 2011.







L’argomento che ha dominato l’edizione 2010 ruota intorno alla domanda: cosa sono i vini naturali?

Parecchi produttori biologici presenti in sala hanno manifestato una certa insofferenza verso la grande confusione che si sta generando tra i consumatori su questo termine. In realtà, sostengono tutti, un vino biologico non è né più buono né più cattivo, ma semplicemente biologico.
Per sistema biologico si deve intendere uno stile di vita. E’ stato fatto questo esempio: per una produttrice può essere determinante un quesito da porsi, cioè “indosso scarpe di pelle o di stoffa?”. Una visione coerente del mondo vorrebbe che si scegliesse la seconda opzione...

La qualità rimane comunque l’obiettivo finale per chi produce vino, sia che si tratti di metodi biologici/biodinamici o di sistemi tradizionali.
Molti relatori hanno espresso questo commento: nei migliori cento vini, considerati i più buoni al mondo, non ci sono vini biologici…Parimenti, non è detto che un vino biologico debba essere in tutti i modi un prodotto di qualità inferiore. Mario Busso, al riguardo, ha ideato un metodo di classificazione dei vini attraverso le B – di Buono e di Biologico – sostenendo che se buono ed anche biologico, un vino è sicuramente una garanzia in più per il consumatore.

I relatori hanno infine dichiarato: dobbiamo degustare un vino al di là del sistema di produzione. Se tradizionale o biologico/biodimanico, è indifferente: il vino deve lasciarsi bere.

Un altro argomento sul tappeto di Quelli che le guide: quanto è importante la scrittura nelle Guide? Fondamentale, concordano tutti: tramite un uso consapevole ed accattivante delle parole si riesce a descrivere bene un vino più che con i punteggi, sostiene l'amico Giampaolo Gravina.






I punteggi, però, per molti dei relatori presenti, rimangono importantissimi per valutare un vino.




E’ stata, al solito, una bellissima esperienza partecipare a Quelli che le guide: ringraziamo Guido Riccciarelli per averci nuovamente invitati con la nostra Tenuta di Fessina e gli rivolgiamo i nostri complimenti più sentiti. Interventi centrati e molto equilibrati da parte di enologi, produttori e giornalisti... Davvero un incontro costruttivo.

1 commento:

Glorinha L de Lion ha detto...

Buon Natale! Auguri!
Bacci de Brasile!