“Sabato scorso sono andata alla presentazione del libro “C’era una vodka”, dell’amico Sapo Matteucci. La cupola della chiesa del Cestello era avvolta da nuvole rosate, di tonalità appena più chiare di quelle degli arredi dell’Harry’s Bar, locale fiorentino dal fascino retrò dove Carlo Pallavicino e Sandro Veronesi hanno presentato questa sofisticata e divertente ‘Educazione spirituale da 0° a 60°. Una fenomenologia dello spirito per tutti: gli spiritosi, gli spiritati, gli spiriti magni, gli spiriti divini. Per chi pensa che l'alcool non è certo terapeutico, ma senza sarebbe anche peggio’.
Chi come me ha letto con gusto il precedente “Q.B. La cucina quanto basta” apprezzerà l’ intreccio sapiente di ricordi e drink, condito con fine e colta ironia, una sorta di educazione sentimentale dell’alcool che passa attraverso diverse età, momenti di vita e gradazioni.
Ringrazio Sapo anche a nome di mia sorella per aver inserito Villa Petriolo fra gli iperluoghi, nella sezione dedicata agli spiriti divini (e il barman dell’Harry’s bar per il Martini cocktail, che pur non essendo il mio preferito, era sapientemente dosato e originale nel bicchierino ice cold ).
il mio lavoro mi ha permesso di abbattere quelle barriere che separano la serietà dall'allegria, il lavoro dal divertimento. Il vino è quello che mi piace fare, lavorare con serietà e professionalità, scherzare, giocare, creare, liberare la fantasia....
Perchè questo è il modo per sentirmi me stessa, essere in armonia con gli altri in ogni momento della mia vita.
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