venerdì 28 gennaio 2011
Wine on the road. Appunti di viaggio...per cantine. A breve il bando 2011 del quinto concorso letterario di Villa Petriolo
“Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché arriviamo”
“Finché arriviamo dove, amico?”
“Non lo so ma dobbiamo andare”.
Da “Sulla strada” di Jack Kerouac
E’ ormai imminente l’uscita del nuovo bando del concorso letterario di Villa Petriolo, edizione 2011.
Un dono, che speriamo gradito, per gli amici di DiVINando: le anticipazioni sul tema della quinta edizione, che si aprirà a breve (apertura bando: 15 aprile 2011 - termine concorso: 15 luglio 2011; cerimonia di premiazione: settembre/ottobre 2011)
Abbiamo pensato di sollecitare la scrittura dei nostri bravi autori, quest’anno, sui racconti di viaggio. Un genere letterario che da sempre ha affascinato orde di lettori. Dall’Odissea alla Divina Commedia, dalla scalata del Monte Ventoso di Petrarca ai Viaggi di Gulliver, al Viaggio in Italia di Goethe, ad Italo Calvino, il punto di vista soggettivo sulle meraviglie del mondo ha sempre riscosso una grande attenzione tra gli amanti della parola.
La cantina sarà la meta, la curiosità e la voglia di conoscenza il mezzo per raggiungerla. Laddove anche la scrittura e la lettura costuiscono un avvincente viaggio. Il vino, l'inchiostro rubino di cui vergare il diario di viaggio.
La cantina – ricorda Jean-Luc Henning – è un momento di pausa che la storia si prende, la somma sparsa di piccoli frammenti che si condensano, il sogno di una civiltà che si materializza nelle anfore di vini dolci e zuccherati.
“(…) Madelaine Bonjour in ‘L’imaginaire du vin’ ha fatto l’inventario delle etichette di questi granai per tipo di vino. Dentro c’è tutta la storia di Roma. Marziale parla di ‘nettare dell’annata di Opimo’. Un’ode di Orazio celebra un’anfora ‘che imparò a bere i fumi del vino sotto il consolato di Tullo’. In un’altra c’è una giara ‘che si ricorda della guerra marsica’. In Giovenale, un ricco beve del vino messo nell’anfora ‘al tempo di un console con i capelli lunghi’. Quell’uva, aggiunge, dev’essere stata pigiata all’epoca della guerra sociale. Un altro vino, proveniente da Setia (…), è così vecchio che l’etichetta è scomparsa sotto la fuliggine che ricopre la giara”.
Col nostro nuovo concorso speriamo di contribuire, in maniera creativa, a far scoprire le meraviglie della nostra splendida Italia, punteggiata di vigneti, cantine e varia umanità da incontrare sul cammino. Da condividere, infine, sul web, con la pubblicazione di tutti i diari di viaggio per cantine che gli autori avranno avuto il piacere di inviarci.
Molto gradite, va da sé, le immagini che ritraggono i vostri tour - veri o immaginati -, foto e video ai quali sarà dedicato un premio particolare.
Tutti in marcia per cantine, dunque, taccuino alla mano!
"Bisogna che lo afferri fortemente
che, certo, non appartenevo al mare
anche se Dei d’Olimpo e umana gente
mi spinsero un giorno a navigare
e se guardavo l’isola petrosa
ulivi e armenti sopra a ogni collina
c’era il mio cuore al sommo d’ogni cosa
c’era l’anima mia che è contadina;
un’isola d’aratro e di frumento
senza vele, senza pescatori,
il sudore e la terra erano argento
il vino e l’olio erano i miei ori.
(...)
e ad ogni viaggio reinventarsi un mito
a ogni incontro ridisegnare il mondo
e perdersi nel gusto del proibito".
Francesco Guccini, Odysseus
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