lunedì 28 febbraio 2011

ERSE 2009 della Tenuta di Fessina medaglia d’argento al torneo Vinbledon di VINI GIUSTI 2011


Erse, il richiamo del sorgere del sole e della rugiada all’alba. L’azzurro delle gocce della rugiada. L’azzurro del cielo dell’Etna.


Una manifestazione originale è quella organizzata ogni anno sulle rive dell’Arno dal giornalista Guido Ricciarelli: VINI GIUSTI premia quei prodotti che, presenti sulle principali Guide ai vini nazionali con condivisi riconoscimenti di bontà e convenienza, si attestano anche sul mercato grazie alle doti di bevibilità e buon rapporto prezzo-qualità.



Il nostro Etna DOC della Tenuta di Fessina ERSE 2009, presente tra i “vini giusti 2011” insieme al resto della batteria siciliana e ai nostri toscani di Villa Petriolo, ha meritato un’ ulteriore attestazione: il secondo posto al torneo Vinbledon, gara ad eliminazione diretta curata da una giuria di esperti tra degustatori, giornalisti, enotecari.



Superata la selezione per fasce di prezzo, ERSE 2009, il nostro blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, in una sala dell'AC Hotel gremita di vivaci enoappassionati, è volato verso la finalissima, guadagnandosi la medaglia d’argento di Vinbledon 2011.


Degustazione tecnica dei vini della TENUTA DI FESSINA - Federico Curtaz - LAENEO - ERSE 2009 - IL MUSMECI

Premiato dunque il rispetto e la valorizzazione del territorio di origine con il nostro ETNA DOC, che rappresenta una fotografia del vigneto tradizionale etneo, con le caratteristiche di fragranza e beva accattivante che le Guide de L'Espresso e del Gambero Rosso, nonché importanti riviste specializzate, gli riconoscono nelle edizioni appena pubblicate.

“(…) Il rosso Erse esprime la fragrante immediatezza di un nerello d’annata: in bottiglia a giugno, in commercio già nell’ottobre successivo alla vendemmia, è un vino che Curtaz ama definire “del mattino”, cioè capace di comunicare tutta la freschezza di un vigneto esposto a est, e perciò al riparo dalla calura del pomeriggio (l’utilizzo a colazione resta tuttavia sconsigliato)”. (Giampaolo Gravina, Enogea n. 32, “Tutto Etna. Speciale ultima frontiera”).

Etna Rosso Erse 2009: “Delicati profumi di ciliegie, bocca pure molto succosa, fresca invitante, e finale bello tonico: nonostante la semplicità dell’impianto, ha l’allungo dei nerelli di più immediata godibilità” (Guida Vini d’Italia 2011, L’Espresso).

Come ha avuto modo di ricordare Federico in una recente intervista diffusa sul portale Segni diVini - creato da Partesa Sud-Adriatico - "(...) le Guide rappresentano un buon servizio per le aziende, quando questa analisi e questa critica vengono fatte in modo onesto e con l’entusiasmo che certe realtà meritano. Grazie alle Guide, è più facile farsi ascoltare, ma i progetti devono essere fatti prima e bene. La nostra Tenuta di Fessina è un’azienda emozionale, che non prevede costruzioni enologiche a monte: occorre semplicemente interpretare il territorio per quello che è. Bisogna andare dietro ai grandi luoghi e ai grandi uomini. A noi i rappoti con i giornalisti e con la Guide fanno bene: è necessario saper spiegare autenticamente i propri progetti, però". Dunque, "Come dovrebbe articolarsi un giudizio sul vino? … Bisogna essere necessariamente degli esperti di vino per capirlo?", prosegue l'intervista. "La conoscenza non guasta, come per tutte le cose. A volte la pulizia mentale libera dai preconcetti e quindi avvicina di più al vino, che rimane comunque un’esperienza personale".




Sul blog di Andrea Gori il puntuale ed immediato reportage della gara: “Appena conclusa l’edizione 2011 dei Vini Giusti di Guido Ricciarelli a Firenze e dopo il successo del Chianti di Corzano e Paterno dello scorso anno, si conferma il Sangiovese come vino giusto per eccellenza grazie al bio Chianti Classico di Badia a Coltbuono che sono almeno 3 anni che fa riappacificare tutti con questa denominazione. Sul podio poi tanta sicilia con un Etna “giovane” come l’Erse di Tenuta di Fessina di Silvia Maestrelli che ha portato grazia levità e capacità di capire il terroir dalla Toscana fino sul vulcano (non bastassero i tanti premi ricevuti dal fratello maggiore “Musmeci”. Ma non solo di bio e piaccolo vive il mercato oggi: per fortuna ci sono realtà grandi e visibili che hanno sempre ben presente cosa significhi fare un vino giusto ed ecco Donnafugata di nuovo sul podio, stavolta con il bianco Polena, un riuscito blend di catarratto (autoctono storico siciliano) e Viognier (varietà bianca che dal Rodano sta contagiando mezza italia). Tre vini facili da bere, immediati ma non banali e con storie aziendali molto diverse alle spalle ma che riassumono bene cosa il consumatore sta cercando oggi ovvero genuinità, schiettezza, facilità di beva e capacità di legarsi bene alla tavola, sede d’elezione per il consumo del vino: Vini senza eccessi di profumi intensità e morbidezze, che costino attorno ai 10 euro e li valgano fino all’ultimo sorso”.



In corso d'opera, l'incursione di Enocentrica: video camera in una mano, il bicchiere nell’altra, la giornalista Francesca Lucchese, che torniamo a ringraziare, ha realizzato due interviste al volo a me e Federico. Cosa sono i "vini giusti" se non quelli che ci piacciono?!

Nessun commento: