martedì 29 novembre 2011
Nel vino, lo spirito di un territorio...La presentazione della Guida ViniBuoni 2012 _Toscana_ a Montalcino
"Chi entra in Toscana si accorge subito di entrare in un paese dove ognuno è contadino. Ed esser contadino da noi non vuol dire soltanto saper vangare, zappare, arare, seminare, potare, mietere, vendemmiare: vuol dire sopra tutto saper mescolare le zolle alle nuvole…”
Curzio Malaparte, Maledetti toscani
Una piccola gemma dell’architettura teatrale toscana - che porta il nome della nativa Accademia degli Astrusi di Montalcino -, risalente al Settecento, ha ospitato sabato scorso la presentazione della Guida ViniBuoni 2012 per la sezione Toscana.
Ad introdurre i lavori il giornalista Guido Ricciarelli, in compagnia del curatore della Guida edita dal Touring Mario Busso e di altri valenti degustatori toscani, impegnati nello sforzo di promuovere la conoscenza dei luoghi, anche minori, del vino. Per stimolare il viaggio. Anche quello dalla coppa al labbro.
Il confronto tra le diverse Guide ai vini d’Italia il fulcro, decisamente interessante, dell’intervento di Ricciarelli. A Montalcino, affidato ai curatori di questa pubblicazione che chiude la tornata annuale di presentazioni guidaiole, il compito di fare il punto su tutti i "vini buoni" italiani, ruolo che sarà rinnovato all' AC Hotel di Firenze il prossimo 10 dicembre (dalle ore 17.30), quando si terrà “Quelli che le guide”.
Il conteggio comparato di Bicchieri, Calici, Corone, Bottiglie, Stelle, non appare un mero esercizio rompicapo, ma il tentativo di riconoscere cosa animi profondamente chi si appresta a stilare l’inventario dei vini d’Italia da segnalare. Per la Guida del Touring, il criterio di scelta è ben definito: si recensiscono solo ed esclusivamente vini da vitigni autoctoni. E’ in questo contesto che il nostro Chianti DOCG Rosae MnemoSis, annata 2009, da Sangiovese in purezza delle colline di Cerreto Guidi, guadagna le "quattro stelle" e l’ambito “euro che ride” (solo 68 riconoscimenti su circa 550 vini recensiti), segnalazione di un buon rapporto prezzo/qualità per quei vini che hanno nel loro DNA la vocazione a tramandare lo spirito profondo di un territorio.
Per il Chianti - sottolineano i curatori toscani di ViniBuoni 2012 -, la caratteristica determinante è la bevibilità, laddove, in questa Regione particolarmente, il vino è da sempre compagno delle nostre tavole, traccia quotidiana di una cultura che si tramanda da secoli e che ha impregnato del proprio sapore paesaggi, consuetudini, sensibilità.
Scheda Guida ViniBuoni d'Italia" 2012_ Villa Petriolo:
"Luogo d'arte e cultura, gestito con amorose cure da Silvia e Simona Maestrelli con i buoni consigli di Federico Curtaz, Villa Petriolo rappresenta uno dei pochi approdi sicuri in una zona, quella dell'empolese, francamente priva di spunti significativi per la nostra Guida. Ormai sempre più proiettate nell'avventura siciliana della Tenuta di Fessina, realtà emergente dell'isola, le proprietarie non mancano di distinguersi nel panorama rossista regionale. Il Chianti Rosae MnemoSis 2009 si colloca ai vertici della denominazione di appartenenza, sintesi compiuta di peso, misura e rapporto qualità/prezzo. L'Imbrunire 2010 costituisce una delle più compiute esecuzioni sul tema del Canaiolo in purezza. Piacevole e beverino il Chianti 2009".
Guida ViniBuoni d'Italia 2012 _ Villa Petriolo
La piccola sala a ferro di cavallo del teatro, decorata con splendidi stucchi e pitture, era gremita di produttori ed appassionati. Alla presentazione della Guida è seguito un nutrito banco d’assaggio con tutte le etichette premiate.
Tra le aziende recensite, anche la nostra siciliana Tenuta di Fessina.
Guida ViniBuoni d'Italia 2012_Tenuta di Fessina:
"Diciamo subito che non recensiamo Il Musmeci, il vino di punta dell'azienda da vigne di oltre ottant'anni, peché al momento delle nostre degustazioni Silvia Maestrelli e Federico Curtaz non hanno ritenuto la nuova annata pronta. Abbiamo invece sentito l'Erse, il secondo Etna doc nato in azienda: il 2010 sa di frutta dolce e spezie, ma è ancora piuttosto giovane. Ancora doveva trovare il suo baricentro pure il nuovissimo Etna Bianco di nome A' Puddara, Carricante in purezza. Più fine nei sentori ed equilibrato, invece, il Laeneo, Nerello Cappuccio in purezza. Piacevolissima sempre, nella sua voluta semplicità, la nuova annata di Ero, il Nero d'Avola che l'azienda produce da vigne in Val di Noto, ancor violaceo e già fine ed elegante".
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