venerdì 8 febbraio 2013
Guarda l'alba....dalla littorina dell'Etna
_Binari della Circumetnea sfiorano Tenuta di Fessina_
Ha il sapore del verde pistacchio, i colori forti della lava dell’Etna e il calore della Sicilia il videoclip del singolo “Guarda l’alba” di Carmen Consoli girato a Bronte.
Il video ha l’immagine storica e contemporaneamente lussureggiante della “littorina”, il trenino storico della Circumetnea, restaurato e rimesso a nuovo qualche anno fa per accompagnare, di tanto in tanto, i turisti in giro per il Vulcano e per ricordare a tutti il passaggio nel 1937 dalla lenta locomotiva a vapore ai nuovi treni alimentati a diesel.
Nel videoclip la suggestione del viaggio che, fra panorami mozzafiato, lave cordate, pistacchieti e vigneti con terrazzamenti, rende omaggio alla terra ed alla storia della Sicilia, proprio come ha voluto la cantantessa catanese: «L’ho voluto io per rendere omaggio a questa terra e alla sua meravigliosa gente».
(Fonte: Ragusanews)
Già natale il tempo vola,
l’incalzare di un treno in corsa,
sui vetri e lampadari accesi nelle stanze dei ricordi,
ho indossato una faccia nuova,
su un vestito da cerimonia
ed ho sepolto il desiderio intrepido di averti affianco,
Allo specchio c’è un altra donna,
nel cui sguardo non v’è paura
com’è preziosa la tua assenza
in questa beata ricorrenza,
ad oriente il giorno scalpita non tarderà..
Guarda l’alba che ci insegna a sorridere,
quasi sembra che ci inviti a rinascere,
tutto inzia,
invecchia,
cambia,
forma,
l’amore tutto si trasforma
l’umore di un sogno col tempo si dimentica..
Già natale il tempo vola,
tutti a tavola che si fredda,
mio padre con la barba finta
ed un cappello rosso in testa
ed irrompe impetuosa la vita, nell’urgenza di prospettiva
Già vedo gli occhi di mio figlio
e i suoi giocattoli per casa,
ad oriente il giorno scalpita,
la notte depone armi e oscurità..
Guarda l’alba che ci insegna a sorridere,
quasi sembra che ci inviti a rinascere,
tutto inizia,
invecchia,
cambia forma,
l’amore tutto si trasforma,
persino il dolore più atroce si addomestica,
tutto inizia,
invecchia,
cambia,
forma,
l’amore tutto si trasforma,
nel chiudersi un fiore al tramonto si rigenera...
(Carmen Consoli, Guarda l’alba)
Su La Stampa, in un articolo firmato dal giornalista Sergio Miravalle, si parla degli straordinari paesaggi tra vigneti e aranceti all’omba del Vulcano: un invito a visitare l’Etna dalla littorina della linea Circumetnea. “E’ un modo unico di approcciarsi all’Etna: 110 chilometri di binari da Catania Borgo a Riposto, l’antico porto dove si raccoglievano vini, arance, mandorle destinate via nave a raggiungere i mercati del Nord. Un viaggio straordinario tra aranceti, vigne, colate laviche, paesi che sembrano greggi al pascolo sulle pendici del vulcano.
(…) e a Rovittello ecco il palmento del Seicento della Tenuta di Fessina: straordinaria la rete ‘idraulica’ scavata nella pietra che portava il mosto fino alle botti. Oggi sono sei giganti da 35 ettolitri l’uno assemblati in Piemonte dallo storico bottaio Gamba di Castell’Alfero. Li ha voluti un altro piemontese: Federico Curtaz, approdato ai piedi dell’Etna, dopo anni di esperienza vitivinicola in giro per l’Italia, da Gaja a scendere. Sull’aia il silenzio è rotto dallo sferragliare della littorina della linea Circumetnea”.
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