mercoledì 13 marzo 2013
Tenuta di Fessina. Idea of drawing…Per andare in fondo ad un nome come si va in fondo ad un bicchiere
“Ma io credo ai nomi. Credo che, se si va in fondo a un nome, si trova sempre qualche cosa di genuino”.
(Mario Soldati da “Vino al vino”)
NAKONE, IGT Sicilia, Chardonnay 100%.
L’’immagine in etichetta è tratta dall’iconografia classica vascolare di provenienza siciliana; sottolinea, nella suggestione del gesto di alzare un’anfora, l’antica tradizione culturale del consumo del vino in queste terre.
I vigneti si trovano a 600-700 metri di altitudine, esposti a nord-ovest, un suolo asciutto, calcareo e argilloso, come conviene a questo vitigno, per una maturazione lenta. In un luogo speciale, all’ombra del tempio di Segesta. Da questa unione sacra di natura e cultura è nato Nakone, una città che non è ancora stata trovata, un vino che ancora non c’era. Nakone, città mai trovata degli Elimi, ci ha ispirati nel dare il nome al nostro primo vino. Oggi le mode veloci rendono sorpassati i classici, fondamento vero della nostra cultura, in omaggio ad un concetto di nuovo-vecchio superficiale. Ed allora, controcorrente, a Segesta, su un suolo classico, vicino ad un tempio greco di incredibile bellezza, un vitigno che avvera grandi cose dove i luoghi glielo consentono. Per ritrovare la classe, fuori dal conformismo. Nakone è l’interpretazione elegante e nuova di un vitigno possente e antico.
ERO, IGT Sicilia, Nero d’Avola 100%.
L’immagine, su sfondo nero (colore che rimanda all’oscurità, all’incertezza, della provenienza del Nero d’Avola e al colore intenso del vino di questo vitigno), porta al centro un serpente coperto di piume. La curva della testa del serpente nasconde la lettera S, mentre la coda nasconde la lettera N, così che ERO diventa N-ERO-S, da leggersi N-ERO, se si legge partendo dalla coda, ed ERO-S, se si legge partendo dalla testa. Il serpente è il simbolo di EROS nel mito di Amore e Psiche. Psiche, per gli antichi greci, è l’anima, il soffio vitale, che alimenta (soffiando sulle piume del serpente) l’ amore, cioè Eros.
Evocazione del nero, essenza di un vitigno che arriva da lontano. Radici. Tempo passato del verbo essere. In prima persona, essere in quella terra, fare quel vino. Una sfida al presente reclamarne le radici. Oscuro. Eros che si nasconde. In etichetta, un serpente piumato. Un soffio, e si svela un vino celato. L’antico mito di Amore e Psiche alimenta la ricerca di un vino oscuro. Eppur amato incondizionatamente.
ERSE, Etna DOC Rosso, Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese.
L’immagine in etichetta, con la greca arcaica ad incorniciare lo sfondo, suggerisce uno profilo femminile, con gli occhi di Erse, dea della rugiada, in primo piano. Richiama il sorgere del sole e della rugiada all’alba. Il colore blu rimanda all’azzurro delle gocce della rugiada, all’azzurro del cielo dell’Etna, all’azzurro degli occhi di Silvia Maestrelli. Il rosso Erse esprime la fragrante immediatezza di un Nerello d’annata.
Erse, il richiamo del sorgere del sole e della rugiada all’alba. L’azzurro delle gocce della rugiada. L’azzurro del cielo dell’Etna.
IL MUSMECI, Etna DOC Rosso, cru di Nerello Mascalese.
In etichetta, l’immagine stilizzata del palmento settecentesco in pietra lavica di Tenuta di Fessina. Rimando immediato all’idea di “cru” che accompagna la comunicazione dei vini di bandiera aziendali.
Il nostro cru di Nerello Mascalese è dedicato alla famiglia Musmeci. In particolar modo, al signor Musmeci, colui che per molti anni ha conservato “I’ Vigne di Fessina” con così tanto amore da permetterci di lavorare oggi viti di oltre ottant’ anni. E’ la storia di questa terra straordinaria, con i suoi paesaggi, i suoi colori, la sua civiltà, che si intreccia al destino delle persone. E a quello del vino che ne nasce.
LAENEO, IGT Sicilia, Nerello Cappuccio 100%.
L’immagine suggerisce la vista, da una finestra, di una piazza con colonne corinzie; rimanda alle antiche piazze greche dove si celebravano le Lenee, feste di gennaio dedicate al dio del vino.
"Laeneo. Dioniso attenua la sua inquietudine bevendo vino giovane nelle brume di gennaio. Al crepitio delle braci, nella sera, vino e carne si fan sangue e sentimento, forza interiore, coraggio davanti al nascere del tempo nuovo".
A’ PUDDARA, Etna DOC Bianco, Carricante 100%.
L’’immagine ha come sfondo il colore blu del cielo dell’Etna. La concentrazione luminosa in alto a sinistra è la polvere di stelle delle Pleiadi (“a’ puddara”, cioè la pollastra, la gallinella, la chioccia, come i siciliani chiamano le Pleiadi, stelle che si avvistano in estate dal mare dietro la vetta del vulcano Etna). La striscia rossa è la scia che i pescatori seguono avvistando le Pleiadi, rientrando a casa dopo una giornata di lavoro. Simboleggia l’imminente ritorno a casa, il ritorno alla terra. Il segno rubino allude anche la colata di lava vulcanica.
A’ Puddara è un vino dedicato alla Sicilia e, come le Pleiadi, che sono un oggetto pulsante nel cielo, è un piccolo continente che ha un cuore che pulsa in mezzo al Mediterraneo. A’ Puddara – “le gallinelle” o “la chioccia” per i pescatori e gli agricoltori, a memoria della poesia di Ovidio - costituiva un segnale che indicava la direzione nel lavoro e nella vita. Immaginiamo i pescatori di Riposto che rientrano dal mare e che, guardando in alto sul vulcano, avvistano le Pleiadi nascoste dietro alla vetta proprio nel punto in cui, come fosse un giardino pensile, riposa il vigneto del nostro Carricante. E’ un vino rigoroso e delineato come A’ Muntagna che si staglia nella notte…
Laeneo. Dioniso attenua la sua inquietudine bevendo vino giovane nelle brume di gennaio. Al crepitio delle braci, nella sera, vino e carne si fan sangue e sentimento, forza interiore, coraggio davanti al nascere del tempo nuovo.
Deepen a name. As you go at the bottom of a glass.
“I believe in the names. I believe that, if you go to the bottom of a name, there is always something genuine”.
(Mario Soldati, “Vino al vino”)
NAKONE, IGT Sicilia, Chardonnay 100%.
Idea of drawing.
The label image is taken from the classic vascular iconography of Sicily.
Underlining, with the suggestion of the gesture of raising an amphora, the ancient cultural tradition of the consumption of wine in these lands.
The vineyards are located at an altitude of 600-700 metres, exposed to the north west, a dry soil rich in calcium and clay, as is favourable to this grape variety, for a slow maturation. In a special place, in the shadow of the Temple of Segesta. Out of this sacred union of nature and culture, came Nakone, a city that was never discovered, a wine that didn’t yet exist.
Nakone, a city never found by the Elimi, inspired us to name our first wine. Nowadays, rapidity has rendered out of date those classic fundamental truthsof our culture, in praise of a superficial new-old concept. And so it is, countercurrent, at Segesta, on a classic soil, close to an incredibly beautiful Greek temple, a grape variety that will produce great things where the location permits. To rediscover the class, rejecting conformity. Nakone represents a new and elegant interpretation of a potent and antique grape variety.
ERO, IGT Sicilia, Nero d’Avola 100%.
Idea of drawing.
The image, on a background of black (a colour that recalls the obscurity, the uncertainty, of the provenance of Nero d’Avola and to the intense colour of the wine of this grape variety) has at its centre a serpent covered in feathers.
The curve of the serpent’s head hides the letter ‘S’, whilst the tail hides the letter ‘N’, so that ERO becomes N-ERO-S, to be read N-ERO if one reads it from the tail, and ERO-S if it is read from the head. The serpent is the symbol of EROS in the legend of Love and Psyche. Psyche, for the ancient Greeks, is the soul, the vital breath, that feeds (breathing onto the feathers of the serpent) Love, that is, Eros.
Evocation of black, the essence of a grape variety that comes from afar. Roots. The past tense of the verb ‘to be’. In person, to be in that land, to make that wine. A challenge for the present to reclaim its roots. Oscuro. Eros that hides itself. On the label, a feathered serpent. A breath, and it reveals a hidden wine. The ancient myth of Love and Pysche feeds the search for an obscure wine. Yet loved unconditionally.
ERSE, Etna Rosso DOC, Nerello Mascalese and Nerello Cappuccio.
Idea of drawing.
The image on the label, with the ancient Greek frame on the background, suggests a feminine profile, with the eyes of Erse, the God of dew, in the foreground. It refers the sun rise and the dew of the dawn. The blue colour refers to the Azure of the drops of dew, to the Azure of the skies above Etna, the Azure of the eyes of Silvia Maestrelli. The red Erse expresses the fragrant immediacy of a vintage Nerello.
Erse, the memory of the sunrise and the dew of the dawn. The Azure of the drops of dew. The Azure of the skies above Etna.
IL MUSMECI, Etna DOC Rosso, “cru” Nerello Mascalese.
Idea of drawing.
On the label, the stylized image of the 18th Century ‘palmento’ (millstone) in lava stone of Tenuta di Fessina.
It immediately recalls the idea of ‘Cru’ that accompanies the communication of the flagship corporate wines.
Our cru of Nerello Mascalese is dedicated to the Musmeci family. In a special way to Mr. Musmeci, he who for so many years conserved “I’ Vigne di Fessina” – the vineyards of Fessina – with so much love that today we are able to work with wines that are over eighty years old. It is the history of this extraordinary land, with its landscapes, its colours, its civilization, that are entwined with the destiny of individuals. And of the wine that is born there.
LAENEO, IGT Sicilia, Nerello Cappuccio 100%.
Idea of drawing.
The image on the label suggests the view from a window of a public square with Corinthian columns and recalls the ancient Greek squares where the January celebrations of “Lenee” were made to the God of wine.
Laeneo. “Dioniso eased his concerns by drinking a young wine in the mists of January. At the crackling of the embers, in the evening, wine and meat create blood and sentiment, interior strength, courage in the face of the beginning of new times”.
A’ PUDDARA, Etna DOC Bianco, Carricante 100%.
Idea of drawing.
The image has in the background the blue colour of the sky over Etna. The bright concentration high to the left is the dust of the stars of the Pleiades (“a’ puddara”, that is the cockerell, the hen, the ‘chioccia’, as the Sicilians call the Pleiades – or Seven Sisters -, stars that are seen in Summer from the sea behind the summit of the Volcano Etna). The red stripe is the trail that the fishermen follow, seeing the Pleiadi, returning home after a day’s work. It symbolizes the imminent return home, the return to the land. The ruby sign could also be an allusion to the flow of volcanic lava.
A’ Puddara is a wine dedicated to Sicily and, like the Pleiades (or Seven Sisters), that are pulsating object in the sky, is a little continent whose heart pulses in the middle of the Mediterranean. A’ Puddara – “the mother hen” for the fishermen and the farmworkers, in memory of the Poetry of Ovidio – represented a signal that indicated the direction of work and of life. We imagine the fishermen of Riposto who return from the sea and that, looking up at the volcano, observe the Pleiades hidden right behind the point where, as though it were a roof garden, stands the vineyard of our Carricante. It is a rigorous and sharp wine like “A’ Muntagna” (the Mountain) that stands out against the night sky…
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento