lunedì 30 settembre 2013
Intensi ed eleganti. IL MUSMECI di Tenuta di Fessina e i Rossi dell’Etna per Cesare Pillon. Su GENTLEMAN di ottobre
Su GENTLEMAN di ottobre esce un nuovo articolo sui vini etnei, firmato dal giornalista Cesare Pillon. “Sotto il vulcano”:
“I rossi dell’Etna: intensi ed eleganti, sono una delle eccellenze siciliane. Eccone quattro etichette dalle diverse personalità, ma identica qualità (…).
Finita la stagione dei bianchi e dei rosati, in ottobre entrano in scena i vini rossi, molto più adatti alla cucina autunnale purché non siano troppo imponenti: questa è epoca di funghi. Particolarmente adatti si dimostrano perciò, anche se può risultare sorprendente, i Rossi dell’Etna, balzati in questi ultimi tempi alla ribalta per la loro intensità che non soffoca la fragranza, e per l’elegante raffinatezza degli aromi coniugata a una bevibilità che spinge a vuotare il bicchiere.
I vini che nascono in Sicilia alle pendici del vulcano non sono mediterranei come nel resto dell’isola: hanno spesso caratteristiche quasi nordiche, addirittura da regione alpina. L’Etna ROSSO si fa con due varietà d’uva, il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio, selezionate nel territorio etneo e per molto tempo coltivate esclusivamente lì. Ma mentre il Cappuccio ha rischiato addirittura l’estinzione, il Mascalese è stato adottato in tutta l’isola. Deve questo successo alla vigoria produttiva, che può anche diventare un difetto:quando spinge a produrre troppa uva, dà vini di mediocre qualità. E’ un pericolo che i Rossi dell’Etna non corrono: non solo per le limitazioni imposte dall’ambiente, ma perché gli stessi viticoltori sono convinti che ‘cu puta strittu campa riccu’, chi pota corto (e produce poca uva) vive da ricco.
E’ da questa convinzione che nasce il Serra della Contessa, prodotto da un siciliano autoctono, l’industriale farmaceutico Giuseppe Benanti, ma anche il Contrada Rampante del barone Andrea Franchetti, che è romano di nascita e toscano di adozione, IL MUSMECI di Silvia Maestrelli e Federico Curtaz, lei vignaiola toscana, lui winemaker valdostano, e il Calderara Sottane, di Marc de Grazia, importatore di vini italiani negli Stati uniti.
Per la legge sono tutt’e quattro Etna Rosso DOC, floreali e speziati, da abbinare a tagliata di bue, pollame nobile, maiale al latte, coniglio al vino bianco, agnello al forno.
Ma ognuno ha la sua personalità, marchiata dalla lava sulla quale è cresciuto”.
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