sabato 31 maggio 2008
questo rosso scuro che ci meraviglia...
Chiara Riondino, inseparabile dalla sua chitarra, è una donna speciale, che vive di passioni...e, con nostro grande piacere, farà parte della giuria che selezionerà i testi in concorso per "I giorni del vino e delle rose". In luglio, a Villa Petriolo.
Con quel suo modo di vivere e cantare da donna assolutamente libera dalle maglie del mercato discografico, si è sempre tenuta alla larga dai riflettori di una facile notorietà, forte della sua unica, pura, sensibilità di musicista. «Mi guardo intorno e metto in musica le mie impressioni - dice -. Le parole prendono forma per dare un senso alle cose della vita e del mondo».
Chiara Riondino, come tutti quelli della sua generazione, è cresciuta alla scuola della canzone popolare e di impegno civile, fin dai tempi del collettivo Victor Jara, insieme a suo fratello David, nella Firenze degli anni Settanta. Chiara è una a cui è sempre piaciuto suonare dal vivo, faccia a faccia con la gente. «La musica è qualcosa che si condivide sempre con gli altri – afferma -. Io, poi, a cantare e suonare da sola mi annoio».
Il suo percorso artistico si snoda tra Case del popolo, teatri e Feste dell’Unità, sempre armata solo di chitarra e voce, capace come pochi di raccontare e cantare con forza e chiarezza, per amore, per gioco e per protesta. Come nel marzo del 2003, quando a conclusione di una manifestazione in piazza Santa Croce salì sul palco incitando un gruppo di bambini a gridare «Letizia Moratti / a casa, a fare i piatti», prima di attaccare con passione e veemenza “La guerra di Piero" di Fabrizio de Andrè, uno degli autori che l’hanno ispirata da sempre.
Un nome con cui continua a misurarsi dal 2001, da quando - insieme a suo fratello David - porta in giro nei teatri di mezza Italia la “Buona Novella”. Lo spettacolo trae ispirazione da una delle più significative opere del maestro genovese, ispirata ai Vangeli apocrifi. La versione proposta dai due fratelli Riondino è riarrangiata per due voci, coro e banda. Per ogni tappa è previsto l’inserimento delle corali e dei complessi bandistici locali. «Un’esperienza entusiasmante - afferma - che mi ha permesso ogni volta di entrare in relazione con nuovi musicisti».
La scorsa primavera (n.d.r.: primavera del 2005), invece, ha scritto musiche e testi per l’“Armadio di Famiglia” di Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli, rappresentato anche al Teatro Puccini di Firenze. Chiara, seduta a sinistra del palco, scandiva con voce triste e solenne la vicenda di Clara, coraggiosa levatrice nella Firenze del 1944, stretta dalla morsa nazista. Ancora teatro nel futuro della cantautrice fiorentina, con uno spettacolo concepito a quattro mani insieme alla poetessa Rosaria Lorusso, che le due autrici porteranno in scena il prossimo autunno con la produzione del Teatro delle Donne.
Tratto da: http://www.coopfirenze.it/info/art_2955.htm
Nel febbraio 2008 va in scena con il concerto Tra De André e Gaber (Fabio Battistelli al clarinetto, Marco Pezzolla al piano, Mauro Maurizi al contrabbasso e Mauro Giorgeschi alla batteria).
Chiara collabora attualmente anche con Assenzio, Associazione di giovani attori di Castelnuovo d’Elsa, per i quali cura ideazione e regia di spettacoli e recital.
Nel 2006 è uscita la sua autobiografia, Anarchica-mente io, per l’Editore Soleombra, con una raccolta di canzoni inedite.
Inconfondibile la voce di Chiara nella Canzone del vino, su parole e musica di David Riondino. Da ascoltare.
"Guardalo come ti aspetta senza avere fretta silenziosamente
il vino,
Guarda come se ne scende elegantemente nel bicchiere grande
il vino,
Senti che dentro la stanza come in una danza lentamente vola
un profumo leggerissimo di viola
Quando prendi lentamente il bicchiere grande e lo sollevi in alto adagio
Non è forse questo quasi esattamente il movimento esatto di un bacio,
Quando con la mano aperta tieni verso il viso la coppa
E ti inclini leggermente per avvicinare la bocca,
Senti come si racconta onda dopo onda dopo onda
il vino,
Temporali nella notte, vento luce e sole pomeriggi caldi e colline
I campi verdi sopra i mari azzurri e l'ombra d'oro delle vigne
Che diventa nella notte questo rosso scuro che ci meraviglia..."
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