venerdì 27 giugno 2008

curare l’ansia con il vino? Si può...




Da un giorno all’altro, non ricordo bene come e quando, sono sprofondata nell’ansia….Mangiavo con ansia e quindi mi strafogavo di cibo, andavo a fare la spesa e ..attacco d’ansia, in banca e … attacco d’ansia, al teatro, al cinema, al ristorante e sempre…Attacco d’ansia.
Ogni mattina mi svegliavo speranzosa e ahimè se non era appena sveglia regolarmente il pomeriggio la dannata ansia arrivava puntuale e basta tutto nero….
Sentivo arrivarla e tutte le volte la pregavo di andarsene: non ti voglio, vai lontana da me, rivoglio la mia vita…
Non riuscivo più a guidare la macchina, andare in bicicletta era diventato un incubo, camminare per strada mi sembrava di sprofondare sotto il marciapiede e di morire sottofocata sottoterra.
Sono sempre stata una donna molto indipendente fin da giovane, grazie ai miei genitori che mi hanno buttata sul campo di lavoro senza tanti aiuti e protezioni.
Milano era diventato il mio incubo, vivere in questa città, che adesso amo profondamente, mi sembrava insopportabile.
Mi ritagliavo dei brevi momenti di pace a Villa Petriolo, il posto che mi ha vista bambina, e dove ho provato le più grandi emozioni della mia vita. Lo ricordo ancora oggi come l’unico posto al mondo, dove vivevo con serenità senza alcun paura. Trascorrevo le ore sotto un vecchio susino, ormai stanco e dolcissimo, che si trovava in mezzo ad una collina tutto solo ..era diventato il mio migliore amico, il mio confidente e vi sembrerà impossibile ma tutte le volte mi rispondeva con un segno: la caduta di una susina, l’arrivo di un leggero e piacevole vento improvviso che faceva muovere le foglie ed altri segnali chiari di presenza …. Era diventato il mio protettore
Oggi, il mio susino morto da qualche anno, davanti a quella collina da me tanto amata Federico mi ha realizzato un vigneto, l’ultimo nato : Vigna al vento… e tutte le volte che passeggio accanto alle mie piccole e adorate viti mi sembra di vedere il mio amico susino fiero di me.
Sempre da un giorno all’altro, quest’oasi così familiare, luogo di vacanza, improvvisamente era diventata ai miei occhi un’azienda vitivinicola bisognosa delle mie attenzioni ... e così sempre, da un giorno all’altro, è iniziata la mia avventura personale …
Passeggiavo nei vigneti, guardavo la terra piena di conchiglie come se l’avessi fatto per la prima volta … assaporava i profumi della campagna..
Avevo bisogno di un compagno di viaggio che mi seguisse e aiutasse nel mio percorso di vino… Scelsi con grande felicità Attilio Pagli, vero maestro di cantina, uomo di grande spessore e sensibilità..Ricordo ancora oggi il primo incontro a Petriolo. Parlavamo passeggiando nel cortile e ricordo ancora oggi lo sguardo di approvazione di mio marito Roberto. Gli anni trascorsi con Attilio e Francesco Bartoletti sono stati molto intensi ed importanti, ma il vero amore con la mia uva e il mio vino è nato con Federico Curtaz. Umanista del vino ama definirsi, convinto che il vino sia segno ed espressione di civiltà, che racchiuda la memoria dell’uomo e ne rispecchi la complessità. Perché, dietro al prodotto, c'è l'anima del luogo e dell’uomo che lo hanno generato...

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