martedì 3 giugno 2008

il grande fuoco..


Pubblico con immensa emozione " Il grande Fuoco".

Il delizioso racconto è scritto da Anne Maria, mamma di Luca e splendida rappresentante di classe della scuola della mia principessa...
Ultimo anno di scuola materna... l'anno prossimo la Lavi e i suoi compagni prenderanno il volo come tante farfalle .... sono cresciuti, pronti per andare alla scoperta di nuovi meravigliosi colori e profumi...

grazie di cuore alle maestre Laura, Monica e Marta. Un abbraccio forte dai bimbi e dalle loro mamme.



Il grande fuoco

C’era una volta, in un luogo magico e unico, un popolo di cacciatori che era solito affidare i propri bambini a maestri di vita, che impartivano loro degli insegnamenti importanti.
Ogni maestro di vita sapeva insegnare una precisa arte. C’era chi insegnava a fare i segnali di fumo, chi a cacciare, chi a cucinare… Ma il primo insegnamento che ogni bambino doveva ricevere era l’arte di accendere il fuoco.
Il fuoco era di vitale importanza per il popolo di cacciatori: permetteva di ripararsi dal freddo, di cucinare, di illuminare e di tener lontani gli animali feroci, ed era fondamentale nel linguaggio dei segnali di fumo.
Vi racconto la storia di due maestri di vita che ebbero in affidamento 19 bambini per insegnare loro l’arte di accendere il fuoco.
L’insegnamento sarebbe durato tre anni.
Il primo anno i bambini impararono a raccogliere la legna, a separare quella buona da quella cattiva, quella asciutta da quella bagnata.
Il secondo anno i bambini impararono ad ammassare la legna raccolta, in modo da creare un grande braciere.
Il terzo anno impararono dai loro maestri ad accendere il fuoco e fare un grande falò, usando dei legnetti piccoli strofinandoli tra loro.
Per poter passare al prossimo maestro di vita, che avrebbe insegnato loro l’arte di comunicare con i segnali di fumo, i bambini, al termine del terzo anno, avrebbero dovuto raggiungere a nuoto l’altra sponda del fiume e accendere il fuoco da soli.
I tre anni passarono in fretta e i bambini e i loro maestri di vita avevano imparato a conoscersi.
Era un gruppo di bambini diligente, capace di sorprendere i maestri ogni giorno. Nel tempo libero le femmine cercavano sempre fiori da donare ai maestri e i maschi si rendevano utili per ogni lavoro faticoso.
Il giorno della prova finale si avvicinò e i due maestri sapevano che presto avrebbero dovuto salutare i loro allievi .
La sera della prova i due maestri di vita accompagnarono i bambini alla sponda del fiume e disserò: “Adesso ci dobbiamo salutare, abbiate cura di voi! Noi saremo qui a guardare l’altra sponda del fiume finchè non avrete acceso il grande fuoco.”
Con sicurezza espressero queste parole e salutarono i bambini con un forte abbraccio. Ma dentro i loro cuori ebbero un po’ di timore nel lasciarli andare.
L’invito dei maestri venne accolto da tutti: ognuno si tuffò nell’acqua e si mise a nuotare; presto i due maestri non videro piu’ nulla. Si sedettero a riva, in silenzio, per fissare l’altra parte ed attendere l’accensione del fuoco.
I bambini erano soli nella notte.
Fu una notte senza luna, buia, e il tempo sembrò non passare mai.
Immobili, senza parlare, i due maestri di vita guardarono fiduciosi sempre nella stessa direzione.
Ed ecco finalmente, dopo tanta attesa, lo videro!
Il grande falò!
Era immenso e scoppiettante… Ma non viderò solo quello!
Sull’altra sponda del fiume galleggiavano 19 tronchi di legno infuocati; formavano una lenta processione e la corrente dell’acqua distribuì i tronchetti in un grande cerchio di fuoco . Era un saluto speciale dei bambini per i loro maestri.
I due maestri si alzarono in piedi e si abbracciarono forte.
Adesso, con la prova del fuoco, i bambini erano pronti a conoscere il loro nuovo maestro di vita.
Dopo quella lunga notte giunse l’alba e i due maestri di vita girarono lo sguardo verso l’altra parte, verso la collina dalla quale erano giunti tre anni prima i bambini.
Quella stessa mattina sarebbe arrivato un altro gruppo di bambini e i maestri erano pronti per affrontare INSIEME quella nuova avventura.
Ma nel cuore non dimenticarono mai quei 19 bambini, cosi come non avevano mai dimenticato tutti i bambini incontrati prima e questa storia che vi ho raccontato si ripeterà per sempre finchè ci saranno bambini e maestri di vita.

Anne M. Rumeo

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