venerdì 20 giugno 2008

l'anima delle cose...



Bloggerrando, scovo questo delizioso post su Soffio di maggio. Non resisto e ve lo riporto.

A voi non è mai capitato di dare un'anima alle cose..? A volte mi succede di pensare ai vini che riposano a lungo nella barriccaia di Villa Petriolo...come mi piacerebbe leggere di vini che parlano tra di loro in qualche racconto del nostro concorso letterario....




Eulalia e il supermercato dell' anima

Una prugna secca appassisce, come stanco e oscuro fiore, in un barattolo sullo scaffale.
Tra le corsie del supermercato, ormai vicino all’ ora di chiusura, risuona una musica insipida, che nessuno ascolta.

Nel banco frigo, le carote invendute parlano con le zucchine del tempo, della famiglia, e della prossima vacanza, mentre un cespo d’insalata si suicida per noia, lanciandosi nel sacco nero.
Il riso thailandese racconta i propri viaggi, le amicizie esotiche, la miseria dei campi; intanto le ali di pollo si lamentano della separazione dal resto del corpo: mal comune nel reparto macelleria.

Frattaglie sparse cantano in coro la canzone della vaschetta di polietilene: ogni salsiccia la conosce a memoria, e le braciole intonano, a turno, splendidi assoli in falsetto.

E’ bello vedere la panna liquida ondeggiare voluttuosa nel tetrapak: sembra una ballerina col tutu’ bianco, e i frollini fanno la fila per un giro di valzer con lei.
Panini, pagnotte e grissini fanno la corsa nei sacchi, e i salumi improvvisano un albero della cuccagna pieno di mortadelle, prosciutti e insaccati gustosi.

Liquori e bevande gassate brindano tra loro, e il pecorino sardo canta una nenia piena di malinconia.
La nostalgia attanaglia anche le caciotte toscane e il parmigiano, che vorrebbero tornare a casa.
Eulalia, in ritardo sulla tabella di marcia, compra dei ravanelli particolarmente allegri e si fa contagiare dal buonumore delle focaccine.

Paga il conto, esce, e non si avvede di un pacchetto di patatine che piange, da solo, in un angolo.

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