giovedì 24 luglio 2008
ssss...parla il Vino. Histoire d'E, premio speciale Villa Petriolo
Per la seconda edizione del concorso letterario di Villa Petriolo, "I giorni del vino e delle rose", vince il premio speciale Villa Petriolo il racconto "Histoire d'E" di Nicola Perullo.
Congratulazioni!
Nicola Perullo è nato a Livorno nel 1970. E' docente di Estetica presso l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Si occupa da molti anni di vino e di gastronomia, sia dal punto di vista teorico che da quello pratico, con esperienze di degustatore e collaboratore delle guide di Slow Food. Di recente, ha pubblicato il libro L'altro gusto. Saggi di estetica gastronomica (Pisa, 2008), una raccolta di cinque scritti sul rapporto tra gastronomia ed estetica.
racconto
"HISTOIRE d'E"
di Nicola Perullo
Mi chiamo Ester. Sono una molecola d’alcol etilico di una grande bottiglia di vino. Una grande bottiglia di una zona di pregio, fuoco d’artificio di piacere e di gioia per chi ne godrà. Da molti anni, dodici per l’esattezza, vivo nello spazio disegnato da questi monotoni confini di vetro. Insieme alle mie sorelle, nell’attesa della fine. Viviamo all’ombra di quelle blasonate famiglie che oggi da queste parti comandano. Aldeidi, terpeni, fenoli, acidi, persino gli aminoacidi hanno fatto la scalata sociale e da un po’ di tempo sono loro le protagoniste della storia. Ci incontrano spesso, ma nessuna ci rivolge uno sguardo perché, massa critica, siamo considerate alla stregua di serve.
Si pensa che la nostra esistenza sia sciatta e noiosa. Non cresciamo e non ci “evolviamo”, a noi non è dato nessun élevage. Per le altre, scritture e commenti si sprecano. Per noi, Tutto Sempre Uguale: Alcol, solo Alcol, nei secoli dei secoli Alcol. Nessuna variazione da noi, sai cosa siamo e sai che cosa aspettarti. Vuoi mettere, i virtuosistici ghirigori delle aldeidi, imprevedibili nei loro legami di convenienza con chetoni? E gli imprevedibili sviluppi degli aminoacidi, il loro tanto apprezzato contributo alla ter - zia - rizza - zione?
Pare che da un po’ di tempo diamo più fastidio del solito. Sempre quella litania sulla nostra eccessiva presenza, quasi che l’alcol e il vino non fossero sangue di medesimo sangue ma estranei… Fine degustatore, che memoria corta! Alla mia genia antichi canti sono stati dedicati e grandi poeti mi hanno celebrato, io stavo nella forza insieme al colore, io intossicazione gioiosa, convivialità implicita, scossa liquida. Ebbrezza senza retrogusto, immediatezza psicotropa - ballare cantare plasmare di verità e di menzogna, in viscerale sincrono di testa e di corpo.
Analizza gli aromi, tormenta il tuo naso, scava, scava, formichiere incallito, sotto i vincoli del caldo, del freddo, dell’alto, del basso, degli umori, dei giorni. Il tuo percorso è molto precario, io no. Non mi interessa il tuo raffreddore. Non mi riguarda il tuo affinamento. Alla fine, da noi bistrattate sempre ritorni, noi, non sostituibili dispensatrici della soglia che aneli. Già, perché senza di me, senza di noi, tu non ridi e non piangi. Sono io che porto le rose, il tappeto di rose che questo vino ti offre. Su di me, attorno a me, che vengano pure tutti i terpeni e i fenoli, tutti gli aromi della terra. Io sono etere, atavico lievito inzuccherato. Potenza di fuoco.
Ecco, ti vedo avanzare, principe tannino, principe delle mie casse… casse di legno di rovere, no, mi sbaglio, di rovere son le barriques nelle quali ti smussi e io transito, piccola insulsa molecola tossica. Sei lì, fenolino, e potrei incenerirti col mio potere bruciante. Te e le tue bucce da diva, nella vasca da bagno. Sei giovane e bello, lo dicono i bevitori, no, mi sbaglio, quelli sono i miei estimatori, i tuoi sono i degustatori più noti, gli adoratori della grande bottiglia di vino nella quale mi trovo, irrigidita da un cielo di vetro.
Oooohhhh trema tutto, sciaborda veloce, sbalziamo attorno, ci mescoliamo e tocchiamo, tutte sbattiamo, tutte, è arrivato è arrivato il momentoooo CTOCCT…. Luce abbagliante eccoti, ossigeno eccoti! A me l’ossigeno piace, non mi toglie il respiro. Stappata, la bottiglia è stata stappata… Piccola molecola d’alcol muore meditando sulla sua triste esistenza, ecco m’immagino questa fine struggente… Oooohhh oplà giù nel bicchiere, la prima squadra è partita, nessuna decantazione… mi avevano detto che spesso restiamo un po’ qui, prigioniero davanti al plotone, e persino per ore, e invece ora no, giù dirette di fretta. Mi separano pochi secondi dal violento scivolooooooooo………
È feroce vedere la luce, e un cielo tanto grande da far perdere i sensi, pieno di strane forme e figure. Sono con alcune sorelle in questa piscina di vetro, pronta per essere immessa nel tubo. Dovrò sopportare la passerella di queste modelle francesi su lingua gengive e palato, ignorata e nascosta. Ciao, antociano rimasto da solo: patetico. Vuoi una mano per un legame? Oh oh oh ecco che giriamo attorno in senso antiorario, eheheh è divertente sembra un solletico… Mmmm… Eheheheheh… Eccomi dentro. È arrivato il mio turno. Nella tomba senza avvenire. Strano, non soffro, mi sento euforica, siam qui tra questa grossa cosa vischiosa e puntuta, montagne bianche e dure, e pareti più morbide… E più è giù più son allegra, e tra poco tutto sarà livellato, gli aromi, i tannini, tutto nel tubo. Qui, a questo punto, tra un istante, scatterà la nostra bella rivincita.
Giù nel tubo, lungo, con rumore, gioiosamente scivoliamo, e sono sempre più euforica, verso lo stomaco, verso il duodeno: QUI COMINCIAN LE DANZE, e io, piccola molecola brilla, m’incendio…
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35 commenti:
Riapro per primo le danze. Con E.
Piacevole, arguto. A mio gusto, il migliore tra i racconti letti.
Marco
un grande apripista, il nostro marco, grazie! l'autore ne sarà felice e anche noi, molto, per il premio speciale che villa petriolo consegnerà a settembre.
grazie Marco, grazie Silvia.
N
un piacere fare il tifo per ester.
mi torna a mente la lotta tra carnevale e quaresima di breughel..Ester è, naturalmente, il rubicondo carnevale.
e chi era la quaresima, INTENDO nei giurati? :-))
N
ahahaha...lo scoprirà, caro nicola. non le donne, adesione partecipata al destino eretico di ester...;-D
devo dire che i racconti sono tutti belli e tutti incredibilmente diversi. Per cui bravi tutti, ma soprattutto i giurati!
Andrea B.
....e ho detto - tutto - oppure ho detto troppi tutt(o)i o tropp(i) di tutt(o) (trippa per gatti?)
mah!
Peppino de Filippo
(Totò, Peppino e la Malafemmina)
Andrea B.
grazie, andrea, a nome di tutta la giuria. grazie davvero. ci confortano le tue parole.
citazione meravigliosa! chapeau.
Ah, essere IL preferito dalla donne! Mi sento come avessi vinto il primissimo premio...
Erano un po' invidiosi, evidentemente, i giuratelli maschietti...
Ma, è una scrittura maschile? femminile? maschile/femminile?
Vado a cena, brinderò al fattaccio con bolle metafisiche, monadi leibniziane smussate da spinoza.
prosit, a dopo
N
alla salute sua e di quella isterica di ester...che ci fa tanta simpatia!
Maschile Nicola. Decisamente maschile. Altrimenti Ester si sarebbe sicuramente innamorata di qualcuno prima della fine del suo percorso :-) :-) E' fatta, ora mi sono inimicato anche le ragazze. E da imbavagliatore dell'arte diventerò anche misogino :-)
Marco
a proposito...non sono le streghe a crescere incantesimi?!
no problem, marco. sarai bollito nel paiolo.:-D
Eccolo! E' lui che aspettavo...E' arrivato. Bellissimo. L'ho bevuto tutto d'un fiato. E mi sono ubriacata, naturalmente.
Così come il tema dell'anno passato era stato splendidamente affrescato dal signor Ciresola, questo per me è l'incastro magico del tema di quest'anno. Supercomplimenti vivisssssssimi di lusso e anche di più!
Katy
grazie di cuore, Katy.
N
Histoire D'E. Un racconto ... e ti innamori di una molecola.
Un premio speciale per una storia speciale.
Bravo.
Marina
sì, marina, anche noi siamo rimasti incantati dalla disObbediente molecola brilla. un riconoscimento dato proprio volentieri.
Complimenti a Nicola!
ah, dimenticavamo, noi siamo tra i Patrocinatori!
Saluti a tutti.
Comitato Dama di Bacco di Vinci
grazie. grazie infinite a tutte e tutti.
N
Finalmente. Un racconto, una storia, il vino.
Piccola molecola birichina, ti sei insinuata nelle narici e ancora pizzichi.
Premio speciale?
Primo premio.
Bibi
Comitato dama di bacco, tirate fuori il premio dal sacco.
EsterREFATTO.
tu
piccola molecola brilla
t incendi
e t illumini d immenso
donandoci calore e sorrisi teneri
grazie nicola per questo viaggio
miky
Silvia,la strega è arrivata!
dov è il paiolo?
ho portato la legna per il fuoco e le spezie segrete, bollirò tutto piano piano così diventerà più tenero alla fine...che dici?
Miky
Che dire. Non ho parole. Davvero.
Grazie.
N
sì, sì, miky...e poi filetto di serpente d’acqua, occhio di ramarro, dito di rana...rametti di tasso tagliato con l’eclissi di luna, dente di lupo... non deve mancare nulla, tanto meno il nostro marco!
;-DDDDDDD.
firmato le streghe di M.
le parole che dovevi dire ce le hai già dette
scrivendo
ora goditi
semplicemente
le nostre sincere lodi
Miky
anche per me the winner is...
histoire d'Ester
baci polifenolici
amelie
anche per me the winner is...
histoire d'Ester
baci polifenolici
amelie
Tutti d’accordo. No no e no! Non va bene! Non c’è discussione! Bisogna trovare qualcosa! Si, ma cosa? Servirebbe una questione inutile, un sofisma… non è facile.
Riguardo questo racconto…Ah! ecco un domanda del genere: Ma se una cosa piace a tanti, vuol forse dire che è di qualità non molto elevata? E’ troppo “popolare”. E essere “popolare” è una cosa positiva o negativa?
Riguardo al racconto vincitore invece si potrebbe domandare: lo “stravolgimento stilistico” ha lo stesso valore chiunque lo tenti? Mi spiego: Se una tela la squarcio io prima di Fontana, potrei essere altrettanto lodato? Se un disegno cubista lo faccio io prima di Picasso sarò considerato un genio? Se scrivo un romanzo senza punteggiatura prima di Marquez, otterrò qualcosa di più di una pernacchia? Insomma, una domanda conseguente è: lo stravolgimento stilistico o l’innovazione sperimentale se la può veramente permettere solo chi padroneggia già perfettamente la “normalità” e ha il pieno controllo del suo “strumento”, o tutti?
Io mi guardo bene dal dare la mia opinione. A quelli che fanno ste questioni non rispondo, non li sopporto! :-)
Marco
Solo chi padroneggia il normale è ad agio, adagio tentare
il superbo? Il diverso. Non si capisce.
Forse prima di tutti, forse scemo! Scemo nel vento.
E poi, a chi chiede com'io parli, si chiama M: Ungaretti Diceva come scrisse, e Montaigne, e Apollinaire dopo di Blake? E Joyce? Bù. La ricerca è sulla carta - Perchè scripta, manent. Et sola mutatura sunt [Checchè ne dica Frankie.
Nel frattempo, com'è chiaro, complimenti a Nicola - ancora, e ancora saranno di persona e virtuali, e gratitudine mia. questo è Vino (In corpo, lo volevate, eh?)
Di Stinti Saluti,
G.*
Con gli asterischi.
Ringrazio ancora tutti, e Amelie.
Mah, tracciare una linea tra qualità e popolarità è problematico. In tutti i campi estetici. Per esempio: chi si sentirebbe di dire che i Beatles sono di inferiore qualità rispetto, poniamo, a Giacomo Manzoni o a Giacinto Scelsi? Son codici diversi. Peraltro, Ennio Morricone, compositore contemporaneo colto, ha avuto più successo non solo di pubblico ma anche di critica per le musiche da film. E via dicendo.
grazie a tutti,
N
M è venuto in mente un film rileggendo il racconto 'Cammina cammina'
il film è
'La notte di San Lorenzo' dei Taviani
la vita nei campi,i visi delle donne e degli uomini scavati dal lavoro,l atmosfera di antica campagna toscana
mi piace molto che un racconto evochi anche questo tipo di immagini
e quini,di nuovo,
OBBRAVA CRISTINA!!!
Miky
...possibili suggestioni, cara miky...chissà cristina, che è di empoli, cosa ne dice...
di fatto, il duomo che viene fatto saltare nel bel film dei fratelli Taviani è la Collegiata di Empoli...tanta tenerezza e crudeltà, in questo film. Da vedere.
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