giovedì 28 agosto 2008

VEDO e RICORDO, ODORO e RICORDO, ASSAPORO e RICORDO…



Oggi pubblichiamo il racconto di Serena Francini, in concorso per "I giorni del vino e delle rose". Buon compleanno a Serena!

Serena Francini è nata a Pisa il 28 agosto 1974, dove risiede. Dopo la laurea presso la Facoltà di Agraria di Pisa e l'abilitazione professionale per agronomo, attualmente lavora nel settore alimentare, ufficio qualità, di una importante torrefazione in provincia di Pisa, la Crastan Spa. Specializzata nell'analisi sensoriale degli alimenti, ha frequentato a pieni voti vari corsi di dgustazione e di assaggio. In A.I.S. (Associazione Italiana Sommeliers), oltre al diploma di sommelier e di degustatrice ufficiale, è relatrice abilitata, insegna ai corsi e in alcuni progetti finanziati da enti terzi. Assaggiatrice di salumi ONAS, assaggiatrice di caffé per Espresso Italiano Tasting e Espresso Italiano Specialist IIAC, assaggiatrice di grappa e acquaviti ANAG, degustatrice di acque minerali ADAM, assaggiatrice di formaggi ONAF, assaggiatrice di cioccolato presso il laboratorio artigiano, assaggiatrice di olio di oliva nel panel ufficiale della Camera di Commercio di Pisa, degustatrice di vino presso la Camera di Commercio di Pisa.




Racconto

"VEDO e RICORDO, ODORO e RICORDO, ASSAPORO e RICORDO…"

di Serena Francini



Cammino per la mano alla mia irripetibile nonna il cui ricordo è in me ancor presente. Tra le nostre vigne nel verde della primavera, nel maggio profumato, lungo i filari baciati dal sole, essa gioca con me a raccontare la sua litania, imparata da bimba dalla sua nonna. Con voce velata, pacata, interrogandomi sulla frase successiva, ripete:

Del giallo tutte le tonalità,
del rosa tutte le sfumature,
del rosso tutte le gradazioni
fino agli screzi del nero…

Parlo di rose? No, parlo di vino.

Tutti i profumi
dal più intenso
al più sfumato quasi impercettibile,
dal più acuto al più delicato...

Parlo di rose? No, parlo di vino.

Dal sapore più gradevole e inebriante,
al gusto più scellerato, appetitoso, sapido,
stuzzicante, esilarante, succulento, mordente…

Solo ora parlo di vino.

Manca il candore del bianco?
Sulla tavola imbandita metto un fascio di rose candide,
pure e luminose.

Solo ora parlo di rose

E sarà un tripudio di colori,
un’esultanza di profumi,
un’orgia raffinata di sapori.

Rose e vino

La primavera è lì presente e la natura rigogliosa non dà tregua. I germogli sembrano fuochi d’artificio che scoppiano verso il cielo. In cima ai filari le fedeli rose rivelatrici regalano un tocco di poesia, di colore e di profumo alla pregna vigna. Come pennellate in un quadro di macchiaioli si raffigura un incantevole vigneto-giardino.
Che bei ricordi! Che cosa ora è rimasto in me? L’amore per la natura e per il vino e per la tradizione di famiglia che si rinnova con la vendemmia a fine estate.
Che emozione la pigiatura che inebria con il suo profumo inimitabile, intenso ed eccitante tutta l’aria. Il mosto che fermenta ed espande i suoi sentori per la cantina e per tutto il cortile antistante.
Come non apprezzare il duro lavoro che c’e nella lavorazione dell’uva che si conclude con il tanto sospirato vino.
Una tradizione annuale ciclica che si svolge a tappe ognuna di loro ben definita ed importante. In questo turbinare della natura ogni figura umana possiede un ruolo. Memorie uniche ma genuine che vanno e vengono dal campo, arrivano in cantina e poi sulla tavola ad accompagnare momenti di amicizia con allegria ed euforia.
La consuetudine deve continuare e perdurare nelle generazioni. Anche se le parole spesso si dimenticano, gli scritti perdurano: prima o poi i giorni del vino e delle rose ricominciano.

2 commenti:

D. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
silvia ha detto...

cara d., le storie di pancia, spesso, portano con sé questo retrogusto amarognolo...suggerisco una bella scorpacciata di dolcezze, accompagnate da un calice di vino amabile sul serio, come terapia d'urto. e poi...basta amare.
tanti auguri, davvero.