venerdì 3 ottobre 2008

i tarocchi del vino...


Un altro racconto per la raccolta dei testi in concorso per "I giorni del vino e delle rose" è quello di Anna Maria Gaglioli, "I tarocchi del vino".


Buon compleanno ad Anna Maria Gaglioli, nata il 3 ottobre a Roma, dove tuttora risiede.

Racconto

"I TAROCCHI DEL VINO"

di Anna Maria Gaglioli


Sandra è una donna davvero particolare, ogni volta che litiga con il suo fidanzato Duccio, la notte stessa, in sogno, si trasforma nella ninfa Nisa innamorata perdutamente di Bacco figlio di Zeus. I migliori amici della coppia di fidanzati, sono i genitori della protagonista, Enrica, casalinga, Alberto, apicoltore. I due coniugi a loro insaputa, si trovano invischiati nelle vicende oniriche della propria figlia che li chiama istintivamente ogni volta che ha bisogno di aiuto. L’anello di congiunzione che unisce la protagonista a Nisa è la forma di sonnambulismo che affligge Sandra
a cui lei affida se stessa. Una sera dopo l’ennesimo litigio con il fidanzato, spenge la luce e dopo pochi istanti si trova in una realtà dove tutto quello che vede è in bianco e nero. La protagonista di questa storia, solo in parte onirica, è arrabbiata con se stessa e per eccesso di vanità si sente a disagio. Non vuole che Duccio la veda in quel modo, con il pigiama a quadrettoni e le vecchie pantofole rosse di pezza regalatele dalla zia Maria. Prende il cellulare e chiama la sua migliore amica Silvia che riesce a rassicurarla dicendole che il suo fidanzato la ama per quello che è e non per quello che indossa. La tensione diminuisce e Sandra, superato lo stato d’animo negativo, intraprende un lungo viaggio. Il sogno la conduce su una strada bianca. Sandra-Sonnambula è accecata dalla luce, il breve percorso la porta ad un bivio davanti al quale decide di andare a destra. Il tempo inizia a correre. Si trova davanti ad un vecchio ponte cigolante e stretto sotto al quale scorrono le acque di un canale che, più in là, si riversano nel mare aperto. La donna si fa coraggio e lo attraversa. Ad attenderla dalla parte opposta trova nuovamente la sua camera da letto. Sta per sdraiarsi, quando, all’improvviso, nella stanza cala un buio profondo. Sandra ha paura e cerca disperatamente l’interruttore dell’abatjour. Dopo il terzo tentativo andato male, pietrificata dallo spavento, scoppia in un pianto disperato. La voce di un uomo spunta dal nulla e cerca di rassicurarla, le dice di essere lì per volere di Zeus, che appartiene al n. 0 degli Arcani Maggiori, e le racconta di essere uscito dal mazzo dei Tarocchi del Vino, che lei ama tanto e che ogni notte depone sotto il cuscino, per aiutarla a realizzare il suo più grande desiderio: vincere il conflitto interiore che da anni la affligge. La donna, rassicurata dalla breve visione, chiede alla voce se, per caso, nella sua stanza da letto, sono presenti anche le altre ventuno figure. Il matto le risponde di si, ma, per poterle interpretare nella loro completezza poiché nella stanza è presente solo la parte positiva di ognuna di esse, dovrà andare a cercare la parte negativa tra la gente che conosce nel mondo reale. Solo in questo modo potrà risolvere i propri problemi sentimentali ed esistenziali inoltre, se riuscirà nell’ardua impresa, avrà l’opportunità di poter vedere nella realtà in teatro le magnetiche, bellissime carte, animarsi. La curiosità vince sulle paure e sulle insicurezze di Sandra che accetta la sfida lanciatale dal Matto. Prima di congedarsi dalla protagonista, il numero 0 le suggerisce di interpellare gli Arcani solo se ne avrà realmente bisogno. Viceversa, disubbidendo a questa regola, potrebbe rimanere per sempre intrappolata all’interno del suo mazzo. Gli accadimenti non permettono a Sandra di riflettere più di tanto su quello che il Matto le ha consigliato perché le cose si complicano. Il subconscio lavora contro di lei allontanandola dall’obiettivo principale e lo fa attraverso il Tempo. Una serie di flash veloci portano Sandra Sonnambula in un mondo fantastico… lei, Duccio mamma Enrica e papà Alberto, sono in un castello medioevale davanti ad una porta. La scritta “specchio delle mie brame” crea nel quartetto un momento di ilarità. Mentre la donna, scherzando, recita…. , la porta del maniero si apre e, in un batter d’occhio, i quattro vedono la propria immagine riflessa in un grande Specchio ovale posto al centro di un salone, all’interno del quale si sta svolgendo una meravigliosa festa. Tutti i partecipanti sono vestiti con sontuosi costumi medievali, nessuno sembra accorgersi della loro presenza. La donna si strofina gli occhi, per un attimo le sembra di trovarsi al centro del suo mazzo di Tarocchi e le tornano alla mente le parole del Matto. La visione scompare. Sandra ed i suoi compagni di ventura si trovano a fissare la propria immagine che, però, non è quella reale. I quattro estranei riflessi, escono dallo specchio... la ninfa Nisa si presenta a Sandra-Sonnambula, il figlio di Zeus, Bacco, tende la mano a Duccio, Semele, prima di essere fulminata dai dardi infuocati del re degli dei di cui nessun mortale può reggere la vista, a Enrica, e Dionisio, figlio di Semele e Zeus nato addirittura due volte, ad Alberto. All’incredulo quartetto, rimasto a bocca aperta per la meraviglia, spiegano che sono scesi dall’Olimpo per far emergere la parte nascosta della loro coscienza, quella che non possono vedere nella vita reale ma che li accompagna spiritualmente dal giorno che sono nati. La voce del Matto corre in aiuto della protagonista e spronandola a ritrovare la strada giusta, le dà un pizzico sul braccio destro affinché si svegli. Il gioco funziona e quando la donna apre gli occhi si trova nella sua stanza. Dalle tapparelle della camera da letto si intravedono le prime luci dell’alba. Il sonno non accenna a venire. Sandra decide di guardare la tv, il telecomando accanto al letto ha le pile scariche, così si alza per accenderla. Per cercare di rilassarsi, da sotto il cuscino tira fuori il suo mazzo di Tarocchi, inizia a mischiare le carte e senza rendersene conto, si addormenta. Una serie di immagini veloci la portano, docciata, vestita e truccata, in strada. La città onirica di Sandra è ancora addormentata, Sandra-Sonnambula è frastornata non sa dove andare e perde la memoria. La voce del Matto arriva per rincuorarla e la incoraggia ad andare avanti, rammentandole per sommi capi, chi è, il motivo per il quale è uscita di casa e cosa sta cercando. Un po’ scombussolata, la donna decide di chiamare i suoi genitori. Sia Enrica che Alberto si rendono disponibili. Poco dopo, sono tutti e tre seduti in un bar. Proprio mentre cerca di spiegare loro cosa le sta succedendo, nel locale entra Bacco, il fidanzato di lei, l’uomo ha indosso un’armatura e le sue intenzioni sono tutt’altro che pacifiche. Mentre Alberto non riconoscendo il genero, si alza per difendere Sandra dalla minacciosa spada che il figlio di Zeus nel frattempo ha sfoderato, una serie di flash veloci portano Bacco e la ninfa Nisa nell’Italia del dopoguerra dove i due innamorati tornano ad essere se stessi come nella realtà. Duccio è imbarcato su una nave che sta cercando di rientrare in patria, Sandra, dalla battigia, guarda l’orizzonte lontano, sono mesi che non ha più notizie di Duccio e sta perdendo le speranze di poterlo riabbracciare. La donna mentre piange disperata scrive una poesia al suo amato. Il Matto corre in aiuto di Sandra-Sonnambula e, poco dopo, la donna si trova nella propria camera seduta sul letto. Un’altra serie di flash velocissimi passano ed ecco che la protagonista si vede in un rewind… il bar, i suoi amici, la strada, il portone dove abita, la sua casa, la tv, il letto… sta mischiando ancora le carte dei Tarocchi e in una frazione di secondo, si rende conto di essere tornata al punto di partenza. Il Matto le ha chiesto di trovare la parte contemporanea al negativo di tutti gli Arcani e lei, a causa del conflitto che vive con Duccio e con le persone alle quali vuole bene, non riesce a concentrarsi abbastanza per scacciare i pensieri fantastici che minacciano il suo equilibrio, deviandola dall’obiettivo che vuole raggiungere.

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