lunedì 27 ottobre 2008

sono una donna slow?


Henri Matisse





Di ritorno dal Salone del Gusto. Simona a Degustibooks, io a Torino. Villa Petriolo: una e bina!


Sono una donna Slow? Ma chi non ama il cibo buono, pulito e giusto..

Il salone del Gusto e Terra Madre, proprio come marito e moglie, padre a madre, anche in questa edizione hanno presentato molti interessanti, unici e deliziosi figli/presidi da ogni parte del mondo.

Molto interessante l'Enoteca-Bistrot, una vastissima scelta di vini abbinati a delle vere delicatezze ....se c'è una cosa che adoro è il "crudo": tutto il cibo lo preferisco crudo, ma per il pesce perdo la testa....tonno e ostriche accompagnati da un Ermitage Blanc Chante Alouette.

Me la sono proprio goduta questa giornata torinese! Primo appuntamento: degustazione dei vini della Loira "Loira, un fiume di - vino". Una degustazione che per varietà e ricchezza è stata un vero invito a visitare questa grande regione viticola francese.. meraviglioso il Sancerre.

Pomeriggio, shopping selvaggio da Eataly, un vero centro enogastronomico dove è possibile ammirare, studiare, comprare e degustare cibi e bevande di altissima qualità. Ottimi i ristoranti, molto interessante il reparto vino.. chissà come potrebbero starci comodi i miei adorati vini, gli ultimi nati, poi, starebbero come in culla....;-)

Non potevo proprio perdermi la Pinacoteca di Giovanni e Marella Agnelli, una vera delizia progettata da Renzo Piano. Un regalo, un desiderio, la voglia di ammirare le opere di Matisse per il semplice gusto estetito di poterle vivere.

Alle 21, continuando il percorso con i vini della Loira, non potevo perdermi la verticale del mitico "La Coulée de Serrant", proveniente da un vigneto a picco sulla Loira, uno dei vigneti più belli al mondo, un vino che ha il provilegio di essere una Aoc unica. Splendida degustazione guidata da Nicalos Joly, proprietario dell'azienda, uomo di straordinaria simpatia e guru mondiale della biodinamica. Il suo motto è : " I don't only want a good wine but also a true wine..". Le annate: 1988 - 1994 - 1999 - 2002 - 2004 -2005. Indimenticabili: 1988 - 1999. Quest'ultima già bevuta in compagnia di Federico, per premiare una giornata molto importante del nostro viaggio.

Fra i relatori mi ha incuriosita l'intervento del sig. Gargano, ideatore dei vini con la "Tripla A: agricoltori - artigiani - artisti". Vorrei chiedere a qualche produttore come me, cosa ne pensate????? Agricoltori sta per colui che lavora la terra, giustamente; artigiani per colui che la lavora in modo naturale; artisti è il più bello in assoluto, perchè vuol significare che per fare un buon vino non basta essere agricoltori e artigiani ma bisogna metterci quel tocco in più dell'artista... ma io sarò un'artista?!! Vorrei tanto far assaggiare i miei vini al sig. Gargano.

Ho finito la serata camminando per le bellissime strade e le piazze del centro storico di Torino e non potevo perdermi un thè seduta ad un tavolino del Caffè San Carlo pensando a Pavese. Forse proprio seduto a quel tavolo ha scritto alcuni capitoli della mia ultima lettura, o meglio rilettura, de "Il mestiere di vivere".

3 commenti:

Antonio ha detto...

Ciao Silvia,
grazie una volta di più per gli ampi orizzonti con cui ci presenti non tanto il tuo vino quanto il tuo mondo vinicolo. Grazie per i suggerimenti letterari e pittorici, che puntualmente "assorbo" come idea, curiosità, spunto. Leggerò Pavese, intanto...
E con questo credo di rispondere alle tue domande..Sei una donna slow? No (attiva come sei) e sì (nel senso di slowfood)..Sei un'artista? Per la tua attività e per la sensibilità della tua vita credo proprio di sì..

P.S. Visto anche il tuo amore per la Sicilia, ti suggerirei la lingua barocca di Gesualdo BUfalino, "Le menzogne della notte", se non l'hai già letto..Un italiano da "degustare" come un rosso di gran struttura

silvia ha detto...

Di nuovo, tante tante grazie antonio...il post era anche un pò provocatorio, nel senso che, come tutti, spesso mi rivolgo il monito: rallenta...rallenta....L'iperattività, di cui oggi sembra di non poter fare a meno, ci porta a volte a trascurare aspetti importanti, dunque vale la pena prendersi qualche pausa così da fare le cose che amiamo fare, nel mio caso il vino, con quel tanto di calma che, se sei fortunata, ti regala prodotti che si avvicinano alla soglia che sta tra l'artigianato e l'arte...
Mi leggerò il testo di Bufalino certamente, grazie per il suggerimento... E se hai altre dritte, non esitare. Un carissimo saluto.

silvia ha detto...

dimenticavo: l'invito anche agli altri produttori a rispondere al quesito rimane valido. Quanto oggi possiamo dire davvero di essere slow? rimane troppo spesso un'aspirazione perché anche il mondo dell'agricoltura è andato incontro ad accelerazioni tipiche piuttosto di altri ambiti produttivi? cosa ne pensano i miei colleghi fattori di vino su questo tema? come seguire oggi la lezione "festina lente", affrettati lentamente...?