venerdì 12 dicembre 2008

i giorni del vino e delle rose di francesco diana


Luce e ombra di Alena Fialovà




Oggi pubblichiamo il racconto di Francesco Diana per il concorso 2008 di Villa Petriolo “I giorni del vino e delle rose”.

Francesco Diana, nato nel 1961, è napoletano, ma si definisce un piccolo cittadino del mondo, vissuto tra Londra, New York, Milano e Napoli. Da ben vent’anni si occupa di discografia e produzioni musicali. Dopo una piccola parentesi di gestione di un Osteria, di tre anni, in provincia di Lecco, nel 2007 è ritornato a Napoli, dove si occupa di nuovo di progetti musicali. Scrive di sé: “Adoro la musica, mia figlia Gabriela, l’arte, i film e ..il vino, preferibilmente bianco”.


Racconto

"I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE"

Di Francesco Diana



Antico contrasto di agrumi profumati
e fiori che elevano l'anima a Dio:
per un attimo
è come se il dito dovesse bucare il cielo
e sentire il fresco delle nuvole,
aspettando il nettare biondo
che accarezza silenzioso le labbra
asciutte, impazienti,
piccola goccia sensuale che colora il palato.
Una musica, un soffio di vento
profumo di agrumi e fiori ...
che volano via per sempre...

Le avevo scritto una poesia. Ma lei odia le poesie o forse non si impegna a leggerle. Mi alzo di scatto: il mio terrazzo è ad un passo da me, ma torno indietro, apro il frigo , prendo la bottiglia di vino bianco ed esco.
Finalmente, eccolo di nuovo quel profumo di agrumi, quel dolce sentir respirare nel naso, lieve carezza sul viso come se il sapore avesse mani...mi siedo: lo spettacolo del tramonto sta per cominciare, silenzioso...No, ci vuole una colonna sonora, un disco di Bossanova sul piatto dello stereo, la puntina cavalca il vinile, ci fa l'amore, lentamente nei suoi interminabili 33 giri... Ecco il mio tramonto, sì, in esclusiva per me, solo per me... Avvicino le mie labbra al cristallo, un sussulto di miele, un sussulto fremente nell'accarezzare col palato il nettare ambrato, colorato di buono e di terra madre...Volevo spiegartela la poesia: non me ne hai dato il tempo, lo faccio adesso mentre tu sei lontana, scappata via, rubando i fiori che erano nel vaso giallo. Non mi chiedere perché ho scelto quel colore, non me lo ricordo più...Hai portato via le rose, preziose per i tuoi occhi, forse ti faranno compagnia o forse ti serviranno come profumo quando, scendendo la notte, gli odori si attenuano e quasi scompaiono all'ombra della luna. Il riflesso del mio viso è in questo bicchiere, che pian piano si svuota: avevo deciso di non bere da solo e questo tramonto mi tiene compagnia mi stringe nel suo tiepido calore, in questa esplosione di colori e fiamme, rosso, arancione, fucsia, giallo, viola... Sta scomparendo il sole, l'aria si è fermata, è tesa sulla mia pelle senza nessun respiro, la luna si affaccia, prima timida, poi maestosa, la nostra amica luna che ci ha guardati, protetto in quelle notti di amore sulla sabbia fine, polvere d'oro sotto i nostri corpi ansimanti, prezioso letto dove avvinghiati stretti perdevamo la cognizione del tempo e delle parole, solo baci, mani, pelle, occhi, sudore, miele...
Fotografie davanti a me, sì quelle che mi riconducono a te, a quando ci siamo conosciuti, io piccolo produttore musicale invitato a Barcellona per presentare un progetto artistico , sempre di corsa tra mille cose da fare, quell'aeroporto pieno di gente, felice di partire, contenta di incontrare, ansiosa di scappare, 10 minuti l'aereo decolla tra dieci minuti sono seduto, posto 86 fine aeroplano. Al momento non c'è nessuno accanto a me, speriamo in un passeggero tranquillo come vicino di posto, le hostess preparano le ultime procedure...tanto già so che mi arriverà il solito ciccione accanto: è un destino nei miei viaggi, preti, uomini di affari nervosi, invece... per il corridoio come in una sfilata di moda, avanza una graziosa biondina: biglietto in mano controlla minuziosamente i numeri dei posti mi guarda sorride, mi fa passare per favore? Cosa è il mio giorno fortunato? prego, sorriso aperto, 102 denti per mostrare quando le sia grato, cintura, pronti si decolla: è un po’ nervosa , lo sento, il suo braccio cerca di prendere una posizione e gradevolmente si scontra sul mio. Ha le maniche corte fa caldo, belle mani, affusolate, un braccialetto di argento o di oro bianco. Meglio: detesto l'oro giallo, io adoro i particolari sulle donne, si capiscono piccoli gusti simili, piccoli capricci che sono indizi di personalità. 2 ore di traversata , è facile avviare una conversazione su un volo: si parla del motivo del viaggio, chi ci aspetta, chi abbiamo lasciato, tutto in discesa, l'aereo sta salendo invece...
gallerista di arte, in viaggio di ricognizione per la sua società, per esporre artisti emergenti, sono stato invitato a nozze, arte uguale musica, ... arriva l'aperitivo, stuzzichini e si parla, si sorride. Vissuta in Francia ma inglese di origine, Claire, bel nome: la canzone di Gilbert O'Sullivan si chiamava cosi. Sì è vero...mia madre adorava quella canzone. E ti pareva...la musica è il collante perfetto per le conversazioni, difficile non trovare un punto di congiunzione, quasi impossibile...mi mostra le foto dei quadri, alcuni belli, altri incomprensibili, ho ancora tanto da imparare, da conoscere…parliamo di musica, locali, concerti, mostre ...Quanti giorni ti fermi? quattro solamente,ma la sera sono libera. Bene ,cosi ti invito ad un party in un locale della città, presentiamo un progetto musicale ci devi venire dai, si sorride insieme, che bel sorriso, che bel viso, disteso, tranquillo, espressivo, una luce rara dai suoi occhi allegri, numero di cellulare, scritto sulla salvietta della compagnia aerea ,il mio biglietto da visita tra le sue mani graziose, cavolo stiamo atterrando...di già
peccato Claire! Perché peccato? Tanto ci rivediamo una di queste sere, ci tengo a sentire un bel gruppo musicale e poi mica mi vuoi lasciare da sola in questa grande città… Sembra un copione di un film, ma è tutto vero, usciamo insieme dall'aereo, percorriamo insieme il tratto fino all'uscita, lentamente, parliamo ancora, ok..ciao, le valigie scorrono sul nastro, la sua è rossa, la mia nera...I musicisti hanno sempre valigie nere mi dici…vero o forse casuale, poco importa, le porte dell'aeroporto si aprono, l'ultimo saluto, anzi due baci sulle guance, ciao Claire...ciao…un attimo ,il caos,centinaia di persone che partono e arrivano ancora, altro aeroporto stesse scene.
Mi passa accanto una hostess, le hostess hanno sempre delle bellissime gambe, profuma di qualcosa: dimenticavo i profumi sono scontati in volo...
una scia l'accompagna nel suo ticchettio di tacchi sul marmo,Taxi, Hotel Continental, gracias, entro mi siedo ,ho un sorriso stupido sul mio viso , me lo sento...
Chiudo gli occhi e ti rivedo, scalza, leggera, con il tuo vestitino bianco di lino che gioca con la luce del sole per fermarsi sugli orli ricamati; ti cingo il fianco, ti stringo a me, il mondo si ferma e noi giriamo intorno... potere della musica, magica e strega che con un solo colpo di bacchetta rende fatata ogni cosa...
Il bicchiere mi guarda, sospettoso, le ombre delle gocce rimaste finiscono nel suo fondo, vuole vestirsi, me lo chiede, dammi un’anima, dammi una vita, dammi del vino...non me lo faccio ripetere due volte, con calma riempio il cristallo che si gonfia di orgoglio, adoro sentire il profumo che si spande nell'aria, evapora nel cielo stellato, il colore deciso, biondo, come i tuoi capelli, il sapore simile ai frutti di bosco che mangiavamo a metà divisi in due, connubio perfetto per labbra sensuali, la temperatura ideale per palato e gola, un peccato molto originale . E adesso l'estate dopo un lungo freddo grigio ed anonimo, è appena passato, ne avevamo parlato tante volte, davanti ad un camino, in auto mentre ti venivo a prendere al lavoro con il tuo naso infreddolito e rosso come il colore delle rose che portavo sempre con me come fossero portafortuna.
I giorni del vino e delle rose, sembra un titolo di una canzone, forse lo è, immagino le parole, melanconiche e soavi che si stendono su una melodia jazz con una voce simile a quella di Norah Jones: vino bianco su musica nera, il perfetto contrasto dell'armonia nascente ...come il ricordo continuo di te.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie......sivia, Francesco

silvia ha detto...

grazie a te, francesco, e complimenti!!! ti aspetto al prossimo. un abbraccio. ps: pensavi a questa canzone?? mi sembra ci stia proprio bene...

Isabella ha detto...

Su invito del direttore del Progetto Cicero, ho iniziato a guardare i blog dei membri del progetto alla ricerca di racconti, poesie, cronache, opinioni ed interventi particolarmente belli ed interessanti. Nel tuo blog ho trovato questa pagina che potrebbe costituire una ricchezza per il nostro forum e mi immagino che ce ne saranno tante altre tra i post meno recenti.
Ti invito quindi a pubblicare questa pagina (ed ogni altra che vorrai condividere con noi) sul blog del progetto accedendo all’indirizzo http://progettocicero.ning.com/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F....

Un saluto
Isabella Ricci