giovedì 11 dicembre 2008

I luoghi storici di Castiglione di Sicilia


Vendemmia 2008 nella Tenuta di Fessina, Castiglione di Sicilia





U Cannizzu

Uno dei simboli di Castiglione, di recente restauro per conservarlo dalle intemperie del tempo, è dislocato proprio in uno dei siti più incantevoli del paese: una parete a strapiombo è frammezzata da stretti passaggi tra blocchi di arenaria, diverse grotte di origine eolica, che un tempo ospitavano uomini, si aprono tra uno strato e l’altro di roccia e danno riparo a lucertole e pipistrelli; un fertilissimo terriccio, fa crescere rigogliosi ulivi, viti, fichidindia ed altri alberi da frutta, tanto da dare al luogo l’aspetto di un paradiso.
La torre, vista dal basso, appare imponente ed è leggermente più larga alla base. Essa, alta circa sei metri, con un raggio di circa tre metri, fatta con arenaria locale squadrata, ha sfidato i secoli. La sua origine risale tra il XII e il XIV secolo, e il Filoteo così ce la descrive. “Per la parte di ponente ad un tiro di balestra vi è una fortissima torre rotonda, fondata sopra un altissimo sasso, cinto d’altissime rupi e balze di stupenda profondità, dove per un solo passo e con gran malagevolezza vi si può andare, fabbricata di vive pietre quadrate, dove ancora un altro poggetto è una chiesa della medesima fabbrica dedicata alla trinità”.
La fortezza si trovava fuori le mura di cinta della città e fu la prima roccaforte ad essere espugnata da Federico II re di Sicilia, quando nel 1301 riconquistò il feudo, togliendolo a Ruggiero di lauria. Essa, molto probabilmente, faceva parte di una fortificazione più complessa, detta Cittadella , ed era sicuramente un posto vedetta. Da quella posizione si domina, infatti, l’intera alta valle dell’Alcantara.



Il Castello di Lauria


Non abbiamo notizie certe sulla sua origine, ma le due finestre bifore della parte ovest ci lasciano intuire che il nucleo principale sia stato edificato molto probabilmente durante il periodo normanno-svevo.
Tale sito nel corso della storia dell’abitato ha avuto di sicuro una funzione molto rilevante tanto da dare il nome al paese. E’ certo che Castiglione nel XII secolo viene chiamato Quastallum da Edrisi, Castillo in un diploma di Ruggero II, Castillio in un diploma di Papa Eugenio III.
L’attuale nome, invece, significa Castello grande. Al latino medievale castellum, infatti è stato aggiunto il suffisso accrescitivo –ione, facendolo diventare Castellione, che gli aragonesi prima e gli spagnoli poi pronunziavano Casteglione. Il termine ben presto comunque interpretato come Castello del Leone per offrire al paese un marchio di regalità, dando luogo anche allo stemma: un castello e due leoni accovacciati.
Il castello nel Medioevo, collegato alla roccaforte del Castelluccio e ad un avamposto identificabile con la chiesa di San Pietro era messo in comunicazione con questi da passaggi sotterranei, che giungevano, si dice, fino al Cannizzo. Essi costituivano un vero e proprio complesso architettonico e difensivo, ed un vecchio stemma cinquecentesco della città, con tre torri, mette in evidenza la loro importanza. I vari quartieri del castello assumevano funzioni diverse. Vi era la parte più nobile riservata al castellano; vi erano le scuderie, i fienili, le stalle, le abitazioni per i servi e per gli addetti alla manutenzione; vi erano le carceri, all’interno delle quali, nelle scomode celle dette dammusi, lunghe non più di due metri ed alte appena un metro, venivano rinchiusi spesso i più facinorosi avversari politici e più incalliti delinquenti; vi erano le cisterne per conservare l’acqua piovana o per nascondervi, durante gli assedi, vettovaglie e suppellettili preziosi; vi erano le rotonde bombe di pietra, pronte per essere scagliate contro i nemici; vi era nella parte più alata un ampio locale, detta Solecchia, che comunemente si ritiene fosse la zecca dove si coniavano le monete, ma poteva essere il luogo dove il feudatario si riparava dal sole, dopo aver completato quasi per intero il suo vastissimo feudo. Il Comune di Castiglione di Sicilia sarà sede della Enoteca Regionale per la Sicilia Orientale. L'Assemblea Regionale Siciliana ha difatti recentemente approvato un emendamento alla legge di variazione di bilancio, proposto dalla Giunta Cuffaro su iniziativa dell'on. Castiglione che ha individuato la sede di questa importante struttura nel territorio castiglionese, famoso per i suoi vini doc.
L'enoteca costituirà un ulteriore elemento di opportunità per la valorizzazione della viticoltura e delle "Strade del Vino" non solo delle zona dell'Etna ma di tutta la Sicilia Orientale , contribuendo altresì a consolidare il turismo enogastronomico che vede Castiglione Sicilia, città medievale, già oggetto di un certo interesse negli itinerari proposti dai tour operator nazionali e regionali e dalle riviste di settore

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