mercoledì 10 dicembre 2008

La storia di Castiglione. Città del vino, dell'olio. E del Vulcano


Tenuta di Fessina, Castiglione di Sicilia




La storia di Castiglione è insita nel suo nome, Castel Leone, antica fortificazione che dominava la valle dell'Alcantara, i cui resti sono ancora visitabili.
Fu abitata dai Greci già dal 403 a.C., che avevano capito sin d'allora il punto nevralgico in cui era situato, e costruirono sulla rocca un punto d'avvistamento fortificato a controllo dell'unica via d'accesso per l'interno della Sicilia.
Nel corso dei secoli si avvicendarono romani, che costruirono ponti, arabi che rivoluzionarono i sistemi d'irrigazione e giunsero persino ad allevare coccodrilli nel fiume Alcantara, normanni e svevi , sotto i quali Castiglione divenne città regia, e Ruggero di Lauria, ultimo feudatario.
Castiglione si sviluppò e prosperò sotto tutte le dominazioni: il castello continuava a fortificarsi, si costruivano chiese e palazzi, grazie alla ricchezza proveniente dalla coltura e dalla lavorazione del lino e delle nocciole.
Paese pieno di storia e di leggende: al castello ne sono legate moltissime, ma anche alle cube basiliane , ed al cosidetto "cannizzu", una torre d'avvistamento che si racconta sia stata spaccata in due da un terribile fulmine.
Il paese è collocato a 621 mt. s.l.m., controlla visivamente un vasto territorio e domina il fiume dell'Alcantara con gran parte della valle omonima.
Ad oggi, comprende sette frazioni: Rovittello, Solicchiata, Passopisciaro, Verzella, Gravà, Mitogio e Castrorao.



Prima dell’arrivo dei greci, giunti in Sicilia nel 735 a .c. per fondare Naxos, l’intera isola era abitata da popoli che gli storici chiamano Siculi o Sicani. Questo avevano una civiltà progredita, vivevano in villaggi, conoscevano la ceramica, inumavano cadaveri.
Alcuni scavi archeologici in contrada San Nicola nei pressi del fiume Alcantara, come numerosi altri sporadici rinvenimenti, dimostrano che l’intera valle era densamente popolata nel neolitico e soprattutto nell’età del rame e del bronzo.
Diverse grotte scavate nell’arenaria erano adibite ad abitazione o a tomba, come quella della contrada Pietra Pizzicata, dove sulla cima di un colle è ancora visibile un altare preistorico o quelle di Castiglione o della sua frazione Castrorao.
Alcuni storici testimoniano che reperti greci sono stati sporadicamente trovati sulla cima della collina su cui oggi sorge il paese. Ciò dimostra che le origini della città si perdono nella notte dei tempi, anche se numerosi studiosi hanno fissato la sua fondazione al 403 a.c. quando i Nassi, sconfitti da Dionisio di Siracusa, risalirono il fiume Akesine, cioè l’Alcantara, accrescendo con molta probabilità gli sparuti insediamenti già esistenti nella zona.

Scarse sono invece le testimonianze dell’epoca romana, come pochissimo sappiamo del periodo delle invasioni barbariche. Nel 535 , però, la Sicilia , viene occupata dai greci bizantini, che risvegliano la cultura e l’economia dell’isola e della nostra vallata. Loro palese testimonianza sono i numerosi tempietti , dette Cube, tra cui quello di S. Domenica a Castiglione.

L’attuale Castiglione sorge nel pieno Medievo (sec. XII) in seguito alla cacciata degli Arabi da parte dei Normanni, i quali diedero inizio ad una espansione demografica e fondarono numerose città e monasteri.
Ciò è attestato non solo dalla pianta irregolare del paese e dalla sua posizione, ma anche da alcune testimonianze architettoniche, come il Castello o il Cannizzo, che costituivano dei solidi baluardi difensivi.
Il motivo essenziale dell’urbanistica medievale è la formazione dei nuclei abitati in modo tale che tutte le linee convergano verso un centro. Le case sorgevano a schiera ininterrotta intorno al perimetro dei loro giardini posteriori o erano disposte in grandi blocchi, creando cortili interni.

Come molti paese sorti nel Medioevo Castiglione era, infatti, cinto, da mura e diviso in quartieri. Le mura avevano nove porte, di cui rimangono scarse testimonianze ma si conservano i nomi, come quelle dello Speziale, del Castello, della Pagana, della Iudecca, del Portello, della Bocceria, di San Pietro, del Re e di San Martino (la sola rimasta integra).
I quartieri storici , che si trovavano entro le mura, sono quelli di San Marco , santa Caterina, Sant’Antonio abate e dei Cameni. Fuori le mura erano invece i borghi di Santa Barbara, della Fontana Vecchia, di San Martino e della Pattina.

Il XIII secolo fu per Castiglione un periodo florido, tanto che Federico II di Svevia le concesse nel 1233 l’appellativo di Animosa e le confermò il privilegio di battere moneta. Ma alla fine dello stesso secolo cominciò per l’abitato una lenta decadenza. Ai Normanni si sostituirono gli Angioini, i quali con le loro esose tasse e col trasferimento della capitale da Palermo a Napoli suscitarono molto malcontento tra gli isolani, tanto che con la guerra del Vespro, iniziata nel 1282, vennero cacciati dall’isola con l’ausilio dell’ammiraglio Ruggero di Lauria, che appoggiava Pietro d’Aragona.

In premio il Lauria ottenne diversi feudi, tra cui anche Castiglione, che scelse spesso come residenza estiva. Ma passato dalla parte di Giacomo , figlio di Pietro d’Aragona, contro il legittimo erede Federico II, fece occupare militarmente la roccaforte di Castiglione al nipote Giovanni che vi si trincerò. Nle 1297 Federico venne di persona a porvi l’assedio, dislocando l’esercito su tre posizioni: a sud nella contrada Tirone, a nord-est tra Castiglione e Francavilla, a nord-ovest tra il fiume Alcantara e Randazzo.
Ma dopo alcuni mesi agli assediati cominciarono a mancare le vettovaglie e non potendo più sostenere la fame si resero.
Federico entrò trionfalmente a Castiglione. Ma due anni dopo Ruggero si impossessò di nuovo del castello che tenne per poco tempo in quanto Federico, andando da Taormina verso Randazzo, venne a sapere che la rocca era indifesa e si appostò con il suo esercito nella piana di Cerro, preparandosi ad un secondo assedio. I notabili della città , però, per evitare un nuovo bagno di sangue costrinsero i fautori di Ruggero ad andare via e a consegnare la città a Federico. Con la declinata potenza del Lauria decadde anche l’importanza di Castiglione, che perse la sua demanialità e venne assegnato come feudo all’infante Giovanni, duca di Randazzo.

Malgrado l’apparente floridità economica, nel XVII E XVIII secolo continuarono a verificarsi ricorrenti carestie. Nel 1636 si fondò il Peculio, una istituzione che aveva lo scopo di creare un patrimonio comunale che permettesse l’acquisto di una quantità di frumento bastante asl consumo della locale popolazione, frumento che nei casi di necessità sarebbe stato rivenduto ad un prezzo politico.Ricchezza e povertà, carestia e abbondanza, incremento demografico e sviluppo urbanistico, furono le contraddzioni più vistose di questi due secoli. Ad alleviare le sofferenze dei poveri erano spesso le istituzioni religiose. Fiorivano, infatti, diversi ordini monastici, come gli Agostiniani, che nel 1610avevano fondato il monastero dell’alto Milio fuori paese, trasferendosi poi nel 1648 in città; i Carmelitani, che costruirono il loro convento nei pressi della chiesa di San Martino, poi intitolata alla Madonna del Carmelo; i Cassinesi, la cui abbazia si trovava nei pressi della chiesa di San Nicola sotto il titolo della Trinità e infine le Benedettine, che gestivano un orfanotrofio.Nel 1860 viva fu la partecipazione alla causa dell’unita d’Italia, preparata da logge massoniche. Grande fu il tributo di sangue offerto dai castiglionesi durante la grande guerra(1915-‘18).Ma ancora più grande lo fu durante la seconda guerra mondiale quando nelle notti dell’11, 12 e 13 agosto, un reparto tedesco che veniva da Randazzo in ritirata, e in cerca di cibo, fu come preso da una furia cieca che provocò la morte di 16 civili e il saccheggio di numerose abitazioni. Con questa motivazione, il Presidente della Repubblica, con decreto dell’11 marzo 2002, ha conferito a Castiglione di Sicilia, la Medaglia di bronzo al merito civile. Questo l’elenco delle vittime: Nicolò Camardi, Francesco Cannavò, Giuseppe Carciopolo, Antonino Calano, Nunzio Costanzo, Giovanni Grifò, Giovanni Damico, Francsco Di Francesco, Salvatore Di Francesco, Giuseppe Ferlito, Vincenzo Nastasi, Salvatore Portale,Santo Purello, Giuseppe Rinaudo, Carmelo Rosano, Giuseppe Seminara.


La città di Castiglione di Sicilia nell’ambito dei rapporti internazionali ha realizzato due importanti gemellaggi: uno con la città di Killarney (Irlanda) e l’altro con la città di Tauves (Francia).

Il gemellaggio con Killarney è nato grazie al fu Nunzio Apostolico in Irlanda , Gaetano Alibrandi , cittadino di Castiglione di Sicilia.
Killarney senza dubbio offre visioni di bellezza e di sogno a quanti la visitano con i suoi paesaggi, punteggiati di laghi alle pendici delle sue montagna, vasti panorami , castelli, cascate, ruscelli e agglomerati monastici.
La città fa parte della Contea di Kerry, all’estremità Sud-Ovest d’Irlanda e conta circa 10.000 abitanti.
Il suo nome significa “ La Chiesa di Sloe” e trarrebbe la usa origine da antichi agglomerati monastici.

CITTA’ DEL VINO
Nel 1988 il Comune di Castiglione di Sicilia aderisce all’ Associazione nazionale delle Città del Vino , istituita a Siena nel 1987 da paesi e città che danno nome ad un vino, che producono nel proprio territorio vini a denominazione di origine o che comunque sono legati al vino per storia, tradizione e cultura.
L'Associazione opera per la promozione e la valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche, storiche e turistiche dei territori del vino compresi negli oltre 500 Comuni che aderiscono, coadiuvandoli nel favorire il loro sviluppo economico e sociale.
www.cittadelvino.com


CITTA’ DEL VULCANO
Costituita a Rocca di Papa (Roma) il 10 dicembre 2003 dove ha sede legale.
Ne fanno parte i Comuni delle aree vulcaniche dell’Etna, delle Eolie, del Vesuvio, dei Castelli Romani, dell’Amiata e dei Colli Euganei.E’ un’associazione di promozione sociale, turistica e di salvaguardia e valorizzazione territoriale che si pone come obiettivo la costruzione di un archivio comune interattivo dialogante dei progetti e de
Il Comune di Castiglione di Sicilia è tra i comuni promotori dell’iniziativa nonché membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione.
www.cittadelvulcano.it


CITTA’ DELL’OLIO

L'Associazione nazionale Città dell'Olio è stata costituita a Larino (Campobasso) il 17 dicembre 1994 dove ha la sede legale.
Ne fanno parte comuni, province, camere di commercio e comunità montane. L'obiettivo finale è quello di mettere a sistema tutte le energie presenti su un territorio, in modo da costruire un programma che sia organizzato sul territorio, fruibile dal pubblico, comunicato con uniformità di messaggio e di immagine. Altro obiettivo cardine dell'Associazione è quello di creare un maggior collegamento con l'Unione Europea per accedere ai Fondi UE al fine di attivare una serie di progetti che vanno dalla carta degli oli alla guida, alle vie dell'olio, al recupero dei vecchi frantoi, alla creazione di circuiti museali sulla civiltà dell'olivo, e diventare così un punto di riferimento anche per gli associati che parteciperanno ai suddetti progetti.
Il Comune di Castiglione di Sicilia aderisce all’Associazione nel 2003.

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