mercoledì 14 gennaio 2009

Dei modi più eleganti di scendere dai tacchi...Cleopatra



Il secondo dei modi più eleganti di scendere dai tacchiCleopatra, la bellezza femminile antica per antonomasia.

La forma del naso, l’enigmatico sguardo, l'eleganza del portamento, la grazia e l’armonia dell'insieme, non sappiamo quale di questi elementi abbia determinato il suo straordinario potere di seduzione.

Oggi non è banale parlare di bellezza, oggi che si assiste ad un vertiginoso appiattimento su standard di “bellezza” veicolati dai media: vengono imposti modelli che poi i chirurghi estetici ricopiano maniacalmente, anche su ragazze in giovanissima età. Tutte terribilmente uguali. Nel mondo dello spettacolo molte sono le attrici, veline, starlettes, che si assomigliano in maniera inquietante. Stesse labbra, stessi seni, stessi nasi. Forse, pure stesso chirurgo. La bellezza, di conseguenza, è sminuita, volgarizzata, resa mediocre. Perde il suo carattere di eccezionalità e di esemplarità che la contraddistingue. E’ necessario il termine di paragone per apprezzare la bellezza, che si pone come dote particolare di grazia oltre la media. Sebbene non sia oggettivabile, quando la incontriamo la bellezza ci regala una penetrante sensazione di benessere, delle cui ragioni spesso non siamo coscienti ma che entra in noi, a seconda del differente gusto, con una potenza tale da incantarci. Immagino che Cleopatra abbia fatto questo effetto a chiunque si sia trovato al suo cospetto…dietro, sicuramente, una personalità altrettanto ammaliante.



Si narra che portasse sempre con sé al collo un cuscinetto imbottito di profumatissimi petali di rosa, di cui poi erano cosparsi mobilia e talamo. Pare invitasse Cesare e Antonio a fare il bagno in uno strato di petali alto mezzo metro…La regina d’Egitto amava particolarmente il bagno… come dimenticare la splendida Elizabeth Taylor in vasca nel film Antonio e Cleopatra. Bene, il bagno nell’antico Egitto veniva fatto seguendo una pratica quasi rituale, come una cura di bellezza: il sapiente Chitone, ateniese esperto in bellezza, mescolava erbe e fiori, che poi vendeva a prezzi esorbitanti a clienti scelte, regine, principesse, sacerdotesse. Si racconta che una nave egizia facesse addirittura di continuo la spola tra il Nilo e le coste della Grecia affinché Cleopatra potesse avere garantita quotidianamente la scorta di erbe ed ungenti, aromi e balsami, che erano alla base della sua toilette. I reperti archeologici confermano questo costume: si sono ritrovati profumi, essenze, creme, prodotti per la depilazione (a base di ossicini d’uccello bolliti e tritati, sterco di mosca, succo di sicomoro, gomma e cetriolo) e tatuaggi, deodoranti (palline di farina d’avena e resina di terebinto da mettere sotto le ascelle o, in alternativa, una lozione fatta con uova di struzzo e gusci di tartaruga bolliti), rossetti, ciprie e fondotinta, toupet, trecce e parrucche, oltre ad emulsioni per la cura dei capelli, ai quali gli Egizi dedicavano particolare attenzione per proteggerli dal sole e dalla sabbia all’ombra delle piramidi. Le creme e gli oli essenziali erano conservati in vasetti di alabastro, unguentari di vetro di colore verde o azzurro, piccole tazze di calcare. Un necessaire estremamente raffinato che conteneva anche specchi, pettini, in legno, osso, avorio, pinzette e fermagli. Gli occhi bistrati: per il make up dello sguardo era fondamentale il kohl, una polvere nera realizzata con un composto di incenso carbonizzato e resine, le quali con funzione collante. Il trucco di Cleopatra è famoso per l’azzurro mare che portava sulla palpebra superiore ed il verde acqua su quella inferiore. Un contrasto irresistibile con i lucidi lunghi capelli corvini che la tradizione tramanda.



Una cura di sé eccezionale, magari eccessiva secondo qualcuno…ma Cleopatra era una donna estrema, lo sappiamo, in guerra e in amore. Credo, invece, che questo aspetto sia indicativo di quell’ eccezionalità di chi, nell'arte di degustare la vita, non perde occasione per sperimentare tutto ciò che può provocare piacere a sé e agli altri, ed esaudire il proprio destino. Dove l’eccesso e la misura si incontrano. Le spoglie della Regina d’Egitto – che sembra, secondo recentissime scoperte, sia sepolta ad ovest di Alessandria, nel tempio di Taposiris Magna - e del suo amante Marco Antonio, entrambi morti suicidi dopo la sconfitta della battaglia di Azio, profumano ancora, ne sono certa, della fragranza della vita vissuta fino in fondo…e delle cui ragioni profonde, come per la bellezza, è bene conservare il mistero.

Consigli per la lettura: il racconto "Una notte di Cleopatra" di Théophile Gautier (da Racconti in La Biblioteca di Repubblica; traduzione di Donata Feroldi)


8 commenti:

Antonio ha detto...

Per questo è stupendo leggerti, Silvia: in poche righe riesci a condensare con rara raffinatezza l'Idea di bellezza: se Plotino avesse scritto le Enneadi con uan grammatica leggiadra e voluttuosa come la tua oggi molte più persone si soffermerebbero (ci soffermeremmo) su quel concetto.
Secondo me, proprio per quello che scrivi, nonostante la diversa sensibilità di ognuno,la Bellezza è comunque qualcosa di oggettivo, non soggettivo, anche se muta nel tempo essa stessa

silvia ha detto...

antonio caro, davvero senza parole...un complimento enorme. tu cmq riesci sempre a cogliere più di quanto io riesca a dire. cahapeau!

Antonio ha detto...

Ti ringrazio, Silvia, ma davvero, ancora una volta il chapeau è per te e la tua appassionata cultura-scrittura. Da quando ti ho "conosciuto" ti considero un vero arbiter elegantiae.

Se permetti allargo il gioco al sindacato di noi maschietti. In una specie di "Vite parallele" di Plutarco, abbinerei Cleopatra ad Alessandro Magno, conquistatore di mondi, divinizzato dai suoi uomini per il coraggio in battaglia, circondato dai migliori artisti dell'epoca (che si portava nelle lande più estreme), educato da Aristotele, morto giovanissimo dopo aver vissuto mille vite. Forse per questo si dice che avesse una temperatura corporea sempre elevata. Forse per questo si dice che la sua pelle emanasse un tenue profumo di rose. L'indomabilità di un sogno consumante: unire i 2 mondi, est e ovest..
E la bellezza dei suoi ritratti, con la testa leggermente reclinata, ha fatto scuola per secoli...

silvia ha detto...

ma che meraviglia, antonio...il gioco delle coppie!! E' in questo che gli amici di divinando sono fantastici, vanno oltre e parlano di sé.... Alessandro Magno, uno degli uomini che accompagnerebbero bene il nostro cammino in compoagnia delle donne che amo. grazie antonio. cleopatra la lussuriosa forse ci saluterebbe così, con le parole, che colano vita, di giovanni testori..."E’ sol d’amor/ il canto mio di me".

Antonio ha detto...

Vedi come sei, Silvia? Tu rilanci, io non conosco, mi devo documentare...imparo...
Grazie, arbiter, grazie splendida Silvia

silvia ha detto...

grazie a te, antonio. te lo consiglio davvero testori...ad un animo attento come il tuo all'umana natura...ceopatràs, erodiade...i lai, lamenti, di donne alle prese con la vita, in tutti i suoi aspetti, anche quelli distruttivi. mi saprai dire...un abbraccio. che bello lo scambio!!!!

Antonio ha detto...

Davvero Silvia! Spero di poter ricambiare. Un abbraccio e scusa se ho occupato tanto spazio

silvia ha detto...

un grande piacere, antonio... io e divinando ti aspettiamo presto!