venerdì 9 gennaio 2009
il segreto di seby
Illustrazione di Warwick Goble per la fiaba "I sette colombini" di Gianbattista Basile
Tanti auguri di buon compleanno a Delia Gamba, che ha partecipato al concorso di Villa Petriolo “I giorni del vino e delle rose” con il racconto “Il segreto di Seby”!
Delia Gamba è nata il 9 gennaio a Milano ed abita ad Albino (Bergamo).
Ha pubblicato un libretto di fiabe che parlano di handicap, intitolato “Una mamma racconta”. Ha inoltre curato, per un’associazione di volontariato denominata “Il nuovo Laboratorio” – a cui Delia partecipa e che si preoccupa dei problemi dei portatori di handicap – quattro libretti con le riflessioni dei bambini delle classi IV elementare del circolo didattico di Albino, dopo l’incontro con persone disabili che hanno presentato loro i metodi di comunicazione extra verbale: “Pensieri in volo”, “Silenzio…parla il cuore”, “Un paese tutto grigio”, “Il preziosissimo fiore di cuori”. Inoltre, Delia ha pubblicato i libri “In carcere con Gramsci” e “Frammenti di Vita”, entrambi con Pascal editrice. Il libro “Una vita normale” è stato scritto in collaborazione con il figlio disabile Mirko. Al concorso “C’era una volta”, nel 1999, Delia si è classificata seconda e, nel 2000, ha ricevuto segnalazione di merito. Dopo altre segnalazioni ottenute con i suoi racconti ai concorsi “Montagne d’argento” e “Una favola per la pace”, Delia vince nel 2005 il concorso “C’era una volta”.
Racconto
“IL SEGRETO DI SEBY”
di Delia Gamba
La famiglia Debussi viveva tranquillamente lavorando la terra, avevano scelto di impegnare i loro sforzi nella coltivazione dell’uva, perché avrebbero potuto produrre del buon vino.
Adelaide era una signora ancora giovane, piuttosto robusta che amava dedicarsi alla casa ed alla famiglia, si impegnava molto per preparare dei succulenti pranzetti per Doriano, il marito e Seby l’amato figlioletto, inoltre allevava animali che amava con cuore gentile.
Doriano, quando era ancora molto giovane, aveva deciso di vivere dedicandosi alla coltivazione della terra seguendo il ritmo della natura.
Quando aveva incontrato Adelaide aveva capito subito che si trattava di una donna molto speciale, che sapeva leggere oltre le apparenze, non passò molto tempo che si innamorarono e la donna si trasferì in campagna con il marito per costruire un nido d’amore ed una famiglia serena.
Dopo qualche anno era arrivato, ad allietare, la loro già felice esistenza, Seby, un bambino adorabile, che fin da quando era piccolissimo aveva imparato a sgambettare sereno fra i prati in fiore accompagnato da qualche animaletto spingendosi barcollante fino al vigneto per accarezzare i chicchi d’uva non ancora maturi.
Seby passava ore a parlare con gli adorati chicchi, era convinto che sarebbero cresciuti meglio se coccolati un po’, avrebbe così potuto dare un aiuto concreto ai genitori facendo in modo che il vino prodotto fosse buonissimo.
Vicino al vigneto si trovava un grandissimo roseto, le rose avevano un colore rosso intenso ed attiravano gli occhietti del bambino.
Un giorno Seby raccolse una meravigliosa rosa e con quel fiore si avvicinò ai grappoli d’uva, tolse qualche petalo e l’avvicinò agli acini.
“Sentite che meraviglioso profumo emana questo petalo e che bel colore ha, ora vi accarezzerò.”
Il bimbetto si sedette in prossimità delle piantine e cominciò a strofinare i grappoli.
Dopo poco si sentì un risolino, poi una vocina disse: “Uao!!!…Che goduria, com’è vellutato questo petalo, che meravigliosa sensazione sto provando fratelli, dovete sperimentare anche voi, mi sembra di essere in paradiso.”
Nel giro di qualche minuto il vigneto fu un bisbiglio, tutti i grappoli erano curiosi di provare ad essere accarezzati dai petali di rose: “Anch’io, anch’io.” dicevano in coro.
Seby sorrise e rispose: “Calma, calma amici, io ho solo due mani, vi posso solo assicurare che, a turno, non vi farò mancare questa preziosa carezza ma, di più non posso fare”
“Uffa Seby.”disse il grappolo più lontano: “Quanto dovrò aspettare per fare questa esperienza?!”
Il bambino lo guardò, gli si avvicinò e con voce flebile disse: “Certo, come darti torto ma, io non ho altro da offrirvi se non la mia disponibilità”
Nel vigneto cadde il silenzio, ci fu solo qualche grappolo che continuò a lamentarsi.
Questo mesto scontento arrivò alle rose più vicine che, in un primo momento, si arrabbiarono con quegli ingrati grappoli poi però pensarono che, a poco serviva il loro sdegno, avrebbero invece dovuto attivarsi per aiutare il piccolo Seby, fu così che cominciarono a sventolare le loro corolle e richiamarono l’attenzione delle loro compagne, quando tutte si atteggiarono all’ascolto Rosa Pippa parlò: “Amiche avete notato che vicino a noi c’è un vigneto?….E avete visto, come tutti i giorni, un bambino si avvicina ai grappoli e li accarezza, parla con loro, tutto ciò perché li ama, da qualche giorno ci toglie alcuni petali e li passa delicatamente sulla buccia degli acini, i grappoli hanno molto gradito e vorrebbero sempre provare questa splendida emozione ma, il bimbo non riesce a soddisfare tutte le loro esigenze ed è infelice, io proporrei di aiutarlo.”
Un coro di rose rispose: “ Certo, ma come possiamo fare?..Cosa suggerisci?!
Rosa Pippa proseguì.” Io credo che se noi scuotessimo forte e tutte insieme le nostre corolle, parecchi dei nostri petali arriverebbero ad accarezzare gli acini nostri vicini…Che ne dite?”
Il coro rispose: “Ma che aspettiamo?”
Tutte le rose sincronizzarono i movimenti e con un urlo liberatorio scossero simultaneamente le corolle, subito una pioggia di rose volò verso il vigneto ed ogni petalo si attivò ad accarezzare tutti i grappoli che erano felici e grati a Seby per la splendida idea e alle rose per essersi attivate tutte insieme e con amore”
I mesi passavano ed i grappoli diventavano sempre più belli e grossi, Adelaide e Doriano non riuscivano a capire come mai il loro vigneto era così rigoglioso e faceva invidia a tutti i vicini.
Quando venne il momento di raccogliere l’uva, tutti venivano sbalorditi a vedere il vigneto della famiglia Debussi.
Il vino che venne prodotto era di una qualità impareggiabile e la fama di quella prelibatezza si sparse in tutta la zona e oltre.
Gli anni passarono ed il vino dei Debussi era sempre ottimo, per questo motivo i consumatori lo compravano in grande quantità, permettendo che la famiglia potesse accumulare un bel gruzzolo.
Seby, ormai diventato un giovanotto ma, ancora aveva l’abitudine di arrivare fino al vigneto per controllare che i grappoli crescessero rigogliosi.
Un giorno ebbe un’idea che pensò di comunicare ai suoi genitori, li chiamò e disse: “Mamma e papà, ormai il nostro vino è diventato molto famoso e ci ha permesso di racimolare un po’ di soldi, cosa ne pensate di aprire un punto di ristoro per chi decidesse di passeggiare nei nostri prati?….Da noi potrebbero riposare e dissetarsi con un buon bicchiere del nostro ottimo vino.”
I genitori ascoltarono in silenzio, poi fu Doriano a parlare: “Credo figliolo, che tu abbia avuto una splendida idea, hai carta bianca, fai quello che credi, noi ti appoggeremo.” Finì e guardò la moglie per avere il suo consenso.
Adelaide aveva le lacrime agli occhi, si avvicinò al figlio e disse: “Seby sei veramente speciale, hai pienamente ragione, potremmo anche offrire delle fette di torta che io mi impegnerò a preparare.”
Dopo qualche tempo il posto di ristoro era pronto, gli venne dato il nome di “I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE” e cominciò ad essere frequentato da gente di ogni genere, attirata dal famoso vino e dalle buonissime torte.
Seby aveva sempre un sorriso per tutti e si impegnava a servire ai tavoli.
Ogni viandante trovava sempre ad attenderlo al tavolo, un sorriso, una fetta di torta, un bicchiere di vino ed una splendida rosa che poteva portare a casa in ricordo di quel particolare locale ma, Seby lo faceva per ricordare i tempi in cui andava al vigneto e di quel giorno che aveva fatto incontrare ai suoi grappoli, lo splendore delle rose che vivevano nel roseto vicino.
La famiglia Debussi aveva capito che vivere in armonia con la natura e il valorizzarla può far nascere prodotti sublimi e può far crescere l’amore ed il rispetto per l’ambiente che ci circonda.
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