giovedì 26 marzo 2009

A' muntagna...negli occhi di Simona



Ho chiesto a mia sorella di accompagnarmi in Sicilia in occasione delle due manifestazioni. Conquistata dalla terra dei mille colori e contrasti, ha deciso di scrivere lei un bellissimo post per Divinando, che pubblico con immenso piacere...


Il Cav. Giuseppe Benanti e Silvia



"Con gioia accolgo l’invito di mia sorella a visitare ‘a muntagna’, ovvero l’Etna, in una due giorni dedicata ai vini siciliani. Atterriamo in Sicilia e siamo folgorati dal giallo acceso dei fiori, diverso dal nostro, pur in questa giornata nuvolosa. Ci attende un grazioso albergo sul lungomare di levante, nella parte più vecchia di Siracusa. Sfoglio le brochure e le nuovissime schede tecniche dei nuovi nati siciliani: il misterioso Ero, Nero d’Avola in purezza, e i due Etna doc: l’elegante e femminile Erse e il più autorevole Il Musmeci, che con le loro note speziate tipiche del Nerello Mascalese saranno i protagonisti oggi, insieme al Nakone, all’evento “Sicilia en primeur”. E’ una manifestazione internazionale a cui partecipano giornalisti di tutto il mondo. Protagonisti dell’evento sono innanzitutto i vini dell’ultima vendemmia, ancora in corso di affinamento, appositamente prelevati dalle botti o dalle barriques, a cui si affiancano i vini delle annate precedenti.



A Sicilia en primeur solo il Nakone è imbottigliato e avvolto nella carta che ne decanta la storia, gli altri hanno un’etichetta provvisoria, con scritto il nome e la vendemmia. Vini ancora in divenire, prelevati dai tini d’acciao e dai tonneaux.Silvia con decisione si siede ad un banco di degustazione, mischiandosi alla stampa italiana e estera, io faccio la turista per Ortigia, il centro storico di Siracusa. Visito il Duomo, edificato nella parte più alta, che sorge sui resti dell'antico tempio dorico dedicato ad Athena, di cui sono ancora visibili alcune colonne.





Il pomeriggio sono i produttori a far conoscere le proprie creature, con il gusto e le parole. Ad offrire i vini della tenuta di Fessina anche io e Elena, nordica eppur toscanissima assistente di mia sorella. In verità io mi limito ad aprire le bottiglie, perché è Silvia a parlare dei suoi vini, con l’orgoglio di una madre. Il nostro spazio di degustazione è letteralmente invaso dai giornalisti. E non solo. Arrivano i grandi della viticoltura siciliana, a rappresentare la loro terra, ricca di storia e di fascino. Si presentano con un’ eleganza e una cortesia tipica dei veri signori, quasi desueta ma molto apprezzata. Tutti a complimentarsi con Silvia e ad accoglierla nella loro terra con curiosità, calore ma anche stima reciproca. Per primo il cavalier Giuseppe Benanti, colui che ha valorizzato il vino dell’Etna. Si compiace che i ‘vigne di Fessina siano in mani buone, di persone che intendono fare vini dell’Etna, e non semplicemente sull’Etna, ovvero rispettando la viticultura etnea, con le sue rese, i sistemi d’allevamento della vite, la cura attenta.



Il giorno seguente partiamo diretti verso ‘a muntagna’. A Siracusa splende il sole, sul mare arruffato al vento. Man mano che ci avviciniamo al vulcano la temperatura scende. Fichi d’India coperti di neve. Un paradosso. Ovunque pietre e terra nere, di antiche colate che si sono susseguite negli anni. Arriviamo alla tenuta di Fessina, contrada Rovittello, quattro case ed un vigneto ottuagenario. Per la prima volta vedo una vigna coltivata ad alberello. Tronchi bassi e tortuosi, ammantati di neve. Silenzio ovattato intorno a noi. Silvia e Roberto mostrano ai giornalisti l’efficiente cantina e la barriccaia, inserite in un paesaggio ed un’architettura da favola.



Poi siamo a Le Contrade dell'Etna , manifestazione che si svolge nella tenuta di Passopisciaro. Ben 46 produttori dei comuni di Linguaglossa, Randazzo e Castiglione presentano i loro vini non ancora imbottigliati dell’annata ’08, insieme alle annate precedenti. Siamo in quella che a ragione è stata definita “la Borgogna del Mediterraneo”, con tanti piccoli e preziosi clos. Le vigne delle varie contrade si trovano su terreni di diversa composizione ed a differenti altitudini. Qui il Nerello Mascalese riesce a donare vini veramente di grandissima finezza.







Nicolas Gatti, Roberto, Salvatore Martinico e la moglie Irene




Giuseppe Benanti e Roberto Silva



Roberto è la concretezza, quelle mura solide, e l’esperienza di imprenditore da generazioni. Silvia è la passione e la dedizione. E’ infaticabile, con una luce intensa negli occhi: entusiasmo, orgoglio, soddisfazione, voglia di esserci, in quel giorno. E non si è mai stancata di far assaggiare l’Erse e Il Musmeci, annotando mentalmente i commenti e i consigli, soddisfatta dei riscontri più che positivi. Silvia si è sentita accolta in modo incantevole nei giorni dedicati al debutto dei suoi nuovi vini. E l’assaggio di un Nerello Mascalese maturato più di dieci anni ha rafforzato la sua volontà di omaggiare quel territorio unico con i propri vini. Vini con una forte personalità, che esprimono la forza dei luoghi, la passione di chi li lavora ed i contrasti di un’isola inondata di luce. E’ questo che accomuna mia sorella, suo marito Roberto e l’enologo Federico Curtaz: l’amore incondizionato per questa terra".







Simona

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