domenica 16 maggio 2010

Le virtù ed i piaceri dell'olio extravergine d'oliva

Da Olio extravergine d'oliva di VILLA PETRIOLO


Le massaie toscane d’inizio Novecento lo conoscevano bene il valore dell'olio. Masa, donna di casa d’un podere nelle campagne senesi, tratteggiata da Federigo Tozzi nel romanzo “Con gli occhi chiusi”, versava da un’ampolla di latta un filo d’olio, un filo così sottile come la punta d’un ago. Sgocciolato bene il forellino, prima di richiudere l’ampolla dentro la madia, vi passava sopra la lingua più d’una volta. Segno del valore di un prodotto che, sempre con molta parsimonia, si utilizzava quale condimento nelle zone in cui si coltivava l’olivo.



Una certa dose di grassi è consigliabile introdurla nella propria alimentazione per stare bene. Però, occorre non eccedere: i rischi, insorgenza dell'obesità e malattie cardiovascolari su tutti. I grassi hanno il grande merito di fornire energia in modo concentrato, apportando acidi grassi essenziali e favorendo l'assorbimento delle vitamine liposolubili.
Delle virtù dell'olio extravergine d'oliva, grasso ricco in monoinsaturi, se n'è parlato ieri a MedOliva, la fiera di Arezzo dedicata a questa importante produzione agroalimentare di eccellenza diffusa in tutto il Mediterraneo.

L'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione insegna che "l'olio di oliva (....) presenta due vantaggi: fa diminuire il livello nel sangue delle lipoproteine a bassa densità LDL e VLDL - che trasportano quella parte di colesterolo che tende a permanere nel sangue e a depositarsi sulle pareti delle arterie ("colesterolo cattivo") - e non modifica, o addirittura fa aumentare, i livelli di un altro tipo di lipoproteine: le HDL, che operano utilmente per rimuovere il colesterolo dal sangue e dai depositi nelle arterie e per avviarlo alla eliminazione ("colesterolo buono")".



Sulle colline del Montalbano si produce un ottimo olio, di tipo fruttato medio, con fragranze erbacee e sapore equilibrato fra amaro moderato e piccante, ben armonizzato con gli aromi. L'olio extravergine d'oliva IGP di Villa Petriolo è prodotto da Leccino, Moraiolo e Frantoio. Alla vista si presenta di un verde brillante, deciso, con buona limpidezza e giusta consistenza; il naso scopre sentori molto freschi, di erbe aromatiche, abbinati a sensazioni fruttate di mela verde; l'esame gustativo mostra un olio dal corpo avvolgente, delicatamente piccante, con un retrogusto fruttato in sintonia con la parte olfattiva.

Da provarsi... su tutto, per sua innata capacità di ricoprire alla perfezione ogni ruolo, determinante per la squisitezza di ogni pietanza, dal pinzimonio al fritto, dalla carne alla brace all'insalata o alla semplice bruschetta. Per i nostri autori del concorso letterario di Villa Petriolo "La gaia mensa" ecco la "ricetta" della bruschetta con l'olio:

Affettate delle fette di pane casereccio alte un cm, un centimetro e mezzo. Tostatele da tutte e due le parti, agliatele leggermente e tuffatele in una scodella piene di buon olio extra vergine d’oliva. Se fate quest’ultima operazione appena tostate e le mangiate ancora tiepide sono squisite! Ai giorni d’oggi tuffare tutta la fetta nell’olio ci sembra eccessivo, per i troppi grassi e per …lo sgocciolamento. Basterà irrorare molto bene l’olio, con un’ampolla, da una sola parte. La bruschetta si fa tradizionalmente con l’olio novo, di quello spremuto a freddo e che non ha ancora passato i mesi caldi, quindi da gennaio a giugno.
(da “Cucina del cuore della Toscana”, di Mauro Montanelli e Licia Lari, Edizioni Polistampa, Firenze, 2005)

Da LA GAIA MENSA. Di vino sincero pani condimenti e fuochi ardenti - IV CONCORSO LETTERARIO PETRIOLO


L’olivo (olea europea sativa), oltre a regalarci queste grandi golosità - bellissimo lo stand dell'olio extravergine d'oliva toscano a MedOliva, con pannelli dedicati a piatti d'autore conditi con l'oro giallo -, arricchisce la Toscana, insieme alla vite, di un fascino tutto suo per cui il paesaggio toscano è immediatamente riconoscibile e apprezzato nel mondo. Addirittura, qualcuno sostiene che la multicoltura adottata in Toscana – la vigna accanto all’oliveta – aggiunga ancora maggior sapore ai relativi prodotti, vino e olio. L'olivo ha un altro merito: conserva anche l'assetto idrogeologico del territorio, contribuendo a salvaguardare l’esistenza delle nostre aree rurali. Olio e olivo, quindi, come ambasciatori della buona agricoltura.

Nessun commento: