Le massaie toscane d’inizio Novecento lo conoscevano bene il valore dell'olio. Masa, donna di casa d’un podere nelle campagne senesi, tratteggiata da
Federigo Tozzi nel romanzo
“Con gli occhi chiusi”,
versava da un’ampolla di latta un filo d’olio, un filo così sottile come la punta d’un ago. Sgocciolato bene il forellino, prima di richiudere l’ampolla dentro la madia, vi passava sopra la lingua più d’una volta. Segno del valore di un prodotto che, sempre con molta parsimonia, si utilizzava quale condimento nelle zone in cui si coltivava l’olivo.
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