martedì 15 febbraio 2011

Wine on the road…per farne memoria e racconto

Da Wine on the road. Appunti di viaggio...per cantine. Quinto concorso letterario di Villa Petriolo


"Wine on the road", quinto concorso letterario Villa Petriolo, edizione 2011.

"...buona cosa è non disperdere quanto incontrato lungo la via. Per farne memoria e racconto. A ogni passo, mutando in simbolo quel che il cammino accennava".
Duccio Demetrio, "Filosofia del camminare".


Il racconto di viaggio è qualcosa che appartiene a ciascuno di noi. Nell’immaginarsi le tappe del viaggio, nel pregustarne la meta . Appuntare diligentemente nomi, indirizzi, impressioni, durante il farsi del cammino è una pratica che procura un piacere particolare, la sensazione di un fermo-immagine che resterà nella memoria, con la speranza, un giorno, di ripercorrere quelle strade. Oppure ci è capitato attendere il rientro a casa per stilare un articolo, un saggio, una pagina di diario, un racconto, delle note, schizzi da accompagnare alle foto mostrate agli amici. Indispensabile il nostro taccuino, magari il classico rettangolo nero dagli angoli arrotondati, col sapore di quel “nomadismo intellettuale” che ci hanno donato i racconti dei più grandi artisti degli ultimi due secoli, da Picasso a Van Gogh, da Hemingway a Chatwin.
Un taccuino. Da macchiare di vino.




“Sull’erba: il ritorno.
Un camminare da vivere quando il primo taglio invoglia a ritrovare il pizzicore d’infanzia e il rado fieno, nel formicolare degli insetti ancora non troppo molesti. Se bagnata, è l’erba a slittare o il piede; se secca, quale altro paesaggio annuncia di polveri agostane? Se già del color del limone il piede si ricopre e teme l’umidore. Ne attraversi le diverse nature e sempre ritorni dove anche le mani facevano il resto, rivendicando il loro compito. Per frugare nei buchi, per far camminare insieme indici e anulari sulle foglie più alte. Per ritrovare quel tempo, in cui vacillare non era una malattia, con le tenerissime gambe incerte. Autorizzate a cadere, a rialzarsi sotto sguardi benevoli. Poi mai più ci venne, più di tanto, concesso”

Da “Camminando tra i simboli” in “Filosofia del camminare” di Duccio Demetrio.


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