lunedì 14 gennaio 2013

“Il Nero d’Avola che vorrei”. ERO 2010 di Tenuta di Fessina sul blog Saporideisassi

Evocazione del nero, essenza di un vitigno che arriva da lontano. Radici. Tempo passato del verbo essere. In prima persona, essere in quella terra, fare quel vino. Una sfida al presente reclamarne le radici. Oscuro. Eros che si nasconde. In etichetta, un serpente piumato. Un soffio, e si svela un vino celato. L’antico mito di Amore e Psiche alimenta la ricerca di un vino oscuro. Eppur amato incondizionatamente. ERO è prodotto in Val di Noto da Nero d’Avola in purezza.
Giuseppe Carlucci, insieme alla fidanzata Angela Bottarini, gestisce dal 2008 la società di Matera Sapori dei Sassi, impegnata nella promozione dei prodotti simbolo della tradizione gastronomica del Sud Italia. Sul loro sito di e.commerce Sapori dei Sassi compare, con nostro grande piacere, un post dedicato al Nero d’Avola in purezza di Tenuta di Fessina, ERO, annata 2010. “Non ricordo esattamente la serata, ma durante le festività natalize ho riassaggiato Ero, un vino rosso ottenuto da uve Nero d’Avola in purezza prodotto da Tenuta di Fessina una giovane azienda siciliana che sta avanzando a passi da gigante nel panorama vitivinicolo nazionale grazie all’esperienza dei proprietari nel produrre ottimi vini e nel proporli al mercato. Lo staff di Tenuta di Fessina è composto da Silvia Maestrelli, già proprietaria di Villa Petriolo, da suo marito e dall’enologo e agronomo Federico Curtaz la cui esperienza inizia al fianco di Angelo Gaja che gli affida un vigneto divenuto poi mitico, si chiamava “Sorì Tildin”. L’azienda sorge ai piedi dell’Etna, possiede diversi piccoli vigneti molto vecchi, alcuni secolari. Tra i vitigni di proprietà dell’azienda vi sono lo Chardonnay, il Carricante da cui è prodotto il grande ed ormai celebre “A’ Puddara”, il nerello mascalese, il nerello cappuccio e il nero d’avola con cui è prodotto Ero. Il Nero d’Avola è il vitigno “simbolo” della viticoltura siciliana, la sua storia è molto simile a quella di altri grandi vitigni meridionali, per molti anni utilizzato come vino da taglio a causa della sua spiccata alcolicità. Negli ultimi anni gli investimenti in nuove tecniche di vinificazione e le esperienze portate da altre regioni italiane “vinicolamente” più evolute hanno portato a nuovi risultati ottenibili con questo vitigno. Nuovi risultati significano un abbassamento del grado alcolico, maggiore acidità, maggiore freschezza, un corpo più snello, quindi maggiore bevibilità.
Ero è il nero d’Avola con le caratteristiche del vino quotidiano, un vino piacevolissimo, sgrassato, rapido in bocca, di grande freschezza e buona acidità, carezza il palato dolcemente, è scattante e sapido. Dal colore rosso quasi trasparente, profuma di more, prugne e ciliegie stramature, lievi gli accenni speziati. Finite le Bombette, ci siamo accorti che l’Ero era finito già da un pò …quando si dice un vino di grande bevibilità“.

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