lunedì 7 ottobre 2013

Il grande cono che si erge maestoso dalla piana di Catania continua ad affascinare visitatori…

”…l’Etna è un’opera di fantasia creativa, non un semplice monte” Maria Corti Un grande grazie e un caro saluto a Peter Lamonaca, che, raggiungendo l’Etna dagli USA, ha visitato Tenuta di Fessina in tempo di vendemmia. Esistono pochi luoghi al mondo nei quali il mito abbia attecchito come sulla grande Muntagna, una magia che l’Etna continua ad esercitare sull’uomo da millenni. Da sempre, la montagna vivente ha ispirato leggende, favole, poeti, storici, filosofi. Ed attratto, da tempo immemore, viaggiatori da ogni parte del mondo. Nel Settecento, la moda del Grand Tour ha portato sull’Etna, alla ricerca di un mito estetico tipicamente mediterraneo, intellettuali del calibro di Johann Wolfgang von Goethe, Guy de Maupassant, Jean Houel, delle cui peregrinazioni rimane traccia nei numerosi scritti che ci hanno tramandato. Tuttora, il grande cono che si erge maestoso dalla piana di Catania continua ad affascinare visitatori, che arrivano alle pendici dell’Etna in ogni stagione dell’anno, incantati dal vino che si produce sino a mille metri – ed oltre – di altitudine, su terrazzamenti in pietra lavica avvinti ai fianchi del Vulcano, ma altrettanto incuriositi dalla suggestione che questi luoghi emanano, così diversi e variegati a poche centinaia di metri di distanza. “Durante tutto il tragitto è visibile l’Etna, ma in cento aspetti diversi, cangianti secondo la generatrice del cono che essa ci presenta allo sguardo. La regolarità della sua forma conica, quale si vede da Catania, non è che apparente. A chi le gira intorno, essa mostra successivamente enormi pareti dirupate, scalinate immense, piramidi dietro piramidi che riescono inaspettate come trasformazioni istantanee; appare in qualche punto decapitata del suo cono supremo, in vari luoghi spezzata, ora tutta bianca di neve sulla cima soltanto, qualche volta così diversa dall’immagine fissa che s’ha nella mente, da far sospettare che quella che si vede sia un’altra montagna da cui essa rimanga nascosta…” (Edmondo de Amicis) Questa straordinaria diversità offre uno spettacolo unico al mondo, in cui il patrimonio naturalistico si compone di elementi così diversi tra loro: alle varie quote si susseguono coste rocciose, macchie e garighe, terreni erbosi, foreste sempreverdi, boschi, deserti vulcanici. E vigneti. Terra di forti contrasti, modello dell’intero bacino mediterraneo, l’Etna è anche un immenso giardino da coltivare. I fertili terreni lavici, ricchi di importanti sostanze quali ferro, potassio, fosforo, calcio, la grande abbondanza di acque e le particolari caratteristiche geomorfologiche e climatiche di questa terra, hanno reso la campagna etnea una delle zone più ricche e preziose per la produzione di vino, sin dall’antichità. Oggi la vitivinicoltura rappresenta una delle attività agricole tradizionali economicamente più rilevanti dell’area etnea, connotando con evidenza il paesaggio entro i 1200 metri di quota. L’enoturismo costituisce, in questo contesto, una risorse del territorio in costante crescita.

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