martedì 26 ottobre 2010

Il desinare di nonna Anita

Da Il desinare di nonna Anita a Villa Petriolo

"Le regole, comunque sia, vanno rispettate, oppure violate, ma solo dopo essere state bene apprese: come fa il parlante o lo scrivente che si concede artifici retorici perché sa di saperli e poterli usare. E poi non aveva capito tutto Platone quando unificava nella stessa accusa retorica e culinaria! Perché che cosa sono le regole, nell'ambito della gastronomia, se non le ricette? E che cosa sono le ricette se non dei modelli, cui si volge lo sguardo dell'intelletto per riprodurre manualmente la realtà dei piatti?".
Da "La filosofia in cucina" di Francesca Rigotti


Nonna Anita amava cucinare. Se fosse ancora viva, oggi avrebbe oltre cento anni. Ma a 91 c’è arrivata. Preparando, instancabile, ghiotti desinari a Villa Petriolo.

Io e mia sorella Simona siamo cresciute respirando i profumi della genuina cucina di nonna Anita e innamorarsi della magia dei fornelli è stato, per noi fanciulle, inevitabile.



Io amo le torte. Amo assaporarle, adoro cucinarle. Un piacere particolare che mi riporta all’infanzia, a quando assistevo con meraviglia a quelle mani sapienti della nonna che mescolavano magicamente gli ingredienti, farina, zucchero, uova. E il matterello che correva sul grande piano di marmo, bianco come il latte…. Parole e suoni, note di cucina, ad incantarci. Merende fantastiche, a cui si aggiungeva un goccino di vino, a volte ad inzuppare la fetta di pane inzuccherata, altre volte, con un piacere tutto speciale di complicità tra generazioni, nel bicchiere, allungato con l’acqua. E noi lo sorseggiavamo piano, come un regalo raro, un segreto da mantenere.

Oggi Simona cura la scuola di cucina toscana per i nostri enoturisti. Dopo la pappa al pomodoro, ecco la facile ricetta della gustosa zuppa di bietole e ricotta.

Ingredienti:
500 g di bietole
250 g di ricotta di pecora
1 l. di brodo vegetale
1 cipolla piccola
olio di oliva
sale e pepe
pane
pecorino grattugiato


Sbucciare la cipolla e tritarla. Lavare la bietola, sgocciolarla, tagliarla a strisce. Stufare la cipolla in una casseruola insieme all’olio. Unire la bietola, mescolare e lasciare insaporire per 5 minuti. Salare, pepare e poi versare nella casseruola il brodo già caldo e continuare la cottura per 30 minuti. Prelevare con un cucchiaio forato un terzo della bietola e frullare il resto con il frullatore ad immersione. Schiacciare grossolanamente la ricotta e unirla al passato di bietola, mescolare e cuocere ancora a fuoco bassissimo per 5 minuti. Spegnere e lasciare riposare coperto per 2 minuti. Mettere nella scodella una fetta di pane abbrustolita, versandoci sopra la zuppa. Cospargere con pecorino grattugiato e un filo d'olio extravergine d'oliva IGP Villa Petriolo.



In abbinamento a questa antica ricetta, un altrettanto antico vitigno in via di estinzione, il Canaiolo Nero, che a Villa Petriolo vinifichiamo in purezza per il nostro IGT Rosso Toscana L’Imbrunire. Il vigneto San Martino, da più di trent’ anni, ci regala piccoli grappoli di questa uva alla base di un vino capace di tramandare il fascino dei sapori di una volta.




E per chi volesse vedere realizzata la ricetta in tv, venerdì 29 ottobre (ore 7.30) e domenica 31 (ore 19.30), su RAI 3 Toscana, la ricetta di nonna Anita proposta da Simona per il programma del giornalista Massimo Lucchesi.

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