sabato 1 dicembre 2012
“I fimmini”, viatico per l’innovazione culturale del rinascimento viticolo. Il libro di Andrea Zanfi "Diari di vendemmie" in corsa per il riconoscimento di "miglior libro del mondo sul vino"
" (...) Le donne del sud
hanno il passo che lieve
scandisce le foglie fitte,
son novembrine e segrete".
Alda Merini, dalla raccolta “Come polvere o vento”.
Dopo l’anteprima dedicata alla stampa, al mondo del vino e alle Istituzioni, il libro “Sicilia. Diari di vendemmie… in compagnia di donne siciliane” di Andrea Zanfi è approdato all'ultimo Vinitaly. Il volume dello scrittore toscano, per i tipi di SeB Editori, è stato presentato nel Padiglione Sicilia, in un incontro coordinato dall’Istituto della Vite e del Vino della Regione Sicilia, tra i promotori del volume.
Oggi, al prestigioso concorso internazionale di Parigi GOURMAND WINE BOOKS AWARDS 2012, organizzato dalla Fondazione Cointreau di Parigi e presieduto da Eduard Cointroau, il libro “Diari di vendemmie… in compagnia di donne siciliane”, scritto da
Andrea Zanfi, si aggiudica la medaglia di miglior libro italiano sul mondo del vino, per la categoria “Best Wine Book Translation”, qualificandosi alle finali del concorso.
Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Salvietti & Barabuffi editori, in collaborazione con la Regione Sicilia, Istituto regionale della vite e del vino, e con Vini di Sicilia, disponibile anche nella versione inglese, curata da Studiolingue2000, Molfetta (Ba).
The best in the world.
“Diari di vendemmie … in compagnia di donne siciliane” si candida ora a miglior libro del mondo sul vino, per la categoria “Best Wine Book Translation”. I risultati saranno resi noti Sabato 23 Febbraio 2013 a Parigi, presso Le Carrousel du Louvre, sotto la piramide del Louvre, in occasione della manifestazione internazionale “Paris Cook Fair”, importante fiera libraria e kermesse culturale, che ormai da anni si tiene nella capitale francese.
Impreziosito dalle inedite fotografie in bianco e nero di Giò Martorana, il reportage dell’autore è nutrito dai racconti di quarantacinque donne, che lo hanno accompagnato a camminare “i’ vigne” in tempo di raccolta. Tra le vigne in rosa anche Tenuta di Fessina.
“Man mano percepisco dall’espressività del suo volto che l’iniziale e apparente calma nasconde un animo irrequieto, ribelle e soprattutto libero; libero nel suo non volersi assoggettare alle regole, agli standard o alle omologazioni che altri hanno scritto, che la soffocano, la opprimono e ne sterilizzano la creatività. Incuriosito l’ascolto, scoprendo che per Silvia produrre vino è vivere, è avere l’opportunità di utilizzare quel passepartout come strumento per raccontarsi. Forse è per questo che lo ha realizzato a sua immagine e somiglianza, così vero, potente e ricco di una personalità indomabile che rispecchia a pieno la Muntagna in cui le sue viti hanno preso linfa che è in continuo fermento come il suo animo.
Parliamo e la cosa m’intriga poiché avverto che in lei si mischia il piacere al dovere, il senso di libertà al senso d’appartenenza, la voglia del distacco e della fuga all’impegno per il proprio lavoro, in un mix di squilibrata, creativa e razionale follia, che si amalgama con queste terre nere dell’Etna dove ha la speranza di trovare la quiete per il suo animo”.
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