lunedì 24 febbraio 2014
Tenuta di Fessina is… “Un incantesimo produce l’ingrediente”. Le note di degustazione di Gianna Viviani per Etna_ONAV Firenze
L’Impossibilità, come il Vino/
Eccita l’Uomo che l’assapora;/
La Possibilità è insipida/
Aggiungi una pur pallida/
Traccia di Rischio/
E nel Sorso di prima/
Un incantesimo produce l’ingrediente/
Certo come una Condanna. (Emily Dickinson – L’Impossibilità, come il Vino)
Grazie alla gentile collaborazione dell‘ONAV Firenze e all’attenzione sempre sensibile che ci riserva il sig. Carlo Consonni, si è svolta un’interessante serata dedicata ai vini dell’Etna, tra cui la nostra Tenuta di Fessina, in compagnia di altre prestigiose cantine della Montagna di Fuoco.
Per Fessina, l’inviata Gianna Viviani, sommelier AIS, racconta la sua esperienza all’Albergaccio del Machiavelli a Sant’Andrea in Percussina, San Casciano Val di Pesa (FI). Nelle sue parole, l’incontro con la vitalità e la mutevolezza del vino, affascinante come l’incontro con un altro essere umano, proprio come suggerisce Mario Soldati. Ingrediente certo, l’arricchimento di entrambi, il vino e l’uomo.
“Degustazione ONAV delegazione Toscana – I vini dell’Etna 12 febbraio 2014.
La serata è stata fortemente voluta da Filippo Paoletti, enologo che segue varie aziende nella zona di Montalcino, nonché delegato ONAV della sezione di Firenze. L’ Onav è un’organizzazione no-profit avente scopo di “rendere più attento il produttore e più consapevole il consumatore”; offre un corso per diventare Assaggiatore Vino, seguito e supportato non solo da professionisti del settore e produttori di vino, ma anche da chi nel vino ha trovato un interesse, una passione e la voglia di far conoscere.
La zona etnea risponde al mercato del vino con prodotti unici, il territorio ha una storia importante alla quale non si sfugge, il terreno è formato da uno o più tipi di lava con età diverse e da materiali eruttivi, il clima nella zona pedemontana è più fresco e più ventilato, le temperature vicine allo zero e quelle massime non sono mai troppo elevate rispetto al resto del territorio siciliano.
I vini in degustazione di Tenuta di Fessina:
Erse bianco 2012, Etna DOC, uve Carricante, Minnella e Catarratto, Note floreali e piccoli frutti, freschezza di giovane vino. Una salinità presente, nel bicchiere un’ eco: bevi e lui risponde e ne bevi ancora. Erse Bianco è divertente, semplice e pulito.
Erse 2012 bianco conduce alle origini, alle uve, alle mani pazienti sugli alberelli, fotografia di lava come crosta di pane, racconta del sole che salva dalle giornate fredde, della “muntagna” che non rende impossibile l’estate, di un luogo difficile che divora i giorni e non ti dà niente se non diventi suddito del suo regno, richiede impegno, costanza e passi lenti. Figlio di un amore silenzioso, essenza di un bel portamento, lascia il ricordo dei nonni sui muretti dei palmenti, quando l’orizzonte si fa di luce dorata e la musica della notte ingentilisce le temperature e gli occhi. Porta dentro una storia ricca ed intensa, su gambe ignude, magre, nervose sotto pantaloni corti e, nonostante questa gioventù – tengo a sottolinearlo -, al naso e in bocca vive: elegante. Erse bacia la mano della Sua Sicilia, la tiene stretta, e sa essere attuale.
Il Musmeci 2008, Etna DOC, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, cru della Tenuta di Fessina, la bellezza nella storia del suo nome, Musmeci famiglia, il sig. Musmeci custode delle vigne. Questo vino è a lui dedicato. Uve dalle coltivazioni più antiche, abbraccia le emozioni, persistente e con un bel finale; i tannini ci sono, raffinati, e i sentori sono evoluti. Il rosso è posato, ma vivo.
Un vino che ti fa riposare e rallentare il passo, versato nel vetro non esaurisce al primo sorso, no, nel primo sorso inizia la conversazione: lo fai sostare in bocca un po’ di più, in giri di lancetta d’orologio forse non necessari, tra le boccate di una sigaretta fumata alla pelle del dito, sputando il filo di tabacco che ti resta sulla lingua. Un linguaggio di poche parole, un sorriso accennato, saggio, uno scuotere la testa come a dire: “ci siamo vero?”. Sì Musmeci, carissimo padre della vigna, c’è quel che ci deve essere, la tua terra, la terra che vorremmo avere addosso come la pelle. Quel cono alto che vomita arance infuocate, tiene attenti e premurosi verso una natura che ci vuole suoi, ma non servi. Un vino che ha classe, riconosce, svela e rispetta le sue origini.
La Tenuta di Fessina ha scommesso nel 2007 ed offre al consumatore la Sicilia che desidera splendere sotto gli occhi di tutti”.
Gianna Viviani
Gianna Viviani.
Il vino una passione di anni fa, lasciata, poi ripresa. Diventare sommelier AIS nel 2013 è stato come raccogliere le idee per portarle avanti con immagini e sensibilità, in una realtà dove il tratto del cuore viene oscurato, il vino è “speranza”. (cit. Lucy Van Pelt)
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