lunedì 4 giugno 2007

il lunedì mattina....

portami il tramonto in una tazza,
sommami le caraffe del mattino
e dimmi quante stilano rugiada.
Dimmi fin dove salta il mattino-
Dimmi fin dove dorme colui
che intrecciò e lavorò la vastità d'azzurro.

Scrivimi quante sono le note
tra i rami incantati
raccolte nell'estasi del nuovo pettirosso-
E quanti i viaggi della tartaruga -
E quante le coppe di cui l'ape si nutre,
baccante di rugiada!

E ancora, chi posò i moli dell'arcobaleno,
chi conduce le docili sfere
con vinchi di morbido azzurro?
E ancora quali dita rinsaldano le stalattiti,
chi conta le conchiglie della notte,
per vedere che non ne manchi nessuna?

Chi costruì questa casupola bianca
e così salde ne serrò le finestre
che al mio spirito non è dato di vedere?
Chi mi farà uscire un giorno di gala
e mi darà quanto occorre per volar via
più sfarzosamente di un re?

Emily Dickinson

1 commento:

miky ha detto...

A Emily che ci sveglia il lunedì rispondo con un'altra lettera di Emily che così scriveva ...:

Troppo pochi i mattini sono,
troppo scarse le notti.
Né alloggio si riesce ad avere
per le delizie
che arrivano sulla terra per restarci,
ma non trovano appartamenti
e corrono via.
In una lettera a Louise Norcross del luglio 1871