martedì 22 gennaio 2008

Stimolare i sensi con il vino e l'Arte




A proposito di sensi, colgo spunto da questo post pubblicato da Alice e il vino che parla di una mostra organizzata a Dresda, in Germania, da Hannes Broecker.
I quadri sono sostituiti da pannelli in vetro contenenti liquidi diversi tra cui anche il vino.
L'idea è quella di stimolare i sensi prendendo un calice e bersi l'arte, il liquido infatti, di colore diverso a seconda del contenuto, cala durante la fuoriuscita del liquido e produce dei disegni nei pannelli stimolando il senso della vista e quello del gusto.
Mi piacerebbe metterli nella mia nuova sala degustazione, sicuramente il contenitore non è dei più indicati per la conservazione del vino ma sarebbe divertente farlo per una giornata magari in occasione della presentazione di qualche evento, come quello che sto pensando di organizzare questa primavera...ma ne riparleremo in un altro momento...

6 commenti:

morrison ha detto...

Interessante, da un punto di vista artistico sicuramente originale, inorridisco all'idea del vino spillato direttamente dal quadro, per me il vino è sacro, non potrei rinunciare al rito, osservare una bottiglia, la sua etichetta, il colore del vino attraverso il vetro, l'apertura, il fluire nel calice, odore, colore, sapore...
mettiamo di tutto in quei quadri ma non il vino per carità ;-).
Un saluto affettuoso

Anonimo ha detto...

silvia,
io il vino che cola dalla parete lo berrei sì, ma senza calice.
insomma, se siamo originali andiamo fino in fondo!!
e quindi lasciamo che il liquido scenda sul volto.......

baciostegato

Anonimo ha detto...

oops... volevo dire stregato, il bacio

silvia ha detto...

caro morrison,
il mio rapporto con le bottiglie è complementare, non posso farne a meno, come non posso fare a meno delle passeggiate lungo i filari e dell'odore che impregna l'aria della cantina durante la vendemmia.
Ma quello che ti chiedo ora è un salto con la fantasia. Chiudi gli occhi e pensa per un attimo a quel liquido caldo, denso, rosso rubino, invitante, che scende sinuoso dalla parete come un frutto proibito nel giardino dell'Eden...oppure sul volto come suggerisce pinotnoir
Tu lo gusti, ed è una sensazione nuova, non trovi?

il maiale ubriaco ha detto...

io sono per un approccio goliardico, felliniano alla vita, sopratutto quando parliamo di cibo e di vino...neanche io morrison potrei fare a meno del rituale degustativo, ma che bello è pensarsi a contatto con la terra ed in questo quadro con l'arte. Amare, toccare, lasciarsi trasportare sena pudore da un amore che , per carità, non può che essere estremamente profondo e prescindere dagli schemi...
ecco, mi trovo dacordo in pieno con pinotnoir...ed aggiungerei pure una cena in stile per pochi intimi. un evento a contatto con le radici, riconoscnedosi natura, quindni cibo e vino.
alla fine questo è un pò lo spirito che porta avanti il maiale ubriaco!
A presto...ciao Silvia!

Remo

silvia ha detto...

Mio adorato Remo,
il mio rapporto con il vino è proprio come tu lo descrivi: un amore estemamente profondo, fuori dagli schemi, a cui abbandonarsi completamente