giovedì 31 luglio 2008
se stasera sono qui...
Un altro racconto segnalato da Villa Petriolo per "I giorni del vino e delle rose".
Si tratta di "Se stasera sono qui" di Gianni Gandini, a cui vanno i nostri complimenti.
Gianni Gandini è nato a Mannedorf (Zurigo) nel 1960. Risiede ad Albiolo (Como).
Musicista, musicoterapista, scrittore. Si è occupato di musica per pubblicità, colonne sonore per documentari, aziendali, musica per libri scuole, mostre pittura e teatro. In campo letterario scrive fiabe, racconti, sceneggiature, testi teatrali che hanno consonanze con le diverse anime della musica. Ha vinto numerosi concorsi letterari, ha pubblicato racconti, illustrati, tra gli altri, da F. Tullio Altan, Sergio Staino, Vera Davidescu. Ha pubblicato il romanzo "L'asso nella manica del re" per la Sovera Edizioni di Roma, un romanzo per ragazzi, "Pesci a S. Siro...e una medusa nella vasca da bagno" (Ed. Fiori di campo) ed è di prossima uscita "La doppia anima del labirinto" (Mursia Editore).
racconto
"SE STASERA SONO QUI"
di Gianni Gandini
Il pianoforte introduce un intrigante tre quarti, sottolineato con leggerezza dal levare di uno dei piatti della batteria. Sul finire della quarta battuta Sonia si avvicina al microfono per far decollare il tema e in quel preciso istante un’elegante signora entra nel locale.
Si adagia sopra uno sgabello di fronte al bancone e mi regala un sorriso.
Se stasera sono qui
è perchè ti voglio bene…
- Ho rubato il posteggio ad un grintoso Pajero – mi dice ridendo – e temevo ritorsioni, ma chi era alla guida se ne è andato senza far questioni.
La signora osserva attentamente il locale, liberandosi da un ingombrante cappotto.
- Un tempo, in questa enoteca, ci venivo con il mio primo amore, molti anni fa… ma questo grosso bancone non c’era – dice mettendomi a fuoco e togliendosi anche l’abbraccio deciso della sua sciarpa – e nemmeno lei c’era.
- Questo è sicuro – rispondo, morsicandomi immediatamente le labbra per l’indelicatezza.
Sonia affronta l’inizio del tema musicale come se si trattasse di un’impegnativa salita, partendo a marcia bassa, per spingere l’acceleratore sulla seconda frase e liberare uno splendido timbro cristallino.
- E’ bellissimo questo brano, e la cosa curiosa – continua divertita – è che questa era la nostra canzone preferita.
… è perchè tu hai bisogno di me
anche se non lo sai …
- Cosa posso servirle, gentile signora?
- Un bicchiere di rosso in sintonia con questo momento di ricordi piacevoli. Mi sorprenda…
Mi giro e dopo una rapida occhiata, prelevo una bottiglia di Marzemino d’Isera e verso il prezioso liquido nel calice della signora, canticchiando la fatidica diciassettesima scena del Don Giovanni di Mozart: l’ultima cena del libertino che, al fianco del fido Leporello, gusta compiaciuto un piatto a base di fagiano ed assapora, con entusiasmo, l’eccellente vino della Vallagarina.
- Ecco a lei, un appropriato calice che ci riporta alla musica e ad antiche memorie.
La creatura che mi trovo di fronte si concede un profondo respiro, mentre sul palco è in corso un delicato assolo del piano, sul tema centrale della canzone.
- Sa perché l’ho lasciato?
… Se stasera sono qui
è perchè so perdonare …
- Era costantemente in ritardo – dice scuotendo la testa – e la scusa era sempre la solita: non trovava mai parcheggio. Ridicolo…
Mentre la signora, dopo aver assaporato il profumo, si porta il calice alle labbra e degusta il vino, attendo il responso.
- Buono! – mi dice posando il bicchiere – è avvolgente e capace di ammaliare con questo profumo floreale. Ottima scelta.
- Grazie.
La signora riprende il flusso delle memorie:
- Era un ritardatario cronico. E disordinato… e poi perdeva tutto: gli ombrelli, i regali che gli facevo, il treno… alla fine ha perso anche me.
Il pianista conclude l’improvvisazione mentre la voce solista attende il break di basso e batteria, prima di riprendere, per la seconda volta, il tema conduttore.
- Un po’ mi dispiace – continua lei – perchè gli volevo veramente bene.
- E poi? – chiedo.
- Non l’ho più rivisto e la vita è andata avanti. Mi sono sposata con un’altra persona, ho avuto due figlie. Poi lui se ne è andato, naturalmente con una femmina più giovane. Ma ora sto bene, sa… Pensi che sto per diventare nonna: è una nipotina.
… e non voglio gettare via così
il mio amore per te …
- E’ curioso rivisitare la propria vita nel tempo di una canzone…
- Nel tempo di un bicchiere di vino – la correggo simpaticamente.
- E’ vero – sorride – e devo dire che era decisamente delizioso. Penso che mi concederò un bis…
- Gliene preparo subito un altro – dico girandomi rapidamente verso la mia postazione.
Il suono di un discreto cellulare avvisa la signora di un improvviso cambio di rotta.
Si riveste velocemente, congedandosi:
- Mia figlia… devo andare – mi dice scusandosi – devo portare il mio scassatissimo Maggiolone dal meccanico prima che chiuda. Grazie per questa piacevole sosta.
La vedo uscire, dopo essersi girata un’ultima volta verso il gruppo musicale, accennando un timido applauso.
Posteggio il secondo e mai consumato bicchiere di Marzemino sul bancone e mi godo l’acuto finale di Sonia, mentre gli stacchi conclusivi del gruppo decretano l’irreversibile fine della canzone che tanto piaceva alla signora.
I musicisti si guardano per qualche secondo, controllano la loro scaletta e recuperano le rispettive partiture.
Per me venire qui è stato come scalare
la montagna più alta del mondo …
E’ in quel momento che entra un uomo ansimante e mi si piazza davanti. Attendo l’ordinazione mentre lo vedo togliersi il cappello e regalarmi un sorriso.
- Persone gentili, oggi – penso.
- Scusi il fiatone – mi dice – ma un Maggiolone che a malapena si reggeva in strada mi ha rubato il parcheggio e ho girato il quartiere tre volte, prima di posteggiare a mezzo chilometro da qui. Però ci tenevo a tornare in questo luogo ...
- E’ già stato qui da noi? – chiedo.
- Si, molti anni fa. Quando ero giovane frequentavo regolarmente questo posto, con la mia ragazza. Ed ora che sono solo, i ricordi di quei giorni vengono spesso a trovarmi.
Il signore concede un panoramico sguardo alla recente ristrutturazione del posto. Poi ritorna a me.
- Mi serve qualcosa, per favore?
- Mi dica pure… cosa desidera? – chiedo roteando la mano verso il retro del banco, per mostrare le numerose possibilità.
Lo vedo esitante ed istintivamente gli allungo il bicchiere lasciato intatto dalla signora.
- Mi permetto di servirle questo bicchiere di intrigante Marzemino, con la sua carezzevole gamma aromatica.
- Benissimo – dice il nuovo arrivato mettendosi comodo – lasciamoci cullare dai sentori tardo-primaverili dell'adorato Marzemino.
Il gruppo musicale si appresta ad una nuova interpretazione, lasciando il compito dell’introduzione del brano al solo contrabbasso.
- Sa cosa mi renderebbe felice, adesso?
- Cosa? – chiedo.
- Poter condividere un momento così con la mia ragazza di allora.
… e ora che sono qui voglio dimenticare
i ricordi più tristi giù in fondo ...
Sonia espone, con precisa attenzione ai dettagli, la linea tematica di “The Days Of Wine And Roses”, egregiamente sostenuta da un elegante walkin bass del contrabbassista.
- Molto bravi – considera il mio nuovo ospite – Chissà se hanno in repertorio “Se stasera sono qui”? Era la nostra canzone preferita.
- Mi spiace per lei – dico alla persona che mi trovo di fronte – ma l’hanno appena eseguita.
Il fraseggio ritmico del solo di piano, tra l’accordo iniziale di Mi e il successivo Re7 alterato, sembra evocare linee tematiche già vissute.
- E’ la storia della mia vita – considera il brizzolato signore – Arrivo sempre in ritardo. Ed oggi è un vero peccato: perdersi una così bella canzone…
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Un bell'interno dove son messi a fuoco tre personaggi che ruotano intorno a ricordi e a un passato indimenticabile tra un bicchiere di buon vino e una musica che ricorda qualcosa a tutti noi.
Una fluida dolce sensazione mi dà l impresione di esserci già entrata in quell'interno..complimentss!
Miky
cara miky, eccoti... sì, un bell'effetto deja-vu, con una straordinaria colonna sonora, che avrà toccato le corde di tanti lettori...
Posta un commento