martedì 5 agosto 2008

Rose, Vino e… gli scherzi del destino



Buon compleanno ad Amina Biuzzi, autrice del racconto "Rose, vino e...gli scherzi del destino", in concorso per "I giorni del vino e delle rose".

Amina Biuzzi, nata a Gambassi Terme e residente ad Empoli, è pensionata dal luglio 2002 e coltiva l'hobby della scrittura. Ha frequentato i corsi di scrittura autobiografica e creativa con il Prof. Furio Chellini. Frequenta attualmente il corso di scrittura autogestito dall'Associazione culturale RosaeMundi, di cui è una delle socie fondatrici.


racconto

"Rose, Vino e… gli scherzi del destino"


di Amina Biuzzi






Camilla era una ragazza socievole ed estroversa, e il suo aspetto fisico rispecchiava esattamente il suo carattere; alta, bruna, un po’ formosa e appariscente; insomma, una di quelle tipe che non passano inosservate quando le incontri per strada.
Si era diplomata al liceo linguistico e aveva trovato lavoro in un call- center dove aveva subito stretto amicizia con Rebecca, sua vicina di postazione alla quale chiedeva spesso consigli. Rebecca era esattamente l’opposto di Camilla. I lunghi capelli biondi le incorniciavano un volto dai lineamenti graziosi e delicati, e il suo fisico, esile e longilineo, contribuiva a donarle un’immagine leggera ed evanescente.
E anche il suo carattere era esattamente l’opposto di quello di Camilla. La loro diversità caratteriale metteva in risalto sia l’esuberanza e l’espansività dell’una, tanto quanto la riservatezza e l’amabilità dell’altra.
Quella loro diversità non aveva però impedito alle due ragazze di entrare in sintonia tra loro e diventare ben presto inseparabili amiche.
Si ritrovavano spesso insieme nella pausa pranzo, e tra loro le confidenze diventavano sempre più intime e personali.
Una sera, dopo il lavoro, decisero di coinvolgere nella loro amicizia anche i rispettivi fidanzati incontrandosi per un aperitivo in loro compagnia.
Il giorno successivo, le due ragazze si scambiarono pareri ed opinioni sui rispettivi partner.
« Carino, il tuo Gianni, » disse Camilla, « sembra un tipo d’altri tempi,. »
« Che intendi dire?,. » chiese Rebecca incuriosita.
« Mi è sembrato molto gentile e premuroso nei tuoi confronti,. io credevo che i tipi così non esistessero più,. »
« Ma dai, non esagerare, è un ragazzo normale,. » rispose l’amica, « ma tu piuttosto?. lo sai che il tuo Giorgio è simpaticissimo?,. mi ha fatto morire dal ridere con le sue battute,. con lui non ti annoi di sicuro,. »
« Si, infatti per me è come se fosse ancora il primo giorno e invece stiamo insieme già da diversi anni,. anche se non sono così tanti quanto i vostri,. » esclamò Camilla, « ma davvero voi state insieme da dieci anni?,. »
« Bè, si,. io avevo sedici anni e non pensavo assolutamente all’amore,. pensa che ero addirittura in convento quando l’ho conosciuto,. »
Camilla sgranò tanto d’occhi per lo stupore.
« In convento?. vuoi farmi credere che volevi farti suora!? »
« Sì, è così, volevo davvero farmi suora,. »
« Non ci posso credere, mi stai prendendo in giro,.. »
« Non ti sto prendendo in giro, Camilla, è davvero così,. io avevo quella vocazione fin da bambina, e a quindici anni decisi di entrare in convento per fare il noviziato,. »
« Rinchiusa in un convento a quindici anni?!, ma non ti mancavano gli amici?, il divertimento?, e per quanto tempo ci sei rimasta?, » aveva chiesto Camilla sbigottita.
« Ci sono stata un anno, e per me è stato un anno bellissimo,. tu non ti puoi immaginare quanta serenità e quanta pace interiore avevo trovato vivendo in convento! Erano dolci sensazioni mi facevano dimenticare tutto ciò che di effimero e superficiale poteva esserci all’infuori di lì,. »
« Ma, allora, se ci stavi così bene, chi o che cosa ti ha fatto cambiare idea? »
« Bè, sai, io sono convinta che gli incontri non avvengono mai per caso e penso che a mandare Gianni sulla mia strada sia stato proprio il destino! »
« Ah! dunque è stato Gianni ?, ma come a fatto a trovarti?,. e soprattutto come ha fatto a conquistarti?,. »
« Mi ha conquistato con le rose,. »
« Con le rose?, non capisco,. spiegati meglio,. »
« Gianni era il giardiniere che era venuto in convento per curare il giardino,. io passavo di lì tutti i giorni per andare in chiesa a pregare, e lui ogni volta mi regalava una rosa,. »
« Lo dicevo io che era un tipo romantico,. e quindi tu ti sei innamorata all’istante!?, »
« Si, è vero, anche se non sapevo niente dell’amore e ancora meno di sesso,. ma quando lui mi ha baciata sono rimasta stordita dalle emozioni che ho provato,. mi sono pazzamente innamorata e ho subito capito che lui era l’uomo della mia vita,. pensa che abbiamo fatto l’amore lì in giardino dietro al cespuglio delle rose,. è stato tutto così dolcissimo e romantico! »
« L’avete fatto in convento?, ma non hai avuto paura che qualcuno vi scoprisse?, »
« No, io in quel momento ero immensamente felice ed appagata, e non ringrazierò mai abbastanza il destino per avermi fatto incontrare Gianni!! »
« Ma che bella storia romantica,. il vostro è stato davvero un bel colpo di fulmine,. di quelli che capitano raramente e che ti fanno crollare tutte le convinzioni in cui avevi creduto fino a quel momento,. ma sai che anche a me è successa più o meno la stessa cosa?, »
« Davvero?, dai, raccontami,. »
« Bè, sai, le mie convinzioni non erano esattamente uguali alle tue, anzi,. le mie erano l’indipendenza e la libertà da vincoli e legami affettivi,. le briglie sentimentali mi stavano strette, e l’unico mio desiderio era quello di viaggiare e conoscere luoghi e persone sempre nuovi e diversi,. »
« Allora ti faccio la stessa domanda che tu hai fatto a me,. chi o che cosa, ti ha fatto cambiare idea?, »
« La mia risposta è identica alla tua; è stato il destino, perché se io non avessi incontrato Giorgio adesso sarei in qualche altra parte del mondo a fare l’esploratrice o chissà cos’altro,. »
« E invece hai incontrato Giorgio e ti sei innamorata,. »
« Si, ma il mio non è stato un colpo di fulmine, tutt’altro,. io mi sono innamorata di Giorgio piano, piano, proprio come quando ci si appresta ad gustare un buon bicchiere di vino,. »
« Ora mi devi spiegare che cosa c’entra il vino?!, » aveva chiesto Rebecca divertita.
« Devi sapere che io ho conosciuto Giorgio ad un corso per sommelier, ed insieme alle qualità del vino ho cominciato ad apprezzare anche le sue qualità,. »
« Questa metafora m’incuriosisce, vai avanti,. »
« Bè, come tu sai, in un vino prima di tutto si guarda il colore, che deve essere scuro ma anche limpido e trasparente per attirare lo sguardo,. e per me è stato così anche con Giorgio; inizialmente la mia attenzione è stata attirata dal suo aspetto fisico che mi ha fatto scattare la molla della curiosità e del desiderio per un approccio successivo,. »
« Singolare come paragone, e poi?, »
« E poi subito dopo viene l’odore,. sai, l’odore è importante, direi quasi determinante, se non mi attrae l’odore io non riesco ad avvicinarmi né ad un vino ne tantomeno ad un uomo, perché l’odore è lo stimolo che invita alla degustazione e alla voglia di assaporare il primo sorso,. »
« Direi che il confronto è abbastanza interessante ,. »
« Si, infatti a me l’odore di Giorgio piaceva,. era un odore maschio che mi penetrava le narici e mi inebriava con la sua fragranza, la stessa inebriante sensazione che dà il primo assaggio di un buon vino,. »
« E così, tra un bicchiere e l’altro vi siete ubriacati e tu gli sei cascata tra le braccia,. » aveva scherzato Rebecca.
«Ma no,. figurati,. Io, riguardo alla sessualità sono sempre stata piuttosto inibita, e proprio come accade ad una persona astemia, il primo assaggio, molte volte può deludere le aspettative,. Ma Giorgio è stato molto paziente con me e ha saputo aspettare i miei tempi, »
« E questa è una bella dimostrazione d’amore!, » aveva commentato intenerita Rebecca.
« Si, è vero, infatti con Giorgio sono riuscita ad abbattere le barriere inibitorie che frenavano la mia sessualità, e insieme a lui ho potuto finalmente assaporare il piacere dell’amore,. e di un buon bicchiere di vino,. » aveva riso Camilla
« Accidenti! anche la tua è una bella storia romantica,. io credo che dovremo ringraziare il destino per averci fatto incontrare due ragazzi così speciali, non credi anche tu? »
« Si, e sono d’accordo con te, quando dici che gli incontri non avvengono mai per caso, quindi ringraziamo pure il destino, ma non ci dimentichiamo del vino e delle rose, perché è grazie a loro se ci siamo innamorate!! »

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