mercoledì 15 ottobre 2008
sorsi interrotti
"Sorsi interrotti" per Andrea Giuntini, autore del concorso letterario di Villa Petriolo "I giorni del vino e delle rose".
Andrea Giuntini è nato nel 1960 ad Empoli, dove risiede.
Dopo la maturità classica, frequenta scuole di recitazione e di drammaturgia, dedicandosi in seguito al lavoro di attore in compagnie toscane e nazionali e di insegnante di teatro nelle scuole secondarie e superiori.
Racconto
"SORSI INTERROTTI"
di Andrea Giuntini
“Va bene”disse lei, “mi hai invitato nel tuo appartamento; hai sviolinato tutta la settimana dicendo che una seratina così non me la sarei mai dimenticata.
Anche se ci conosciamo da pochi giorni ho accettato, consapevole della rete in cui stavo finendo. Sono stata al gioco della seduzione e devo dire che non te la cavi niente male.
La cena è stata preparata con gusto, bella apparecchiatura, il vino un po’ scontato ma d’effetto, i piatti né troppo caserecci né eccessivamente sofisticati, sei anche un sottile psicologo…ti scappa da ridere eh? Quante fagianelle sei riuscito a chiudere in voliera con questi agguati?
Ma anche a me piace giocare. E da buon giocatore non ti puoi tirare indietro.
Non ti avevo ancora detto durante le nostre conversazioni che sono una discreta intenditrice di vini. E’ una delle mie passioni, forse la più trascinante. Mio padre ha una cantina fornitissima, mi ha trasmesso lui il gusto dell’avventura dionisiaca.
Che c’entra col gioco? Adesso lo saprai, un po’ di pazienza.
Non puoi negare, dopo una messinscena così ben orchestrata, di non aver anche pensato ad un epilogo all’altezza.
Su, non dire di no, non mi perdere punti su una bugia da quattro soldi…
Io invece non te lo nascondo. Mi piacerebbe tra un po’ spengere l’interruttore, lasciare accese soltanto le candele, forse un po’ troppe ne hai messe…togliermi i tacchi, raggiungere il divano, meglio la tua camera da letto, e…
C’è un piccolo ostacolo da superare. Non penserai di aver vita sempre facile tu.
Ho nella borsa una bottiglia. Adesso ti benderò. La aprirò e ti verserò del vino.
Hai tre possibilità per indovinare. Se azzeccherai quello che stai bevendo si apriranno magnifiche prospettive per questa notte, altrimenti… rimarrà il ricordo di una piacevole serata.”
La donna si sfilò il foulard e bendò l’uomo che era rimasto come inebetito.
Si sentì il suono accarezzante del vino che scendeva nel bicchiere.
L’uomo avvicinò il calice al naso, inspirò come un campione d’apnea, cominciò a sorseggiare. Dopo una lunga pausa esclamò : “Brunello!” La donna disse di no. Centellinò le due risposte rimaste. “Nero d’Avola”, ancora una risposta negativa, “Montepulciano d’Abruzzo”.
La donna gli tolse il foulard dagli occhi.
“Mi dispiace caro, anche il genio della lampada non concedeva più di tre chances. Era solo un misero “Vermentello”, contenitore in tetrapack, comprato al Penny dietro l’angolo. Affina i sensi ragazzo, studio e passione”.
Si avvicinò all’attaccapanni, s’infilò il cappotto, gli inviò un bacio con la punta delle dita.
“Peccato, buona notte”, sussurrò.
“Buona notte” riuscì a farfugliare lui.
La porta si richiuse.
Sommelier, Benny Hill
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
racconto delizioso!
Davvero ben scritto e divertente...e così verosimile! Complimenti ad Andrea. Ciao e grazie del commento.
Posta un commento