mercoledì 18 febbraio 2009
Dei modi più eleganti di scendere dai tacchi. Issa London, la stilista che veste le donne donne
Issa London. O della vestibilità. La stilista a cui dedico l’omaggio di oggi per Dei modi più eleganti di scendere dai tacchi.
Issa London, brasiliana di Rio de Janeiro, inizia a disegnare i suoi abiti nella Grande Mela, trasferendosi dopo otto anni a Londra, dove fonda il suo marchio Issalondon, iniziando a distribuire nelle più belle boutiques del mondo.
Il Venerdì di Repubblica del 2 gennaio dedica un ampio articolo alla mia stilista preferita: “abiti in jersey di seta, colorati, a grandi fantasie, con scollature che accompagnano il seno e accarezzano le spalle, scoprono la schiena. Abiti per non passare inosservate”. Ma, soprattutto, abiti per donne stanche di subire la dittatura di chi crea abiti ispirandosi ai corpi perfetti delle modelle!
Issa con uno dei suoi abiti...
Questa mattina raffreddore, dormito poco, la Lavi nervosa, un vento da non stare in piedi...vado a fare shopping. Due abiti di Issa, uno azzurro come i miei occhi e uno verde smeraldo ... meravigliosi. La grande capacità di vestire il corpo femminile come fosse il suo, ovvero un normale corpo di donna, è la caratteristica di questi vestiti bellissimi. Il regalo della nonna, racconta Daniela Helayel, vero nome di Issa. Sì, perché da bambina ha frugato nei suoi armadi, prendendo in prestito tanti suoi vestiti. E il celebre “Lucky dress”, maniche a palloncino e scollatura quadrata, indossato da Scarlett Johansson e fotografato su tutti i giornali del mondo, pare che sia molto simile ad un vestitino che la stilista indossava da piccola….magari trafugato dall’armadio delle meraviglie della nonna…
Diane Von Furstenberg ed Emilio Pucci i suoi maestri. Colori accesi, capacità di valorizzare tutte le taglie e tanta femminilità, per abiti che una donna possa mettere dalla mattina alla notte, ad ogni età ed in qualunque luogo. L’abito che tutte vorremmo avere nel guardaroba.
"Sex in the city" e “Il seme della discordia” di Pappi Corsicato i film che la celebrano, oltre ad un numero infinito di celebrities, attrici, cantanti, principesse. E tante, tante donne normali…
Viva Issa London!
Il mio omaggio alla creatività di Issa London, per la serata di premiazione dei racconti vincitori del concorso letterario di Villa Petriolo 2007 Rosso...non è solo un colore.
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6 commenti:
Buongiorno Silvia,
devo ammettere la mia difficoltà. Oggi mi cogli totalmente impreparato in materia....
Vedrò di concentrarmi su altri particolari allora..il rosso per esempio..
E vediamo che viene fuori..
P.S. Permettimi di dire che l'abito della foto, bellissimo, sta meglio a te che alla sua stessa creatrice. Per dire: saranno abiti che valorizzano la femminilità, ma poi chi ci è dentro fa sempre la differenza..
Guardando la foto, con tutto quel rosso, mi è venuta un'idea..Silvia, in quella foto sei un "do" prolungato!
Cioè, ho scelto il cavaliere di oggi, non è niente di meno che un..cavaliere azzurro..
Scommetto che hai indovinato..
Vassily Kandinskij...il pittore musicale.
Si possono esprimere visivamente i suoni? Si può percepire la musicalità dei colori? Si può tradurre con un'arte "imperfetta" la perfezione delle note? Dopo di lui, sì...
KandinskiJ, prima che un grande artista, fu un teorico dell'arte (ammesso che si possa distingure fra le 2 cose nella fattispecie); lo scopo di tutta la sua opera fu elaborare una sintesi organica di tutte le arti, partendo dall'analogia di suoni e colori.
Il bello è che fino a 30 anni era stato un economista aziendale, pittore a tempo perso...il che mi fa sperare (ndr...).
Fino a che fu colpito da Monet e dalle sere di Mosca ( e se avesse visto un tramonto d'ottobre a Siena?): una pittura in cui l'oggetto perde significato in se stesso, ne rimane la spiritualità, solo quella....la forza di un tramonto...i violini, i bassi gravi, gli strumenti a fiato sono il suono di quel tramonto..
Ecco allora che i colori (e le forme) si distendono sulla tela come una sinfonia del pittore compositore.
Un'esperienza fisica (la vista del colore) penetra in profondità e diviene esperienza psichica. Nasce un nuovo linguaggio che rappresenta non la realtà ma le sensazioni che essa cede...come ai bambini, come agli uomini primitivi.
Il blu centrifugo, il giallo centripeto..
E il rosso?
"Il rosso esercita interiormente l'azione di un colore molto vivo, vivace, irrequieto...nonostante tutta la sua energia e intensità ha una robusta nota di immensa forza quasi consapevole del proprio scopo. In questo fremere e ardere precipuamente in sè, e pochissimo verso l'esterno, v'è, per così dire, della maturità virile".
Nella scala musicale? IL do, appunto..
Il quadro corrispondente.."Rouge"..
Antonio, intanto grazie ;-). E poi...mi sorprendi sempre! Ma sai che per "creare" la serata di premiazione "Rosso...non è solo un colore" del giugno 2007 tra le suggestioni che ci guidarono c'era proprio Kandinskij???
"Il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde. L'artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, mette opportunamente in vibrazione l'anima umana".
Tutti gli invitati erano vestiti con qualcosa di rosso, un passepartout, un "fortissimo", un fil rouge che legò in un’atmosfera suggestiva tutti gli ospiti, immersi in una mesaillance di forme espressive. I racconti dettero la trama di letture teatrali musicate – uno strumento per ogni racconto, una sorta di contrappunto, parola verso nota e ritorno...
Riporto la tua citazione sul ROSSO: "In questo fremere e ardere precipuamente in sè, e pochissimo verso l'esterno, v'è, per così dire, della maturità virile".
Issa e Kandinskij...in una notte rossovestita...
Non lo sapevo, ma sono contento di non essere andato "fuori tema"...perchè in questo caso l'affinità elettiva fra il mio cavaliere e la tua dama era indiretta, mediata dal tuo vestito
che meraviglia..only connect, basta cercare le connessioni...
a presto, antonio, e grazie sempre della tua attenzione viva, creATTIVA...;-))). ciao!
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