domenica 31 maggio 2009

...che la bellezza infiora. I vincitori del concorso letterario di Villa Petriolo S'IO FOSSI...VINO!

Libiam ne' lieti calici...per i vincitori del terzo concorso letterario di Villa Petriolo "S'IO FOSSI...VINO. Epifanie dello spirito", dedicato a Mario Soldati!







Tanti, tanti complimenti da Villa Petriolo a tutti i protagonisti di questa affascinante avventura nel vino che è stato il concorso appena concluso e un ringraziamento forte per la partecipazione affettuosa con cui ci avete seguito, grazie! A breve la pubblicazione di tutti i racconti di S'IO FOSSI...VINO sul sito di Villa Petriolo.

A tutte le “sigle accentate della propria storia più illeggibile”.
Da Jacques Derrida



E, finalmente, ecco i vincitori di questa terza edizione:

I premio: racconto “Com’i’ sono e fui” di Giselda Campolo, Messina – 1.200,00 euro

II premio: racconto “La vivace assonnanza con Barbara (Balbettii)” di Alessio Cannarozzo, Torino – 800,00 euro

III premio: racconto “Climax – Le gioie di non andare fuori tema, Ovvero. S’i’ fossi vino” di Pier Paolo Catucci, Bitritto (Bari), e Giovanni Puglisi, Leonforte (Enna) - vini dell’azienda Villa Petriolo per un controvalore di 300,00 euro

Premio sezione “Il vino dell’amicizia” riservato agli studenti dell’ Istituto Superiore Statale F. Enriques di Castelfiorentino (Firenze) e dell’Istituto Alberghiero F. Martini (IPSSAR) di Montecatini Terme (Pistoia): racconto “Se io non fossi vino” di Francesco Innocenti, Montespertoli (FI) per la Scuola F. ENRIQUES e “Il vino nostro amore e figlio” di Cassandra Giuliani per la Scuola F. MARTINI - buono acquisto per pubblicazioni a tema enogastronomico per un controvalore di 300,00 euro

Premio Internazionale Strada dell’olio e del vino del Montalbano Le Colline di Leonardo: racconto “Un valzer nel vino” di Nely Iveth Diaz Lopez, Palacaguina (Madriz, Nicaragua) – viaggio in Italia e soggiorno di una settimana sul Montalbano





Segnalazioni:


- “Bevimi!” di Serena Gentilhomme, Besançon (Francia)
- “Un attimo troppo speciale” di Ivana Gini, Verona
- “Mascalese Gaetano detto Tannino” di Manuela Minelli, Roma
- “Come il vino” di Orfeo Paci, Capraia e Limite (Firenze)
- “Lo spirito di Camilla” di Sandra Frenguelli, Perugia
- "Il caso vino” di Filippo Taddia, Pieve di Cento (Bologna)
- “Stay BeWine” di Andrea Bellucci, Montelupo Fiorentino (Firenze)
- “Maisto Dabar” di Luigia Bencivenga, Bologna
- “Verderame” di Bruno Bianco, Montegrosso d’Asti (Asti)
- “Ebrezza” di Aurora Tosi, Seravezza (Lucca)
- “Domenica di sera” di Frank Spada, Udine
- “San Michele 46” di Giuseppe Androne, Allume (Messina)
- “Nonnismo in cantina” di Laura Grassi, Meda (Milano)




Il concorso, ideato da Silvia Maestrelli e curato da Diletta Lavoratorini, si pregia della collaborazione della Regione Toscana e del Patrocinio ed il supporto del Comune di Cerreto Guidi, Circondario Empolese-Valdelsa, Le Terre del Rinascimento, Associazione Nazionale Città del vino, Fondazione CittàItalia, Dimore Storiche sezione Toscana, A.I.S. Toscana, Associazione Strada dell’olio e del vino del Montalbano Le colline di Leonardo, Comitato Dama di Bacco, Camera di Commercio di Firenze, Istituto Superiore Statale Federigo Enriques di Castelfiorentino (Firenze), Istituto Alberghiero F. Martini (IPSSAR) di Montecatini Terme (Pistoia), Confartigianato Firenze, casa editrice ETS di Pisa, Laboratorio di oreficeria Lamberto e Alessandro Piovanelli, Agenzia di Viaggi Turandot.

Il 25 giugno si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori nel suggestivo scenario di Villa Petriolo, antica “dimora di delizia” della famiglia fiorentina degli Alessandri. Per festeggiare insieme…quella naturale inclinazione.

Nei giorni immediatamente precedenti la festa di premiazione, saranno rese note le opere multimediali premiate che, insieme a tutti i contributi pervenuti a corredo dei racconti, saranno magnificate ed andranno ad arricchire gli interventi ad arte previsti durante la cerimonia di giugno.



Foto di Alena Fialová



DENTRO IL MIO BICCHIERE DI VINO

I penzoli gonfi, sudati di rame,

finivano al chiodo nel trave,

dal focolare sorbivano il calore del fumo,

rigurgitando grave l'umore.

In primavera, appassiti sul desco,

consumati con voglia

col pane e col vino,

esalavano profumi di mosto.

Figure sbiadite, frammenti di tempo:

i buoi, il carro e le bigonce,

le gambe rosse screpolate dal freddo,

unte alla sera con l'olio sbattuto,

per lenire il bruciore e rassodare la pelle.

Contenti e in silenzio

ruscolavamo tra i filari

le femminelle rimaste

appigliate ai tralci più alti.

L'aria fina stimolava il corpo,

fiocini e vinaccioli tornavano in terra,

ridevamo, perchè i pampini

non erano acconci.

Grato torpore, bonariamente interrotto:

mangia, diventerai grande!

Adesso non ruscolo, non schiccolo

e non m'affliggo,

la magia di quel tempo non c'è più,

arduo è recuperare l'immagine,

corre e poco rimane.

Però mi dispiaccio,

perchè dentro un bicchiere di vino,

i miei figli non possono ammirare

quello che riesco ad ammirare io.



Dedicata da Franco Benedetti a questa giornata di festa. Grazie Franco!

sabato 30 maggio 2009

in alto i calici...si brinda a tutti i partecipanti al concorso letterario di Villa Petriolo S'IO FOSSI...VINO!


Foto di Alena Fialová




In alto i calici....a tutti i partecipanti al terzo concorso letterario di Villa Petriolo S'IO FOSSI...VINO!

Un grande grazie a tutti coloro che generosamente ci hanno regalato le loro parole, le immagini, i sogni...grazie, di cuore. Tra poche ore sarà proclamato il racconto vincitore di questa terza edizione: la partecipazione è stata ampia e di grande qualità. Una soddisfazione grande, un'emozione sempre nuova scoprirvi tutti, uno ad uno...




La colonna sonora del video delle opere multimediali che hanno arricchito i racconti in gara è composta da "Sonata for our sons" di Nico Guzzi e "Anna" di Stefano Miani.


I video, compreso questo che raccoglie tutte le immagini, saranno proiettati contro il fronte dell'edificio principale di Villa Petriolo durante la serata di premiazione del 25 giugno.

meno 1...a CANTINE APERTE 2009!


Foto di Alena Fialová


Ancora un giorno ci separa da CANTINE APERTE: Villa Petriolo accoglierà DOMENICA 31 MAGGIO tutti coloro che avranno voglia di un tuffo nel verde delle morbide colline del Montalbano.




Ed ecco il pezzo di Marco Gemelli uscito stamani su Il Giornale della Toscana e dedicato al week end di...vino!


Ad attendervi, oltre a tutta la nostra linea di produzione, in degustazione per Cantine aperte, la splendida mostra fotografica di Alena Fialová "Nella sera d’amore di viola", per il nostro consueto connubio vino&arte.




E….un pensierino per tutti i nostri partecipanti al concorso letterario di Villa Petriolo 2009: tutti i racconti potranno essere letti nella giornata di domenica da chi vorrà passare a trovarci a Cerreto Guidi. En plein air, la polifonia di S’IO FOSSI…VINO!




E domani 31 maggio anche la proclamazione dei vincitori!



Vi aspetto in tanti, al piacere di incontrarvi presto!







Cartina scaricabile per raggiungere Villa Petriolo


INFO:
Azienda agricola Villa Petriolo
Via di Petriolo, 7
50050 Cerreto Guidi (FI)
tel. +39 0571 55284
info@villapetriolo.com
wwww.villapetriolo.com

venerdì 29 maggio 2009

Claudio Tesauro a LA FINESTRA SUL VIGNETO, il salotto del venerdì su DiVINando


Con il desiderio di rendere sempre più vivace e dinamico il confronto nel salotto virtuale di diVINando, ho pensato, da gennaio 2009, di aprire il mio blog ad interventi esterni, invitando amici, colleghi, appassionati di vino ed arte, a dire la loro sull’universo enoico, scambiandoci pareri e consigli. Stimolando la riflessione, muovendo l’ anima.

Il salotto dell’ultimo venerdì di ogni mese, dove accogliere le persone e, come in un autentico angolo intimo della casa, soffermarsi, rilassarci, parlare, godendo di un momento di familiarità.
Immagino di incontrare i miei ospiti sul divano del Biancospino, il mio rifugio qua nella Tenuta di Cerreto Guidi. Un appartamento ricavato nel pagliaio della Villa, dal quale lavoro al pc, rimesto la mia uva nel bicchiere, come un alchimista con i suoi alambicchi, e, da una grande finestra tutta vetro, osservo le vigne che degradano dolcemente a valle…

Torna a maggio, nello stile informale di DiVINando, La finestra sul vigneto: a conversare nel salotto del venerdì, con mio grande onore e piacere, Claudio Tesauro, “l’ avvocato dei bambini”, Presidente di Save The Children Italia Onlus.



Claudio Tesauro, 42 anni, avvocato, guida Save the Children Italia, onlus appartenente all’International Save the Children Alliance, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dell'infanzia. Esperto in diritto delle Comunità Europee, Claudio Tesauro è il coordinatore del dipartimento antitrust, comunitario e regolamentare dello studio Bonelli Erede Pappalardo, di cui è socio e fondatore. Laureatosi in legge, ha iniziato la professione di avvocato a New York dopo un master in diritto comparato presso la New York University. Successivamente si è trasferito a Bruxelles, presso la divisione “Competition” del servizio giuridico della Commissione Europea. Ha pubblicato diversi articoli di diritto comunitario e antitrust. Dal 2004 fa parte del Consiglio Direttivo di Save the Children Italia, che lo ha nominato Presidente. Nell'accettare l'incarico, Claudio Tesauro ha dichiarato: “Mi impegno ad essere l’avvocato di tutti i bambini. Difenderò e promuoverò con tenacia e passione i loro diritti, in linea con la missione di Save the Children, che dal 1919 lotta per la loro tutela e difesa in tutto il mondo”.



Benvenuto su DiVInando, Claudio. E grazie della tua bella disponibilità.
La Convenzione sui diritti dell'infanzia - approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York e ratificata dall’Italia con la Convenzione del maggio 1991 - rappresenta lo strumento normativo fondamentale in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia, direttive internazionali importantissime a favore dell’interesse superiore del fanciullo, bambini ed adolescenti minori di 18 anni. La Convenzione contempla l'intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti: diritti civili, politici, sociali, economici, culturali. Tra i principali ambiti di intervento di Save the Children in Italia ci sono la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori a mezzo Internet, ovvero la pedo-pornografia online, e la promozione dell’uso consapevole delle nuove tecnologie fra bambini e adolescenti: come muoverci in questa selva intricata, fatta di tante nuove opportunità ma anche di una pioggia di velenose “caramelle dagli sconosciuti” che cadono dal web, e come tutelare efficacemente i piccoli, garantendo loro la crescita equilibrata cui hanno diritto?


I Nuovi Media - in particolare internet e cellulari – rappresentano un aspetto esistenziale importante nella vita dei giovani della società contemporanea in quanto aprono ad un mondo di relazioni, di emozioni, di scambio di informazioni e di apprendimento che offre opportunità di crescita senza precedenti. I media fanno parte della loro normalità e sono parte integrante del loro quotidiano (come in fondo lo sono del nostro).
Un territorio affascinante, sconfinato e facilmente accessibile dove però, possono trovare spazio anche contenuti e comportamenti potenzialmente dannosi per il loro sviluppo.

Per questo motivo Save the Children Italia da anni è impegnata in progetti di sensibilizzazione dei minori ad un utilizzo dei Nuovi Media adatto ai loro bisogni e desideri e di contrasto alla diffusione di pratiche illecite on-line a danno dei minori stessi. La qualità del nostro lavoro in questo settore è riconosciuta su più fronti attraverso convenzioni ufficiali con Istituzioni, Forze dell’Ordine ed Enti di Ricerca.



La nostra esperienza ci insegna che se vogliamo lavorare con l’obiettivo di promuovere e sensibilizzare i ragazzi e le ragazze ad un utilizzo responsabile di questi strumenti (in particolare Internet e cellulari), dobbiamo rivedere parte degli stereotipi e dei pregiudizi che connotano la modalità con cui comunichiamo loro (ma anche agli adulti) i rischi correlati all’utilizzo di Internet e dei cellulari e i comportamenti da adottare.
I minori sono “esploratori attivi” e proprio a causa del loro bisogno di sapere, della propria curiosità e dell’eccitazione e delle sensazioni con cui sono sollecitati sia sul fronte interno (crescita e sviluppo sessuale) sia sul fronte esterno (messaggi provenienti dal mondo dei media, del mercato e dal gruppo dei pari) possono trovarsi a contatto con situazioni, persone e materiali non adeguati al loro livello di sviluppo e di crescita.



Ma molti degli scenari che vengono proposti a chi sta crescendo, possono essere percepiti come irrealistici e non credibili e la conseguenza più probabile è che le raccomandazioni non vengano ascoltate. Rischiamo di rendere questi sforzi vani se, ad esempio, rappresentiamo gli sconosciuti online solo come coloro che agganciano e uncinano i minori inesperti per poi abusarne. Questa non è la realtà che vivono i ragazzi e le ragazze online e in generale non è la sola realtà. È vero che proprio come avviene nella vita reale, gli adulti potenziali abusanti di Internet utilizzano ogni strumento per sedurre la propria vittima, ma lo sforzo che dobbiamo fare è dotare i ragazzi e le ragazze non della paura degli sconosciuti, ma delle competenze necessarie (tecniche ed emotive) per essere in grado di leggere, decifrare e rispondere in autonomia in modo sicuro ed efficace alle sollecitazioni che provengono dalla rete, soprattutto quando si tratta di gestire le relazioni con gli altri. Più in generale questo è il lavoro educativo in cui scuola e famiglia svolgono un ruolo fondamentale. Tanto più oggi, che la diffusione del wireless e delle connessioni via cellulare (destinate nel tempo ad aumentare), allontanano sempre più i ragazzi dalla supervisione parentale.




Génération involontaire (generazione involontaria), lo sconfortante appellativo che ha introdotto lo scrittore Tahar Ben Jelloun per indicare quel fenomeno che vede i giovani immigrati, loro malgrado, arrivare in Paesi sconosciuti dal giorno alla notte, letteralmente, catapultati in realtà così differenti da quelle dei luoghi d’origine da lasciarli nello smarrimento e l’abbandono per mesi. Viaggiatori non volontari, spesso non trovano neppure, al loro drammatico arrivo nell’opulento mondo occidentale, qualcuno che li accolga con una parola di conforto nella lingua che essi possano comprendere. Si sta muovendo qualcosa in Italia da questo punto di vista? Ci sono segni positivi per progetti di prima accoglienza che portino questi bambini a sperare di invertire la rotta di un destino di emarginazione, sfruttamento, guerra, fame, da cui sono fuggiti, e ad inaugurare un nuovo percorso di appartenenza?

Dal marzo 2008 Save the Children, in partnership con lo United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR), l’International Organization for Migration (IOM) e la Croce Rossa Italiana (CRI), e con il coordinamento del Ministero dell’Interno, è impegnata nella realizzazione del progetto PRAESIDIUM. In particolare, Save the Children attraverso una presenza stabile a Lampedusa e in Sicilia, garantisce informazione e supporto ai minori migranti in arrivo in Italia attraverso la frontiera sud e realizza un monitoraggio degli standard di accoglienza e rispetto delle procedure a tutela dei minori all’interno delle comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio siciliano o nei centri per immigrati di Lampedusa e della Sicilia (CDA, CARA e CIE).
Abbiamo raggiunto 300 minori accompagnati e 1994 minori non accompagnati di cui 1860 sono stati collocati nelle comunità alloggio per minori della Sicilia. L’attività di monitoraggio degli standard di accoglienza all’interno delle comunità alloggio per minori della Sicilia ha tuttavia portato alla luce numerose criticità, relative sia alle condizioni di accoglienza e ai servizi offerti ai minori che al percorso di “regolarizzazione” del minore, ed il rischio che questi minori non riescano ad accedere al sistema di accoglienza ed integrazione è alto.
Se è vero che il nostro Paese è il sogno di un futuro migliore per migliaia di bambini che, spesso a rischio della propria vita, affrontano lunghi viaggi per raggiungerci, è anche vero che questo ci pone degli obblighi morali di accoglienza ed integrazione. Solo se sapremo garantire a questi bambini una possibilità di inserimento e, quindi, di futuro migliore potremmo considerarci, a giusto titolo, un grande paese.




Autentici attentati contro il diritto alla salute dei bambini sono anche le sostanze nocive presenti in tanti prodotti alimentari, non in linea con gli attuali standard di salubrità: che cosa si può fare di concreto per una corretta educazione alimentare che li ponga al riparo da queste insidie e quali le iniziative di Save The Children per scongiurare tali rischi?

Pur essendo la qualità dei cibi elemento imprescindibile per la corretta nutrizione di bambini ed adolescenti, ad oggi più di 800 milioni di persone nel mondo sono malnutrite semplicemente perché non accedono a sufficienti quantità di cibo (di qualità) necessario a soddisfare loro fabbisogno quotidiano (leggi da sito SCUS).
Si stima infatti che oltre 840 milioni di persone, un sesto della popolazione dei paesi in via di sviluppo, sia malnutrito. Oltre 200 milioni di loro sono bambini. La scarsità di cibo nelle regioni in cui vivono, e le difficoltà di avere cibo in quantità e qualità sufficiente al fabbisogno giornaliero è spesso aggravata dai problemi di salute legati alla malnutrizione.
La malnutrizione danneggia fisicamente i bambini ed impedisce loro di vivere una vita sana e produttiva.
Save the Children dà dell’educazione alla corretta nutrizione uno dei pilastri del proprio lavoro, tanto nei paesi più evoluti, quanto nei paesi in via di sviluppo.

In molti dei Paesi in via di sviluppo, l’accesso al cibo, soprattutto in aree rurali, dipende da agricoltura di sussistenza e da autoproduzione delle famiglie.
In questi paesi, dove spesso le famiglie non hanno elettricità, punti d’acqua e cash disponibile, Save the Children promuove - nel quadro delle sue attività di educazione alla nutrizione – messaggi per:

- una dieta corretta per i bambini (quantità e varietà dei cibi)
- informazione su utilizzo dei pesticidi (come trattare i prodotti per consumo minimizzando rischi legati ad uso dei pesticidi)
- corretta conservazione dei prodotti freschi in casa
- corretta modalità di preparazione dei cibi (cottura)
- utilizzo dell’acqua


In alcuni paesi ad alto reddito (in particolare USA), Save the Children promuove corretta alimentazione attraverso campagne di informazione ed educazione alla nutrizione con programmi ad hoc per bambini tra i 6 ed i 12 anni, che promuovono snack “salutari” ed informano bambini e genitori sui rischi (in particolare obesità) legati al consumo di prodotti commerciali ad alto contenuto calorico

Save the Children promuove a livello mondiale l’allattamento esclusivo al seno come la pratica da adottare per la migliore alimentazione del bambino nei primi mesi di vita.
Inoltre, Save the Children promuove attivamente campagne di sensibilizzazione affinché i produttori di formula milk rispettino gli standard ed i codici importi nella produzione e nella commercializzazione di latte in polvere e baby food.




Caro Claudio, ringraziandoti davvero tanto per tutto quello che stai facendo a difesa di tutti i nostri bambini, ti saluto con la consueta domanda “ad vinum” de La finestra sul vigneto: il nostro concorso letterario prevede ogni anno una sezione speciale dedicata agli studenti delle scuole superiori del territorio. Quest’anno un buon numero di giovanissimi ci ha raccontato cosa sia per loro “il vino dell’amicizia” e quali i valori di socialità positiva si porta dentro, per la costruzione di modelli virtuosi fondati sull’integrazione delle differenze e la condivisione. Per te, qual è il vino che stappi volentieri in compagnia quando accogli gli amici a casa e hai voglia di raccontarti?


Un rosso, di corpo, ben strutturato, sincero, persistente all’olfatto ma rotondo al palato: un Rosae Mnemosis per intenderci

giovedì 28 maggio 2009

l'avvenire...




Nella nostra infanzia c'è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l'avvenire...

Graham Greene

cicloENOturismo a Villa Petriolo con gli amici di Leonardo Bikes




..è tutto un complesso di cose
che fa sì che io mi fermi qui...


"Bartali", Paolo Conte


Gli amici di Leonardo Bikes & Active Tours - www.leonardobikes.com - in visita a Villa Petriolo con le loro bici durante un giro per la Toscana: "week-end di grande fascino in una regione che tutto il mondo ci invidia: la Toscana, ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiatoper non parlare poi dei vini e della sua cucina".

Foto del paesaggio di Alena Fialová

mercoledì 27 maggio 2009

Dei modi più eleganti di scendere dai tacchi. E dio creò la donna: BB




Alla Principessa del musetto imbronciato, contessa dallo sguardo languido, è dedicato questo mercoledì Dei modi più eleganti di scendere dai tacchi.

Bri-Bri, icona sexy degli anni Cinquanta, sogno proibito di intere generazioni di maschietti, piace a tutti. Irresistibile con lo chignon scomposto, che ancora oggi si porta in suo omaggio.





Lolita hippy a Saint Tropez: il fenomeno B.B. nasce sulle spiagge di questo porticciolo della Costa Azzurra, tra barche di legno e reti da pesca, per mano del regista Roger Vadim. Le sue forme perfette da piccola sfinge imbronciata - ecco come la definì Jean Cocteau - furono immortalate nel film "Et Dieu... créa la femme", pelliccola che fece epoca e soprattutto scatenò lo scandalo.



"(...)in Italia fu tradotto, con evidente intento moralistico e moralizzatore, con Piace a troppi. Non che si vedesse chissà che: come il cesto di frutta del Caravaggio il corpo della Bardot era filmato perfettamente in asse, così da mostrare «solo» la linea del corpo, steso nudo tra le lenzuola. Ma dietro la silhouette di quel corpo ognuno poteva sognare quello che voleva. La storia, in sé, non era particolarmente originale: raccontava i turbamenti di una ventenne di Saint Tropez, per di più orfana, che accettava di sposare la persona sbagliata e che faticava ad amarlo perché da sempre innamorata del fratello. Quello che colpì fu la naturalezza con cui Vadim raccontava i dubbi e le paure della protagonista, senza sentirsi obbligato a costruire complicate struttura narrative. Come dice di lei il personaggio interpretato da Curd Jurgens, «ha il coraggio di fare quello che vuole e quando vuole». Una spontaneità che colpì anche i futuri registi della Nouvelle Vague, da Godard a Truffaut, che in Piace a troppi videro l' antesignano di un nuovo cinema, capace di filmare «le ragazze come le amiamo E i ragazzi come li vediamo ogni giorno». Una rivoluzione che in Italia arrivò poco e male, perché la censura costrinse il distributore a cambiare parentela tra i due fratelli che si contendono la Bardot, trasformandoli in cugini (che vivono nella stessa casa e hanno la stessa madre...). Oltre naturalmente a tagliare una bel po' di minuti, specie nel mambo finale".

Brigitte Bardot si impresse nell'immaginario collettivo con quella figura anticonformista e provocante che le valse il titolo di simbolo del male (!) per eccellenza. Il Vaticano, infatti, nel padiglione per l' Esposizione Universale di Bruxelles '58, scelse proprio l' attrice francese come incarnazione della tentazione.



Altro scandalo la canzone Je t'aime... moi non plus, che il cantautore francese Serge Gainsbourg scrisse per la Bardot nel 1968, durante la loro breve ma intensa passione amorosa. Dalla composizione e l'intonazione molto erotica, la canzone inizialmente era stata registrata con Brigitte Bardot, ma, in seguito, dopo la rottura tra Gainsbourg e BB, fu registrata da Jane Birkin, moglie del compositore.

Ritenuta troppo osée, la canzone fu censurata in molti Paesi. In Francia fu bandita persino la versione castigata!






Oggi che Brigitte Bardot è una donna diversa, impegnata nella difesa degli animali con una forza che ha scatenato non poche polemiche - e pure qualche condanna! - non si è perso quel suo fascino, fatto di forza e fragilità, eccentricità e candore, di minigonne a quadri e ballerine, che, nel ricordo, continua ancora oggi ad incantarci.

"(...) Brigitte Bardot è l’esemplare più completo di queste ambigue ninfe. Visto di spalle, il suo corpo di ballerina, minuto, muscoloso, è pressoché androgino; la femminilità balza esuberante dal suo busto incantevole; sulle sue spalle scende la lunga e voluttuosa chioma di Melisenda, acconciata però con una negligenza da selvaggia; le sue labbra accennano un broncio puerile e nello stesso tempo invitano a baciare; cammina a piedi nudi, se ne infischia di come è vestita, non porta gioielli, non ricorre a busti, non si profuma, non fa uso di nessun artificio, purtuttavia le sue movenze sono lascive, e un santo si dannerebbe soltanto a vederla danzare.
Spesso hanno rimproverato al suo volto l’incapacità di cambiare espressione e la fissità della sua maschera; il mondo esteriore infatti non vi si riflette e da esso non traspaiono emozioni intime; ma questa indifferenza le si addice; l’esperienza non ha segnato Brigitte Bardot; anche se è donna di vita come in «En cas de malheur» la lezione è stata troppo confusa per essere efficace; senza memoria, senza passato, ella ritrova, grazie alla sua non-coscienza, quella perfetta innocenza che si attribuisce miticamente all’infanzia".

Da Brigitte Bardot di Simone De Beauvoir

Sulle tracce del Chianti: Montalbano. Villa Petriolo nell'articolo di Francesco Falcone


Un interessante articolo dedicato ai vini del Montalbano esce su La Madia Travelfood del numero di giugno: Sulle tracce del Chianti: Montalbano. Per la serie "piccole denominazioni da scoprire e da coccolare" (visti i tempi). Lo firma il giornalista Francesco Falcone, che Villa Petriolo ringrazia.








lunedì 25 maggio 2009

Il terroir della Trinacria, secondo Burde




Sul blog di Andrea Gori venerdì 22 maggio appare questo post dedicato alla nostra produzione siciliana: "Il futuro del vino della Sicilia è qua, accorgiamocene, please: Tenuta di Fessina e Terroir dlla Trinacria". Grazie, Andrea, da me e i miei due soci Roberto Silva e Federico Curtaz, per l'attenzione sempre gentile che dedichi ai miei vini, per le parole buone d'incoraggiamento.




domenica 24 maggio 2009

M'illumino...di vino. Riunita la giuria del terzo concorso letterario di Villa Petriolo




Foto di Alena Fialová



Una giornata luminosa, un sole abbagliante a bagnare la prima fase del lavoro di selezione dei racconti vincitori del terzo concorso letterario di Villa Petriolo "S'io fossi...vino".






Il 31 maggio la proclamazione: quali dei racconti godranno della pubblicazione ETS per Villa Petriolo?!





venerdì 22 maggio 2009

S'IO FOSSI....VINO su Il Gastronauta. Omaggio a Mario Soldati





Un posto senza vino mi fa pensare a un bambino incapace di ridere


Mario Soldati, Vino al vino, III viaggio, autunno 1975, Sardegna




Grazie all'amico Mirco Mariotti, nella trasmissione di Davide Paolini Il Gastronauta sabato scorso si è parlato del concorso di Villa Petriolo e dell'indimenticata lezione di Mario Soldati, a cui "S'IO FOSSI...VINO" è dedicato.


Grazie a Mirco per i suggerimenti preziosi che sempre ci regala e per la costante, indefessa, opera di diffusione e conoscenza della figura di Mario Soldati. Si ringrazia la famiglia Soldati per la generosa concessione della foto.


La foto Naturalis aptitudo, che compare nel video, è di Massimo Bonistalli.

giovedì 21 maggio 2009

la giuria del concorso letterario di Villa Petriolo "S'io fossi...vino": il 23 e 24 maggio a Cerreto Guidi


Ancora un paio di giorni e poi si riunirà le giuria del terzo concorso letterario di Villa Petriolo.

Siamo in attesa dell'arrivo, a Cerreto Guidi, dei nostri graditissimi ospiti: sabato e domenica prossimi si darà inizio ai lavori di selezione dei testi vincitori.

In bocca al lupo a tutti i nostri autori ed un grande grazie ai nostri giurati: Enrico Ghezzi, critico cinematografico; Claudio Cinelli, regista teatrale; Roberto Cotroneo, scrittore e critico letterario; Federico Curtaz, enologo; Ernesto Gentili, giornalista enogastronomico, co-curatore della Guida Vini d’Italia de L’Espresso; Chiara Riondino, cantautrice; David Riondino, attore, comico e cantautore; Cristina Tagliabue, giornalista esperta in creatività e innovazione culturale; Carlo Tempesti, Sindaco di Cerreto Guidi; Edoardo Vigna, giornalista de Il Corriere della Sera.


Il giudizio della giuria è inappellabile ed insindacabile.

Nella valutazione degli elaborati pervenuti saranno adottati i seguenti criteri:

- originalità espressiva;
- attinenza al tema e sensibilità per l’argomento trattato;
- ricchezza di suggestioni nella trattazione dell’argomento;
- capacità di sintesi;
- creatività, immaginazione;
- efficacia della scrittura.


I VINCITORI, DA BANDO, SARANNO PROCLAMATI IL 31 MAGGIO 2009.


Saranno assegnati i seguenti premi e riconoscimenti:

SEZIONE GENERALE:

- 1° premio in denaro di euro 1.200,00 (milleduecento);
- 2° premio in denaro di euro 800,00 (ottocento);
- 3° premio in vini dell’azienda Villa Petriolo per un controvalore di euro 300,00 (trecento).


SEZIONE SPECIALE “IL VINO DELL’AMICIZIA”:

Premio sezione speciale “Il vino dell’amicizia”, riservata agli studenti dell’Istituto Superiore Statale Federigo Enriques di Castelfiorentino (FI) e dell’IPSSAR F. Martini di Montecatini Terme (PT): buono acquisto per pubblicazioni a tema enogastronomico, per un controvalore di euro 300,00 (trecento)

SEZIONE SPECIALE “PERCORSI DI TERRA E DI GUSTO” – PREMIO INTERNAZIONALE STRADA DEL MONTALBANO:

Premio internazionale Strada dell’olio e del vino del Montalbano Le colline di Leonardo sezione speciale “Percorsi di terra e di gusto”, riservata ai concorrenti residenti oltre i confini nazionali italiani (farà fede copia di un documento di identità in corso di validità che certifichi la residenza oltre i confini nazionali italiani): viaggio A/R in Italia e soggiorno di una settimana nell' agriturismo del Montalbano CASA ITALIA (Lamporecchio, PT), in occasione della cerimonia di premiazione, che si terrà il 25 giugno 2009.





La giuria avrà inoltre facoltà di segnalare ulteriori opere che si potranno distinguere in base a specifici criteri di giudizio. Tra i premi, anche un riconoscimento per il contributo multimediale, che molti di voi hanno generosamente inviato a corredo del racconto.


Grazie ancora, incrocio le dita per tutti!



Trovi altri video come questi su BravoCook Community

La giuria 2008

mercoledì 20 maggio 2009

Dei modi più INeleganti di scendere dai tacchi. Il senso di pesantezza.


Rifuggi sempre dalla volgarità: come l'ebbrezza è resa volgare dall'ubriachezza, così ogni atto nostro può essere talvolta reso volgare anche dalla sola intenzione.
Carlo Maria Franzero


Dei modi più ineleganti di scendere dai tacchi, questo mercoledì.
Vero o falso che sia questo battibecco, è il trionfo della volgarità. Dove i tacchi volano. Ma non per sollevarci.



Vi invito a leggere questo pezzo di Adriano Sofri su La Repubblica di qualche tempo fa:

“Quando cerco di orientarmi, mi affido alla sicurezza di ciò che non è volgare - Rita Levi Montalcini non è volgare - e di ciò che lo è senz' altro, a qualche scranno di distanza. Ma poiché è dentro se stessi che bisogna alla fine cercare, tendo a pensare, sulla scorta della mia intima e prepotente volgarità, che la volgarità abbia a che fare con un talento mimetico, con la capacità di immedesimarsi negli altri, e precisamente con ciò che negli altri è più basso e vile. Mi pare che questo spieghi una circostanza decisiva come la distinzione, e in qualche caso la contrapposizione, fra la miseria di vite personali e la grandezza di pensieri e opere. Nelle persone non volgari vita e opera tendono a coincidere. Il contrario succede alle persone volgari. C' è dunque nella volgarità una forza grandiosa e trascinante, e sia pure trascinante verso il basso. Il limite che, anche nella più ammirata considerazione, si continua ad avvertire nei Promessi sposi è in un difetto di volgarità di Alessandro Manzoni. Quel limite non si avverte in Balzac, e nemmeno in Altan. Se mi chiedeste da che cosa deriva una così ineguale distribuzione di volgarità, in attesa che la neurobiologia la calcoli fino all' ultimo gene, non saprei invocare altro che la varietà di vicende d' infanzia e di adolescenza. Con quale penetrazione si sia sentito il modo d' essere altrui, e con quanta indulgenza e temerarietà ci si sia spinti all' imitazione degli altri, per trionfare di loro. Volgarità è forse, nella vita quotidiana come nella corporazione dei satirici, l' impulso a conquistare gli altri passando per il loro lato più debole e meschino”.

Quando predomina la volgarità, l'unica vera disubbidienza che abbia un qualche valore di anticonformismo è il ritorno a toni miti, misurati, rispettosi della propria persona e dell’altro. Credo.