lunedì 24 agosto 2009

Guida alle cantine dell'Etna


Carta geografica a cura della De Agostini del territorio di produzione


La Camera di Commercio di Catania pubblica un' utilissima Guida alle cantine dell'Etna e dell'area del Calatino, tra le quali è censita anche la nostra Tenuta di Fessina, in Contrada Rovittello a Castiglione di Sicilia.




Queste le parole che accompagnano la visita virtuale alle produzioni della Muntagna. Procuratevene una copia in vista di un enotour in Sicilia...oppure scaricate la Guida da QUI!

Nel 2009, come riporta la Camera di Commercio di Catania, la Strada del vino dell’Etna è presente nelle Top Five (i primi cinque posti in classifica) dell’Osservatorio del turismo del vino, con un ottimo quinto posto nella sezione ranking (la classifica generale), con un quarto posto nella sezione “Magnete” (la capacità di attrarre l’utente), con un terzo posto nella sezione Gusto (la descrizione dei prodotti eno-gastronomici e dei prodotti tipici locali) e al secondo posto nella sezione “Tempestività”.


"Il massiccio etneo è un vasto territorio che dalle estreme pendici del vulcano Etna arriva sino alla vetta di esso. Gran parte di esso è ricoperta di coltivazioni e di vegetazione spontanea. Tra le specie coltivate, la vite ha sempre ricoperto un ruolo di primissimo piano.




Nel vasto panorama enologico isolano, nelle sue linee guida, i vini dell’Etna rivestono un ruolo a sé che li distingui nettamente da tutti gli altri, per due fondamentali motivi.

Anzitutto, per le caratteristiche particolari (chimiche e sensoriali), frutto del felice connubio tra l’ambiente pedo-climatico ed i vitigni autoctoni (fondamentalmente “Nerello mascalese” e “Carricante”), coltivati si può ben dire, da quando è nata la vitivinicoltura etnea. L’intenditore, conoscitore dei vini dell’Etna, distingue facilmente un rosso ed un bianco del vulcano da quelli prodotti in altre zone della Sicilia.

L’”Etna rosso” presenta: colore rosso rubino che, con l’invecchiamento, assume leggeri riflessi di granato; odore vinoso con profumo intenso caratteristico; sapore secco, caldo, robusto, pieno, armonico. I tipi più strutturati e, quindi, più dotati di tannini e di acidi fissi, evocano alla degustazione l’asprezza del paesaggio etneo ed il colore scuro della sabbia vulcanica, spesso ricca di parti grossolane. Essi sono più idonei alla maturazione in legno, durante la quale sviluppano insospettabili profumi.

L’”Etna rosato” è un vino più gentile, come tutti i rosati; presenta: colore rosato, tendente al rubino, con tonalità ora
più vivaci, ora meno marcate, in relazione alla dotazione di colore dell’uva di provenienza e dei tempi di contatto tra
bucce e mosto. L’odore è vinoso, spesso fruttato, ricorda il mosto in fermentazione. Il sapore è secco, morbido,
poco astringente, piacevole; assai apprezzato, specialmente tra i consumatori del gentil sesso.

L’”Etna bianco” presenta: colore giallo paglierino, talvolta con leggeri riflessi dorati; profumo delicato dell’uva della cultivar Carricante (indigena dell’Etna); sapore secco, fresco, armonico. L’”Etna bianco” prodotto nell’ambito del territorio comunale di Milo, con almeno l’80% di uva di Carricante, assume la denominazione di “Etna bianco superiore”. I bianchi dell’Etna si distinguono dai bianchi prodotti in altre zone della Sicilia per la leggerezza, la fragranza e l’assenza di note gustative che “marcano” l’origine meridionale o denunciano la provenienza da uve di vitigni non autoctoni. Evocano le vette nevose delle numerose colline che costellano la vetta principale del vulcano, antichi crateri, inattivi da secoli.

L’altro motivo per cui i vini dell’Etna si distinguono dagli altri vini siciliani è quello che essi conservano l’originaria piattaforma ampelografica, costituita quasi esclusivamente da vitigni autoctoni, coltivati da tempo immemorabile, sancita dal disciplinare di produzione annesso al decreto di riconoscimento del Presidente della Repubblica dell’11/08/1968".

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