martedì 17 novembre 2009
l'arte di riciclare
Limitare lo spreco e ridefinire l'estetica: questi i miei motivi di interesse per l'arte del riciclaggio, che possiede in sé il fascino irresistibile della citazione, delle connessioni, dei legami...
"(...) Nella citazione si mescolano labirinti che siamo costretti, invece, a percorrere, consapevoli che l'unico modo per salvarci è uscire da dove siamo entrati: rivendicare il diritto di citazione come diritto di riuso e d'invenzione".
da "Cito dunque creo. Forme e strategie della citazione visiva", di Maria Rosaria Dagostino, Maltemi, Roma 2006
Splendide le sedie del torchio, segnalate da tanti amici winebloggers e create da Marco Torchio, che "recupera le barriques dalle cantine, le smonta e costruisce le sedie assemblando le doghe delle diverse botti. Ogni sedia racconta pertanto la storia della botte con cui è stata costruita. Il metodo di lavoro prevede soltanto un assemblaggio artigianale senza snaturare il materiale. Rimangono perciò le macchie del vino contenuto delle botti, l’aroma del legno, le scritte di fabbricazione e tutta la storia che quel materiale porta con sè. La materia prima non viene quindi snaturata, ma rispettata e trasformata a nuova funzionalità".
Ma bellissimi anche i rifiuti assemblati e mixati tra loro fino ad assumere le sembianze di oggetti di autentico design nella mostra "Scart", promossa da Ecolevante di Santa Croce e allestita in questo momento, dopo aver girato tante città italiane, a San Miniato, presso Palazzo Grifoni, nell'ambito della XXXIX Mostra del tartufo bianco.
L'obiettivo: comunicare l’importanza del riutilizzo, promuovere la cultura di una raccolta intelligente e capillare, per poi inseguire scenari di riuso apparentemente impossibili. Da non perdere: gli abiti realizzati con le mazzette di pelle di fine campionario o con ritagli di bottiglie in plastica, la scrivania fatta con le portiere di un'auto, il bottigliofono, il curioso xilofono tratto da vecchi bancali di legno, bottiglie e forme per la produzione di scarpe,...
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